CARACCIOLO, Bartolomeo, detto Carafa
Carlo De Frede
Nacque dall'omonimo Bartolomeo, nobile, napoletano, e da Teodora del Gaudio di Sessa intorno al 1300. Appartenne alla nobiltà del "seggio" di Nido [...] vedi S. Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, II, Firenze 1651, pp. 161 s., e B. Aldimari, Historia geneal. della famiglia Carafa, I, Napoli 1651, pp. 97-104. L'Aldimari riporta il diploma della nomina di maestro razionale e riporta altresì il ...
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CARAFA, Antonio, detto Malizia
Franca Petrucci
Della nobile famiglia napoletana, nacque nella seconda metà del XIV sec. da Giovannello e da Mariella Mariscalchi. Ebbe tre fratelli: Niccolò, Tommaso [...] G. A. Summonte, Dell'historia della città e Regno di Napoli, II, Napoli 1675, pp. 588-91; B. Aldimari, Historia geneal. della famiglia Carafa, II, Napoli 1691, pp. 57-69; A. Di Costanzo, Hist. del Regno di Napoli, Napoli 1710, pp. 261, 266, 329-34; J ...
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Nobile napoletano (m. 1437 circa), capostipite del ramo dei Carafa della Stadera (simbolo di giustizia, che fu incrociato con lo stemma), giustiziere di Calabria, fu chiamato Malizia per l'astuzia politica [...] dimostrata nei negoziati che condusse per i re di Napoli, Carlo III, Ladislao e Giovanna II di Durazzo ...
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Letterato, soldato, politico, patriota e cospiratore fu il tipo più completo e più puro di quella minoranza del patriziato napoletano, colta, progressista e amante del suo paese, che con i migliori elementi [...] di porre in iscritto quell'esposizione, compose, al suo ritorno in Napoli, e trascrisse poi nelle sue memorie quel Parere di Tiberio Carafa, formato d'ordine di S. M. sul sistema della città e regno di Napoli che è uno dei più notevoli documenti, se ...
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Gian Pietro Carafa (Sant'Angelo a Scala 1476 - Roma 1559). Inquisitore, divenne papa nel 1555. Intransigente fautore della Controriforma, ampliò i poteri dell'Inquisizione e nel 1559 pubblicò il primo [...] con la Francia, si concluse con una minacciosa vittoria del duca d'Alba (1558) e col fallimento del progetto di Carlo Carafa, nipote del papa, d'insignorirsi di Siena. La sua rigidità morale e le necessità politiche gli fecero condannare all'esilio e ...
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Uomo politico e letterato (Chiusano 1669 - Vienna 1742); partecipò alla congiura di Macchia (1701), ch'egli innalzò da semplice complotto aristocratico contro la persona del viceré, al più alto fine dell'indipendenza del regno. Alla ricerca di aiuti, si recò a Roma e a Venezia, e prese poi parte agli scontri fra congiurati e truppe spagnole (22-24 sett. 1701). Rifugiatosi all'estero, partecipò, nelle ...
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Generale (Montenero 1564 - Genova 1633); servì nelle Fiandre sotto Alessandro Farnese al quale succedette nel comando; s'impadronì di Amiens, difendendola poi contro Enrico IV, e ottenendo una onorevole capitolazione (1597). Più tardi combatté in Boemia per l'imperatore (1620), che lo creò consigliere intimo e principe del Sacro Romano Impero; dal re di Spagna ebbe la carica di viceré di Aragona ...
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Nobile napoletano (m. 1629), possessore di molti feudi specialmente in Calabria: il suo nome è legato soprattutto alla sua persecuzione contro Tommaso Campanella (1599). ...
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teatino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Teatinus, der. di Teate «Chieti»]. – 1. letter. Di Chieti; abitante della città di Chieti (comunem. chietino). 2. a. Teatini o padri t., gli appartenenti all’ordine di chierici regolari fondato nel 1524...