rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] , verso la fine del canto si riaccende in un'altra fiammata sui nomi di Stricca (: ricca: appicca, vv. 125-129) e di Capocchio (: occhio: adocchio, vv. 134-138), l'una ritornante una sola volta (Pg XXI 107-111), l'altra assolutamente isolata. Per l ...
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ombra
Federigo Tollemache
Domenico Consoli
Se prescindiamo dal caso speciale della canzone CI (Al poco giorno...), che esamineremo nel corso dell'articolo, il vocabolo ricorre assai raramente in rima [...] III 59 l'ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto; IV 55 l'ombra del primo parente (Adamo); XXIX 136 l'ombra di Capocchio; Pd XV 25 l'ombra d'Anchise; If IV 81 l'ombra sua (con allusione a Virgilio); VIII 48 così s'è l'ombra sua [Filippo ...
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Siena
Giorgio Varanini
Pier Vincenzo Mengaldo
S. è fra le città toscane, a parte Firenze, la più frequentemente ricordata da D., sia direttamente sia attraverso i vari personaggi senesi, gli episodi [...] fece ardere come eretico l'alchimista aretino Griffolino (XXIX 109-111), e a S. fu arso il fiorentino (o senese) Capocchio, pure alchimista, che fors'anche per il supplizio subito nella città, conferma con acre sarcasmo la taccia di vanità attribuita ...
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occhio
Federigo Tollemache
Si hanno le occorrenze seguenti: Vita Nuova 56, Rime 68, Convivio 71, Inferno 67, Purgatorio 101, Paradiso 95, Fiore 6.
O. è dato dalle Concordanze dell'I.B.M. come il sostantivo [...] mi sciolse e disse: " Or drizza il nerbo / del viso... "; XII 46, XIV 88, XVIII 129, XXXIII 107. Unico fra i dannati, Capocchio invita D. a fissarlo con gli o. per poterlo riconoscere: XXIX 134 aguzza ver me l'occhio. Altre due occorrenze, infine ...
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natura
Enzo Volpini
A introdurre il tema della n. giova anzitutto ricorrere al passo della Monarchia (II II 2) ove si legge che, quemadmodum ars in triplici gradu invenitur, in mente scilicet artificis, [...] operare miracoli oltre la n. è comunque superiore sia alla n. che all'arte (Pd XXIV 101, Pg X 33). In If XXIX 139 Capocchio, in quanto ‛ contraffattore ' delle opere naturali, è di natura buona scimia.
In Cv III V 12 Libro de la Natura de' luoghi e ...
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La regionalità nella lessicografia italiana
Carla Marello
Salvatore Claudio Sgroi
Cenni storici
Dall’Ottocento in poi il dizionario monolingue della lingua nazionale in Europa ha rivestito, almeno [...] sia quello ch’è cambiato”.
tassinàro s.m. variante fono-morfologica di tassista, 1960:
P.P. Pasolini 1955 Ragazzi di vita: “la capoccia, aveva preso a nolo un tassì, s’era fatto portare in un posto deserto dalle parti della Grotta Rossa, e lì con la ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] per un verso, fino alla pietà (Francesca, Pier delle Vigne) e, per un altro, al sorriso malizioso o bonario (Capocchio, Belacqua, Sapia). A quest'ultimo riguardo bisogna aggiungere che c'era nel temperamento dell'A. una disposizione non trascurabile ...
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capocchia
capòcchia s. f. [der. di capo]. – 1. Estremità rotondeggiante di spilli, fiammiferi, ecc. 2. scherz. Capo, testa, anche nelle espressioni eufem. popolari: fare, parlare a c., operare o discorrere in modo sconclusionato. ◆ Dim. capocchiétta,...