Scrittore italiano (Roma 1886 - ivi 1958). Formatosi alla scuola di C. De Lollis, T., fu inizialmente critico letterario (Nell'Italia romantica sulle orme di Stendhal, 1924; Rilegature gianseniste, 1930, [...] poetico o di una postilla filologica si serve come tramite alla creazione letteraria (oltre a Il lettore vagabondo e a Carducci e D'Annunzio: La pantofola di vetro, 1952; L'azzurro di Chartres, 1958; Via Cupa, 1958), di squisita eleganza, specie ...
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Letterato (Bergamo 1839 - Palermo 1879), prof. di letterature germaniche a Padova (1867) e di letteratura italiana a Palermo (1876). Scrisse articoli di critica letteraria, ma è noto soprattutto per la [...] traduzione del Canzoniere di Heine (1865). Famosa la sua polemica con G. Carducci, che gli scagliò contro, tra l'altro, un feroce epodo, A un heiniano d'Italia (1872), e la prosa Critica e arte; ma dopo la morte dell'avversario generosamente si ...
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DEL LUNGO, Isidoro
Lucia Strappini
Nacque il 20 dic. 1841 a Montevarchi (prov. Arezzo) da Angelo e Clotilde Del Nobolo. Il padre, medico condotto, aveva tradotto in volgare toscano gli otto libri dei [...] critico, Bari 1929, pp. 188-194; L. Fontana, I. D., in Convivium, V (1933), 1, pp. 45-60; G. Lipparini, Due amici: G. Carducci e I. D., ibid., XII (1940), 3, pp. 217-230; E. Allodoli, Centenari. I. D., in Nuova Antologia, 16 dic. 1941, pp. 421-425 ...
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LISIO, Giuseppe
Francesca Brancaleoni
Nacque a Lanciano, presso Chieti, il 27 genn. 1870 da Lorenzo, guardia municipale, e da Cecilia Puglielli. Dopo una prima formazione, di tradizione puristica, si [...] pp. 183 s.; Gli uomini illustri di Lanciano, in Il Lavoro fascista, 28 giugno 1941; Edizione nazionale delle opere di G. Carducci, Lettere, XIX (1894-1897), p. 220; G. Folena, Presentazione, in G. Lisio, Orazioni scelte del sec. XVI, Firenze 1957; G ...
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Letterato (Trieste 1833 - ivi 1897). Fondò La Ciarla, un periodico che, in forma scherzosa, contribuì a difendere l'italianità delle regioni del confine orientale; la sua opera più diffusa è Dello amore [...] della patria (1861). Profondo ammiratore di Leopardi, ebbe le più ampie lodi da Carducci; il suo Galateo letterario del sec. XIX (1877) può dirsi una tarda ripresa della polemica degli Amici pedanti. ...
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Letterato italiano (Firenze 1859 - ivi 1943). Prof. di letteratura italiana nell'università di Padova e poi in quella di Firenze, fu presidente dell'Accademia della Crusca e senatore del regno (1910); [...] socio nazionale dei Lincei (1927). Scolaro di Alessandro D'Ancona e di G. Carducci, agli studî eruditi unì l'esercizio dell'arte; fu poeta dai modi tradizionali, ma vivace e originale nelle liriche d'ispirazione domestica (cfr. la raccolta completa ...
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PELOSINI, Narciso Feliciano
Rossana Dedola
– Ultimo di cinque fratelli e sorelle, tre dei quali morirono in giovane età, nacque a Fornacette (Pisa) il 9 giugno 1823 da Giuseppe e da Maddalena Franchi. [...] 10 luglio 1896, Pistoia 1896; A. Lecci, N.F. P., in Giustizia penale, II (1896), 26-27, pp. 6 s.; O. Bacci, Giosuè Carducci e gli 'Amici pedanti' in La Toscana alla fine del Granducato, Firenze 1909, pp. 234-274; G. Rosadi, Di Giovanni Carmignani e ...
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SAPONARO, Michele (XXX, p. 812)
Scrittore, morto a Milano il 28 ottobre 1959.
Nell'ultimo ventennio lasciò la narrativa vera e propria per dedicarsi alla rievocazione di figure di "uomini illustri" in [...] una serie di biografie (Vita amorosa ed eroica di Ugo Foscolo, Milano 1939; Carducci, ivi 1940, particolarmente pregevole; Leopardi, ivi 1942; Mazzini, 2 voll., ivi 1945; Michelangelo, ivi 1947; ecc.) che, alla larghezza dell'informazione ...
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Filologo classico (San Piero in Bagno 1876 - Vilminore di Scalve 1965). Prof. univ. dal 1922, insegnò letteratura greca a Messina, Pisa, Padova; diresse la Biblioteca Classense di Ravenna. Socio nazionale [...] 1940). Nei suoi scritti di varia letteratura dette alcune tra le sue pagine più suggestive: La mia scuola (1934); Il nostro Carducci (1935); Uomini e scrittori del mio tempo (1943; 2a ed., ampliata, 1965); Il mantello di Cebete (1947); La mula di don ...
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Poeta italiano (Genova 1871 - ivi 1919). Cambiò spesso residenza e attività (fu tra l'altro insegnante e giornalista), conducendo una vita irregolare ed eccentrica, che ricorda per certi aspetti quella [...] dei "poeti maledetti" francesi, da lui grandemente ammirati. Assai forti furono su di lui anche le influenze di Carducci, da cui desunse talune intonazioni civili e patriottiche, e di D'Annunzio, cui fu vicino nel fervente interventismo. La sua ...
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carducciano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), relativo alla sua opera, o ispirato alla sua poetica: la concezione c. della poesia; stile, gusto carducciano. 2. Seguace, imitatore, studioso della poesia del Carducci:...