IBN ‛ĀBIDIN, Muḥammad Amīn ‛ābidīn ibn ‛Umar ‛Ābidīn
CarloAlfonsoNallino
Il maggiore dei giuristi arabi musulmani di scuola hanafit, del secolo XIX; nato a Damasco nel 1198 èg., 1783-1784 d. C ivi [...] parte della commissione che redasse la Megellah o Codice civile ottomano del diritto patrimoniale e procedurale negli anni 1869-1876.
Bibl.: C. A. Nallino, Delle assicurazoni in diritto musulmano hanafita, in Oriente moderno, VII (1927), p. 452 segg. ...
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GHERARDO da Sabbiorneta
CarloAlfonsoNallino
Astrologo del sec. XIII, più esattamente chiamato Girardus de Sabloneta Cremonensis, famoso per il trattatello d'introduzione all'astronomia, intitolato [...] Theorica planetarum, edito a Ferrara nel 1472 e poi molte volte ristampato, soprattutto in unione alla Sphaera di Giovanni di Sacrobosco, sino al 1531, malgrado la demolitrice critica fattane in apposito ...
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RAMAḌĀN
CarloAlfonsoNallino
. In pronunzia persiana, turca e indostana ramaẓān; nome del nono mese (di trenta giorni) del calendario lunare musulmano (v. calendario, VIII, pp. 404 seg.). Con il rozzo [...] calendario lunisolare degli Arabi preislamici cadeva nel periodo più caldo dell'estate, onde il nome, che significava torrido; ma, sostituito da Maometto il calendario lunare semplice, il mese va girando ...
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HŪDIDI (in arabo Banū Hūd)
CarloAlfonsoNallino
Una delle piccole dinastie locali (mulūk at-tawā'if o re di fazioni, in spagnolo Reyes de Taifas) le quali sorsero in Spagna dopo la caduta del califfato [...] omayyade di Cordova (422 èg., 1031 d. C.). Fu stabilita a Saragozza al principio del 431 èg., settembre-ottobre 1039, da Abū Ayyūb Sulaimān ibn Muhammad ibn Hūd, che succedette alla dinastia dei Tugībidi ...
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OCCA (fr. ocque, ingl. oka)
CarloAlfonsoNALLINO
Nome arabo (oqqah, in dialetto egiziario anche wiqqah) e turco (ōqa) d'una misura di peso assai adoperata nell'impero ottomano ed ancor oggi vivo in [...] Turchia, Egitto, Siria e Palestina. In questi due ultimi paesi equivale a kg. 1,28, in Turchia a kg. 1,285, in Egitto a kg. 1,25; in Serbia e in Grecia era rispettivamente di kg. 1,281 e 1,280. Normalmente ...
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IBN RUZHD, Abū 'l-Walīd Muḥammad ibn Aḥmad
CarloAlfonsoNallino
Insigne giurista musulmano di scuola mālikita, nato nel 450 èg. (1058 d. C.) a Cordova, ove tenne la carica di giudice supremo e dove [...] al Cairo è soltanto una porzione frammentaria.
È nonno d'Ibn Rushd al-Ḥafīd (Averroè), con cui è talora confuso.
Bibl.: C. A. Nallino, Intorno al Kitāb al-bayān del giurista Ibn Rushd, in Homenaje d. D. Francisco Codera, Saragozza 1904, pp. 67-77. ...
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IMĀM al-ḤARAMAIN
CarloAlfonsoNallino
. Cioè, in arabo, l'imām dei due territorî santi (della Mecca e di Medina), soprannome onorifico col quale è conosciuto Abū 'l-Ma‛alī ‛Abd al-Malik ibn ‛Abd Allāh [...] al-Giuwainī, teologo speculativo della scuola ash‛arita (v. al-ash‛arī, IV, 836-837) e giurista di scuola shāfi‛ita, cultore anche di studî filosofici, nato a Bushtaniqān presso Nīsābūr (Persia di nord-est) ...
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QADARITI
CarloAlfonsoNallino
. In arabo qadariyyah; nome dei partigiani della scuola teologica musulmana, un po' dopo il suo sorgere considerata eretica, che nega ogni predeterminazione divina degli [...] atti umani e afferma quindi il completo libero arbitrio dell'uomo. Questa corrente teologica nacque ad al-Baṣrah negli ultimi anni del sec. I dell'ègira (VII d. C.) e prese il nome dal fatto che dava importanza ...
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QAṢR
CarloAlfonsoNallino
. (plurale quṣūr). - È vocabolo arabo, usato anche in persiano e in turco, che significa castello forte o anche palazzo abitato da principi o da governatori; per trafila siro-bizantina [...] risale al latino castrum. Entra nella composizione di molti nomi di luogo nei paesi di lingua araba, persiana e turca; in Spagna, con premesso l'articolo arabo, ha dato origine al nome comune e al toponimo ...
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MUQADDAM
CarloAlfonsoNallino
. Vocabolo arabo che significa preposto (a un ufficio) e presso la grandissima maggioranza delle confraternite religiose musulmane dell'Africa settentrionale a occidente [...] dell'Egitto designa i capi locali d'una confraternita, dipendenti dal capo generale.
Essi vigilano sopra i luoghi di riunione degli adepti, sopra la condotta di questi, ne ricevono le offerte, presiedono ...
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