FALCONI, Armando
Sisto Sallusti
Nacque a Roma il 10 luglio 1871 dall'attore capocomico Pietro e dalla primattrice "madre nobile" Adelaide Negri. Dopo aver frequentato il collegio "Ungarelli" di Bologna, [...] entrò come piazzista nella casa milanese di pubblicità Manzoni. L'attività commerciale, intercalata da recite di beneficenza, durò sino al servizio militare terminato col grado di sottotenente di complemento; ...
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Famiglia di attori italiani. Il capostipite, Carlo Antonio (Venezia o Verona 1702 - Parigi 1762), amoroso e capocomico, fu famoso come Pantalone prima nella compagnia di A. Sacchi, poi a Parigi al Théâtre [...] Italien (1744). Scrisse anche varie commedie, alcune delle quali ebbero grande successo. Tre dei suoi cinque figli si dedicarono al teatro. Pietro Antonio Francesco (Venezia 1732 - Parigi 1776) fu buon ...
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Attore e letterato (n. Verona, sec. 16º). Mediocre attore, assunse le parti d'innamorato, sotto il nome di Aurelio; fu capocomico degli "Uniti". Chiamato con la sua compagnia a Milano nel 1583, le recite [...] gli furono vietate dall'arcivescovo Carlo Borromeo, il quale però concesse in seguito il permesso, a patto che fossero rispettate la moralità e le convenienze. Scrisse: Afrodite, tragedia (1578), Le bellezze ...
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GAVARDINI-COTTEI-GALLETTO, Margherita, detta La Gavardina
Alberto Manzi
Di famiglia vicentina, nel 1765 recitava coi dilettanti a Livorno. Il capocomico Nicodemo Manni le offrì di provarsi nelle parti [...] di prima donna; essa si presentò al pubblico in Il medico olandese del Goldoni. La grazia e la festività sue conquistarono il pubblico, che le confermò la simpatia e il successo in La sposa persiana. Ebbe ...
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Famiglia di attori dei secc. 19º e 20º. Carlo (n. Cento - m. 1827 circa) fu primo attore e generico primario, poi capocomico per molti anni in Sicilia e nell'Italia meridionale, sua moglie Teodora Pucci [...] (m. Livorno 1866) fu nella compagnia del marito, poi caratterista in quella di R. Mascherpa. Cesare (Cuneo 1807 - Trieste 1875), primogenito di Carlo, secondo amoroso e generico, si affermò come brillante ...
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Attrice (Milano 1780 - Roma dopo il 1852). Appassionata e valente interprete drammatica; educata all'arte dal marito Gaetano Perotti (m. Brescia 1820), capocomico di talento, ottenne grandi successi di [...] pubblico. Si ritirò dalle scene settantenne ...
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Attore italiano (Firenze 1888 - Roma 1936); recitò con F. Benini, con la Micheluzzi-Borisi e con la Serenissima. Direttore dell'Ars Veneta e capocomico dal 1922, fu interprete insuperabile dei più noti [...] personaggi del teatro veneto. Svolse anche attività cinematografica ...
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Attore (Cremona 1809 - Napoli 1885). Buon attore comico e caratterista, discepolo del padre, Daniele (1770 circa -1842), e di F. A. Bon. Fu capocomico e dal 1838 al 1878 diresse, con larghezza di vedute, [...] la compagnia del Teatro dei Fiorentini di Napoli. Scrisse commedie di stampo goldoniano, drammi e un libro di memorie, Quarant'anni di storia del Teatro dei Fiorentini (1878) ...
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Attore italiano (Rovigno d'Istria 1875 - Milano 1951); dilettante nella Filodrammatica Romana, entrò a far parte di compagnie regolari nel 1899. Dal 1918 capocomico, nel 1930-31 socio di D. Galli, poi [...] ancora a capo di compagnie proprie. La sua spigliata e disinvolta recitazione, dal rapido ritmo con la caratteristica mimica a scatti e con esilaranti inflessioni di voce, lo portò al successo sia nel ...
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RICCOBONI, Luigi Andrea
Beatrice Alfonzetti
RICCOBONI, Luigi Andrea. – Nacque a Modena il 1° aprile 1676 da Antonio Riccoboni o Riccobuono, detto Pantalone, capocomico della compagnia al servizio del [...] duca di Modena, e da Nastasia Miglioli dedita a crescere i cinque figli.
In un documento di archivio, la donna supplica il duca per la condizione di miseria in cui versava nel 1679, quando il marito era ...
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capocomico
capocòmico s. m. [comp. di capo e comico s. m.] (pl. capocòmici, meno com. capicòmici). – Chi, nel passato, costituiva e dirigeva una compagnia teatrale: oggi le funzioni del capocomico sono svolte da enti o esercenti teatrali.
levata
s. f. [der. di levare]. – 1. a. L’atto del levare, del levarsi: la l. del Sole, della Luna; l. delle lettere, dalle cassette postali: prima, seconda l., ora di levata. Il levarsi da letto (spec. di più persone insieme): dare il segnale...