CAETANI, Ersilia
Armando Petrucci
Nacque a Roma il 12 ott. 1840 da Michelangelo, principe di Teano poi duca di Sermoneta, e da Callista Rzewuska, di nobile famiglia polacca. Il padre le trasmise ben [...] il salotto della C. si apriva a sempre nuovi e diversi ospiti, accogliendo anche letterati e poeti in gran numero, dal Carducci, conquistato intorno al 1885, a F. Martini, da D. Gnoli a G. D'Annunzio, autore di auliche dediche alla "contessa E ...
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FRESCOBALDI, Matteo
Fabio De Propris
Figlio del poeta stilnovista Dino e di una Giovanna poi ritiratasi a vita monacale, nacque a Firenze intorno al 1297. Suo fratello Lambertuccio, che aveva lo stesso [...] segna un momento importante nella storia delle edizioni moderne dell'opera del F.) ha pubblicato tutte le 54 poesie dell'edizione Carducci. Con maglie più larghe rispetto al Corsi, ha attribuito al F. 4 canzoni (le due politiche più altre due d'amore ...
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MUGELLINI, Bruno
Emiliano Giannetti
MUGELLINI, Bruno (Stanislao Pierfederico Ignazio). – Nacque a Potenza Picena il 24 dicembre 1871, da Pio e da Maria Paganetti.
Fu avviato allo studio del pianoforte [...] della Società orchestrale della Scala di Milano per il poema sinfonico Alle fonti del Clitumno, ispirato all’ode barbara di Carducci, eseguito con successo alla Scala il 28 aprile 1895 sotto la sua direzione.
Il catalogo delle sue opere (Milano 1913 ...
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Nulla mi parve mai più crudel cosa
Vincenzo Pernicone
. - Sonetto (Rime dubbie VIII; schema abba abba; cdd dcc) espressamente attribuito a D. solo nel codice Ambrosiano o 63, del sec. XV, mentre è adespoto [...] codice Ambrosiano non sembra avere alcun valido fondamento.
Ne accettarono l'autenticità, tra. gli altri, il Fraticelli, il Carducci, il Bartoli, il Torraca, il Moore; per il Giuliani invece la maggior ragione della dubbia paternità dantesca è nello ...
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Componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico, soprattutto [...] presso gli Arcadi. Successivamente, nella sua forma antica, torna in uso presso poeti di gusto arcaizzante del 19° sec.: G. Carducci, S. Ferrari, G. D’Annunzio.
Dal punto di vista musicale, il m. del primo periodo (14° sec.) si distingueva dalle ...
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QUINET, Edgar
Francesco Lemmi
Nato a Bourg-en-Bresse da madre protestante il 17 febbraio 1803, storico, filosofo, poeta, uomo politico, uno dei padri, come disse il Gambetta, della democrazia francese, [...] con i maggiori rappresentanti del liberalismo europeo (anche col Berchet, col Mazzini e poi col Garibaldi e col Carducci), assalì dalla cattedra, con grande violenza, i gesuiti (1841) e l'ultramontanismo (1844), manifestando idee così spinte che ...
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Si chiamano antologie le raccolte di prose e poesie scelte, quasi mazzi di fiori, da cui poco differiscono le crestomazie (dal gr. χρηστομάϑεια), raccolte di passi "utili" d'autori classici. L'esempio [...] Novecento; e non disdegnarono compilarne uomini di valore, o addirittura sommi (Foscolo, Leopardi, Carrer, Tommaseo, Cantù, Ambrosoli, Carducci, Pascoli). L'abuso ha generato una reazione; e oggi prevale in Italia il criterio che si debbano leggere i ...
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QUIRINALE (Agonius, Quirinalis collis o semplicemente Collis)
Giuseppe Marchetti Longhi
Una delle alture costituenti topograficamente il complesso dell'Urbe, e storicamente, insieme col suo contrafforte, [...] compresa tra il Quirinale e il Pincio, è oggi rappresentata dalla linea delle vie Tritone-S. Nicolò da Tolentino-G. Carducci-Finanze; l'altra, sull'opposto versante, detta Valle di Quirino, poi di S. Vitale, è rappresentata dalla depressione vie dei ...
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Nacque a Milano il 19 dicembre 1827, vi morì il 18 settembre 1896. Laureato in legge a Pavia, si occupò in uffizî amministrativi; ma presto fu tratto a poetare, e i primi felici successi lo incoraggiarono [...] e del Goethe, quindi partecipe temperatamente del neoromanticismo a guisa del Praga, e, da ultimo, non libero da qualche efficacia del Carducci. Forse la sua cosa migliore è il poemetto La suonata del diavolo, sopra lo strano sogno del gran musicista ...
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Scrittore e uomo politico, nato a Bucarest nel 1858, morto a IaŞi nel 1918. Le sue prime novelle, Sultănica, Trubadurul, LiniŞte (Calma), Fanta Cella, Odinioară (Un tempo), hanno un pronunziato colorito [...] dell'Italia e della sua letteratura, il D. s'ispirò qua e là al teatro del D'Annunzio e fu caldo ammiratore del Carducci.
Oltre alle varie raccolte di novelle, il D. scrisse per il teatro: Apus de soare (Tramonto, 1909); Luceafărul (Le stelle della ...
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carducciano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Del poeta Giosuè Carducci (1835-1907), relativo alla sua opera, o ispirato alla sua poetica: la concezione c. della poesia; stile, gusto carducciano. 2. Seguace, imitatore, studioso della poesia del Carducci:...