Chimico (Elliehausen, Gottinga, 1818 - Lipsia 1884), allievo di R. W. von Bunsen e di F. Wöhler; prof. a Marburgo (1851-65), poi a Lipsia (dal 1865). È stato uno dei più eminenti chimici organici della [...] organica e chimica inorganica e ottenne la sintesi totale dell'acido acetico a partire dal disolfuro di carbonio che dimostrò definitivamente l'infondatezza delle teorie vitalistiche. Propose, contemporaneamente a F. A. Kekulè, la tetravalenza del ...
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Chimico italiano (Palermo 1826 - Roma 1910), lo scienziato italiano che più ha contribuito allo sviluppo della chimica nel sec. 19º. Dopo i primi studî di fisiologia si dedicò alla chimica diventando (1845) [...] ricerche sulla benzaldeide, preparò il primo alcole aromatico (alcole benzilico) e il primo acido (acido toluico) con un atomo di carbonio in più rispetto all'idrocarburo di partenza. Fu prof. all'univ. di Genova (1855) e poi di Palermo (1861), dove ...
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Chimico giapponese (n. Kobe 1938). Dopo essersi laureato (1961) e aver conseguito il PhD (1967) all'Università di Kyoto, si è trasferito (1968) all'Università di Nagoya, dove dal 1972 è professore di chimica. [...] selettiva dei gruppi carbonilici di chetoni insaturi evitando l'idrogenazione, generalmente favorita, dei legami insaturi carbonio-carbonio. Alcuni dei catalizzatori scoperti da N. sono usati nella preparazione di importanti prodotti farmaceutici ...
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AVOGADRO di Quaregna, Amedeo
Vincenzo Cappelletti-Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Torino il 9 ag. 1776, da Filippo e da Anna Maria Vercellone, secondogenito, succedendo al padre nel titolo comitale [...] di 2 a 6 a 1 (in simboli C2H6O), e che il volume del composto allo stato di vapore è uguale a quello del vapore di carbonio in esso contenuto; il rigetto dell'ipotesi di N.-T. Saussure che l'alcole sia un idrato di etilene; l'affermazione che l'etere ...
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MARCACCI, Arturo (Carlo Arturo)
Francesca Farnetani
Nacque a Pisa il 28 marzo 1855 da Orazio, farmacista, e da Teresa Barzacchi.
Alla morte del padre, nel 1859, il M. fu trasferito presso lo zio paterno [...] Bull. delle scienze mediche, s. 6, XXII [1888], pp. 5-29).
Il M. studiò l'azione letale esercitata dall'ossido di carbonio riconducendone le cause alla capacità posseduta dal gas sia di combinarsi con l'ossigeno all'interno del globulo rosso sia di ...
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Chimico (Berlino 1848 - Heidelberg 1897). Prof. a Stoccarda, a Zurigo, a Gottinga e a Heidelberg, ove successe a R. W. Bunsen. È stato uno dei più importanti chimici organici della seconda metà del sec. [...] , propose una formula per il benzene diversa da quella di F. A. Kekule von Stradonitz; fu tra i principali sostenitori della teoria del carbonio tetraedrico di J. H. van't Hoff e coniò il termine stereochimica. Con il suo nome è noto un metodo per la ...
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Chimico e tecnologo (Cassel 1839 - Londra 1909), allievo di A. Kolbe e di R. Bunsen. In Gran Bretagna si occupò della produzione della soda col metodo Leblanc; successivamente fondò una società (Brunner-M. [...] del processo Solvay. Durante questo tentativo, si accorse che le valvole di nichel venivano corrose dall'ossido di carbonio; scoprì così (1889) un complesso volatile del nichel, il nichel tetracarbonile, che può essere facilmente decomposto nel ...
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Chimico (Digione 1737 - Parigi 1816). Studiò prima giurisprudenza, poi si dedicò alla chimica e insegnò a Digione e a Parigi. Seguace all'inizio delle teorie del flogisto, le combatté in seguito all'influenza [...] conoscenze e le convinzioni dell'epoca; fece studî anticipatori sulle leghe di ferro distinguendole per il loro contenuto in carbonio; fu pioniere dei viaggi in aerostato; si occupò di diversi problemi tecnici, fondò l'École Polytechnique, diresse la ...
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Chimico russo di origine svizzera (Ginevra 1802 - Pietroburgo 1850). Ritenuto il fondatore della termochimica, ne formulò la legge fondamentale, secondo la quale, a pressione e volume costanti, il calore [...] elementi: tale calore viene calcolato, invece, dalla somma del calore di formazione dell'anidride carbonica e del calore di decomposizione di questa in ossido di carbonio e ossigeno. Un'importante conseguenza della legge di H. è che il calore di ...
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Chimico (Helsa, Kassel, 1898 - Mülheim an der Ruhr 1973); prof. di chimica nelle univ. di Heidelberg (dal 1927) e di Halle dal 1936), fu, dal 1943, direttore del Kaiser-Wilhelm-Institut (poi Max-Planck-Institut) [...] "), mediante la quale l'etilene, fatto reagire con litioalchili, dava vita a oligomeri contenenti fino a 10 atomi di carbonio. A partire dal 1949, Z. trovò che tale reazione procedeva in modo migliore utilizzando i composti organici dell'alluminio ...
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carbonio
carbònio s. m. [der. del lat. carbo -onis «carbone»]. – Elemento chimico, di simbolo C, numero atomico 6, peso atomico 12,01; è un solido inodore, insapore, insolubile nei solventi ma solubile in molti metalli fusi. Cristallino, si...
carbonamento
carbonaménto s. m. [der. di carbonare]. – Nel linguaggio di marina, l’operazione d’imbarco del carbone necessario per il funzionamento delle motrici di bordo.