ROFFI, Giovanni
Alberto MANZI
Attore e capocomico, nato in Toscana nella seconda metà del sec. XVIII. Entrato in arte, si acquistò presto fama come "Arlecchino" con improvvisi garbati, pieni di "sali" [...] e come "caratterista" nella nuova produzione drammatico-lacrimosa.
La sua fama in Firenze gli fece accordare l'affitto del teatro del Cocomero (poi Niccolini). E il gusto e il garbo nella scelta degli ...
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PALENCIA, Ceferino
Carlo Boselli
Commediografo e capocomico spagnolo, nato a Fuente de Pedro Naharro (Cuenca) il 26 agosto 1858, morto a Madrid il 22 luglio 1928. Era studente di medicina, quando diede [...] al teatro il suo primo lavoro, El cura de San Antonio (1879), il cui successo lo indusse a dedicarsi interamente alla vita teatrale.
Sposata nel 1881 Maria Álvarez de Tubau, fu infaticabile direttore della ...
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Attore e capocomico d'importanza fondamentale nella storia del teatro italiano dell'800. Figlio di Luigi Bellotti e di Luigia Ristori, attori entrambi, aggiunse al proprio nome quello del secondo marito [...] col 1859, il B. proseguì l'impresa da solo. Fu questa la grande compagnia Bellotti Bon, per la quale il suo capocomico e direttore poté vantarsi di avere fatto scrivere, fra il 1860 e il 1865, settantotto commedie italiane che egli acquistò.
Il primo ...
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. È il nome antonomastico del capocomico miserabile, del "guitto"; il nome fonicamente sgradevole e buffo sembra essere stato quello di un Luigi A. che sosteneva la maschera di Stenterello nella compagnia [...] di Filippo Perini, nel 1832, e non pare sia mai stato capocomico; un suo nipote esercitava la prestidigitazione sulle piazze sul finir dell'Ottocento.
Nel gergo teatrale del secolo passato, il nome valse a significare l'infimo gradino del guittume, ...
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Attore italiano (Lucca 1851 - Benevento 1919). Dal 1884 capocomico (nel triennio 1891-94 in società con C. Leigheb), un suo tentativo di teatro stabile al Valle di Roma (Casa di Goldoni, 1900-02) non ebbe [...] fortuna. Fu attore di notevolissima spontaneità, acclamato in Italia e all'estero, perfetto conoscitore di tutte le risorse tecniche. Il suo repertorio andava dai monologhi e dalle farse alla commedia ...
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Figlio di Valentino, attore e capocomico, e di Adelaide Pasquali, percorse tutti i ruoli nella compagnia paterna, ma poté solo nel 1860 con lo Sterni, e poi dal 1861 al 1866 con l'Alberti ai Fiorentini [...] di Napoli, mostrare le sue magnifiche attitudini di attor comico, disciplinate nella consuetudine con attori di gran merito, quali Majeroni, Nedii, Bozzo, la Sadowsky, la Monti, la Cazzola: dal 1867 al ...
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Attore brillante (n. Torino) della seconda metà dell'Ottocento; fu capocomico e buon direttore, nelle sue compagnie militarono tutti i migliori attori del periodo, G. Modena compreso. ...
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ZOPPETTI, Giovan Battista e Angelo
Alberto Manzi
Giovan Battista, attore e capocomico, fu uno dei primi a interpretare Francesca da Rimini con plauso del Pellico. Tenne a lungo compagnia e recitò con [...] Alamanno Morelli, con G. Gattinelli, E. e A. Zerri, ecc. Si distingueva nelle parti comiche, specie quelle in dialetto veneto. Morì nel 1878.
Il figlio Angelo (1838-1902) fu uno dei migliori attori brillanti. ...
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Attore italiano (Chiavenna 1834 - Torino 1913); figlio di Valentino Bassi, caratterista e capocomico, recitò nella compagnia del padre in parti comiche o tragiche, e passò poi in compagnie primarie distinguendosi [...] nelle parti di brillante ...
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Famiglia di attori. Pietro (m. Napoli 1901) fu generico, poi nel 1890 capocomico, con E. Paladini, di una buona compagnia che condusse al successo nell'America Meridionale; fu sua moglie dal 1862 Adelaide [...] F.-Negri (Napoli 1833 - Milano 1902) che, figlia d'arte, recitò da giovane nei teatri di Napoli e poi nelle maggiori compagnie (A. Majeroni, F. Ciotti - P. Marchi - G. Lavaggi, L. Bellotti-Bon, F. Pasta, ...
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capocomico
capocòmico s. m. [comp. di capo e comico s. m.] (pl. capocòmici, meno com. capicòmici). – Chi, nel passato, costituiva e dirigeva una compagnia teatrale: oggi le funzioni del capocomico sono svolte da enti o esercenti teatrali.
levata
s. f. [der. di levare]. – 1. a. L’atto del levare, del levarsi: la l. del Sole, della Luna; l. delle lettere, dalle cassette postali: prima, seconda l., ora di levata. Il levarsi da letto (spec. di più persone insieme): dare il segnale...