Vedi BAIA dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
BAIA (Baiae)
M. Napoli
Città sita in una piccola insenatura tra Pozzuoli e Capo Miseno; godette di grande celebrità nell'antichità, per l'abbondanza e la salubrità [...] , dalla morte di Marcello a quella di Adriano, dal matricidio di Agrippina all'impero di Alessandro Severo, da Claudio a Caracalla, si svolgono a B. e nelle sue maestose e celebrate terme. Storici e scienziati, retori e poeti l'hanno ricordata ...
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DIRCE (Δίρκη, Dirce)
C. Caprino
Moglie di Lykos; da lui ebbe in consegna prigioniera Antiope, la quale rimase presso D. per molti anni in dolorosa schiavitù, finché, riuscita a fuggire sul Citerone, [...] da allora prese il nome di Dirce.
La più celebre rappresentazione del supplizio di D. è il gruppo, trovato nelle Terme di Caracalla e ora nel Museo Naz. di Napoli, noto con il nome di Toro Farnese, copia mediocre dell'opera di due artisti di Tralles ...
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INDULGENTIA
W. Köhler
− Personificazione dell'indulgenza. Sotto l'aspetto giuridico l'i. è l'eccezione alla legge penale consentita a favore del colpevole o del condannato. Ma ha anche l'accezione comune [...] concessione, mentre tiene nella sinistra lo scettro, simbolo del potere imperiale.
Antonino Pio segue questa rappresentazione e Caracalla ne rafforza il significato con la forma dativa indulgentiae fecundae; sotto Settimio Severo l'I. tiene in mano ...
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URANIO (Lucius Aurelius Iulius Sulpicius Uranius Antoninus)
M. Floriani Squarciapino
Regnò localmente a Emesa, forse già dal 248, ribellandosi a Filippo, più certamente tra il 253 e il 254. Probabilmente [...] , capigliatura trattata in fitti riccioli a chiocciola che si continua in ampî favoriti sulle guance e ricorda taluni ritratti monetali di Caracalla. In altre emissioni invece le guance sono meno piene, il naso corto e dritto, il mento più pieno e i ...
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POROLISSUM
M. Macrea
Centro dacico e poi romano nella regione nord-occidentale dell'antica provincia Dacia, che da esso trasse l'appellativo di Dacia Porolissensis. Il nome, conservato in epoca romana, [...] di Marco Aurelio, è stato abbandonato, mentre quello più importante del Pomet è stato ricostruito, sempre in pietra, all'epoca di Caracalla. Il nuovo castrum di 266 × 294 m era assai poderoso sia per lo spessore delle mura, sia per la naturale difesa ...
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THEVESTE (Theveste, Thebeste, Tebeste)
P. Romanelli
Città dell'Africa che, forse, già prima della conquista romana, fu uno dei pochi centri urbani di una qualche importanza nell'interno della regione. [...] A. Truillot, Autour de la basilique de Tébessa, in Rec. Const., 1934, p. 115 ss. Per l'arco; J. Meunier, L'arc de Caracalla à T., in Rev. Afric., LXXXII, 1938, p. 85 ss.; U. Ciotti, Del coronamento degli archi quadrifronti. Gli archi di Tébessa e di ...
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SUCHUMI
Red.
Località sulla costa orientale del Mar Nero, corrispondente all'antica Dioscuria.
La leggenda attribuisce la fondazione della città ai Dioscuri compagni di Giasone nella spedizione in Colchide. [...] i Romani costruiscono nello stesso luogo una nuova città, di cui si conoscono monete (con i profili di Caracalla, Commodo, Aureliano e Costantino).
L'identificazione di Dioscuria, sulla scorta delle fonti letterarie, avvenne nella seconda metà del ...
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Pittore (Tournus 1725 - Parigi 1805). Rivelatosi al Salon del 1755 con la Lettura della Bibbia, seguitò a trattare con accentuato sentimentalismo temi cari alla morale borghese, vagamente accostandosi [...] . Maggior determinatezza pittorica è nei ritratti, caratterizzati da un'intensa resa psicologica. L'unica composizione storica (Severo e Caracalla, 1769, Louvre) è il suo saggio di ammissione all'Accademia, della quale era stato nominato membro dal ...
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FLAVIA SOLVA
E. Diez
Municipio nel Noricum sud-orientale, fondato da Vespasiano nel centro di una fertile striscia di terra e su un facile passaggio del fiume Salm. Oggi Klein-Wagna presso Leibnitz, [...] . Sono citati in iscrizioni l'ordo Solvensium, decuriones, duoviri iure dicundo e aediles della città; un rescritto di Caracalla contiene l'elenco nominale dei membri del collegium centonariorum (O. Cuntz, in Österr. Jahresh., xviii, 1915, p. 98 ...
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CAELESTIS
S. Meschini
La C. dei Romani deriva dalla Tanit punica, venerata a Cartagine e derivata a sua volta dall'Astarte fenicia, benché alla sua formazione abbiano contribuito divinità siriache come [...] culto di C. a Roma, in Bull. Com., LXXII, 1946-48, pp. 11 ss.; H. Cohen, Monn. Emp., Marco Aurelio, 662, Settimio Severo, 217-227, Caracalla, 96-101; C. Pietrangeli, Musei Capitolini. I monumenti dei culti orientali, Roma 1951, p. 28 ss., tav. XIV. ...
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caracalla1
caracalla1 s. f. [dal lat. tardo caracalla]. – In epoca romana, tipo di veste gallica, costituita da un lungo mantello con cappuccio. Da essa ebbe il soprannome di Caracalla l’imperatore M. Aurelio Antonino (186-217).
caracalla2
caracalla2 s. m. [dallo spagn. caracol «chiocciola, lumaca», per la carena dei fiori vistosamente contorta], invar. – Specie di fagiolo (Phaseolus caracalla) perenne, dell’America, coltivato per i fiori grandi, gialli, profumati...