L'evoluzione della civiltà bizantina nei suoi varî aspetti artistici e nella complessità delle sue manifestazioni, delle sue istituzioni e della sua storia, è stata oggetto in questi ultimi anni (1930-47) [...] byzantin, Parigi 1943; A. Hamilton, Byzantine Architecture and Decoration, Londra 1933; J. de Jerphanion, Les églises rupestres de la Cappadoce, Parigi 1925-32; Th. Whittemore, The mosaics of Saint Sophia at C.ple Washington 1933; A. Goldschmidt, Die ...
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Giulio I, santo
Manlio Simonetti
Il Liber pontificalis, nr. 36, lo dice romano di nascita, "ex patre Rustico". Fu consacrato vescovo di Roma il 6 febbraio 337. In quell'anno venne a mancare Costantino, [...] al primo, G. lamenta le irregolarità della procedura del concilio di Tiro e della recente elezione di Gregorio il Cappadoce a suo successore ad Alessandria. Quanto a Marcello, dato che era stato deposto per motivi dottrinali (monarchianismo radicale ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] cresce il prestigio di Saba e Teodosio, due monaci cappadoci giunti nel deserto di Giuda per l’esperienza del J. Gribomont, Le monachisme au sein de l’Église en Syrie et en Cappadoce, in Studia Monastica, 7 (1965), pp. 7-24.
103 Su Priscilliano ...
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cappadoce
cappàdoce agg. e s. m. e f. [dal lat. Cappadox -ŏcis, gr. Καππάδοξ -οκος]. – Della Cappadocia, regione storica dell’Asia Minore. Padri c.: sono così denominati talora, per la comune provenienza, alcune delle maggiori figure del cristianesimo...
nazianzeno
nażianżèno agg. e s. m. (f. -a). – Di Nazianzo, antica città dell’Asia Minore, in Cappadocia, nota soprattutto come patria di s. Gregorio, padre e dottore della Chiesa (c. 330 - c. 390), soprannominato perciò s. Gregorio Nazianzeno.