Capo della confraternita musulmana dei Senussi (Giarabub 1872 - Medina 1933). Al tempo dell'occupazione italiana della Libia, capeggiò la resistenza araba della Cirenaica ma nel 1915 dovè abbandonare la [...] direzione del movimento senussita a Moḥammed Idrīs ...
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Capo dell'accademia giudaica di Sūrā in Babilonia (m. verso l'870-875 d. C.). Scrisse Responsi e il Sēder Rab ῾Amrām, che è la più antica redazione completa della liturgia giudaica per tutto l'anno. ...
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Tanchelmo
Capo di una setta di fanatici, anticlericali, attiva nei Paesi Bassi nei primi decenni del 12° sec.; fu ucciso da un ecclesiastico nel 1124 o 1125. Muovendo dalla condanna della corruzione [...] del clero, finì per proclamarsi figlio di Dio e sposo di Maria Vergine; contro di lui e i suoi pochi seguaci predicò specialmente s. Norberto ...
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(lat. Iuppiter, Iupiter, Iovis)
La divinità suprema della religione romana dalla latinità primitiva alla fine del paganesimo, corrispondente allo Zeus greco, dal quale tuttavia si differenzia per alcuni [...] , giungendo a maturazione soltanto con la fondazione del culto capitolino (509 a.C.), nel quale il dio figura a capo della triade comprendente Giunone e Minerva. La tradizione letteraria ha conservato una serie di testimonianze nelle quali il G ...
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Atto con cui il Sommo Pontefice, capo della Chiesa cattolica, permette che un servo di Dio sia venerato pubblicamente come beato, in luoghi (città, diocesi, regione o anche un ordine religioso) e modi [...] non dove siano stati concessi Messa e ufficio speciali: anche in tal caso non si possono dedicare loro chiese e altari senza indulto della Santa Sede. È permessa nell’immagine la ‘gloriola’ di raggi luminosi intorno al capo, non il nimbo o aureola. ...
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Protestante (Mas-Soubeyran 1680 - Castelnau 1704), capo della resistenza degli ugonotti francesi dopo la revoca dell'editto di Nantes, e per un certo periodo generale del movimento dei camisardi. Guidando [...] un migliaio di contadini riuscì a tener testa alle truppe cattoliche di L.-A. de Villars, ma fu ucciso in un'imboscata fra il 14 e il 15 agosto 1704 nel castello di Castelnau presso Boucoiron ...
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Teologo e scrittore siro (m. 457), capo della scuola di Edessa sotto il vescovo Rabbūlā. Presente al Concilio di Efeso, non approvò la condanna delle opere di Teodoro di Mopsuestia e, in conflitto col [...] suo vescovo, fu espulso dalla città (433). Allora forse scrisse la famosa lettera al vescovo persiano Mārī contro il Concilio di Efeso e Cirillo d'Alessandria. Questa lettera, rimastaci in versione greca, ...
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CLUNIACENSI
F. Gandolfo
Benedettini riformati facenti capo all'abbazia borgognona di Cluny (v.). Lo stretto legame mantenuto dalle varie fondazioni con la casa madre fu un fatto nuovo nella cultura [...] , direttamente soggetto alla Santa Sede. Ne era a capo l'abate di Cluny, al quale spettava la nomina Egidio di Fontanella, S. Giovanni di Vertemate, S. Salvatore di Capo di Ponte, nei quali quelle forme vengono calate nei modi costruttivi consueti ...
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Nella Chiesa cattolica, suprema istituzione che esercita le funzioni di governo, dottrina e culto trasmesse da Gesù Cristo all'apostolo Pietro e ai suoi successori, quali suoi vicari.
Papato - approfondimento
di [...] Occidente, dopo una fase di collaborazione e poi di scontro con l'Impero germanico, il papa divenne il vero capo dell'Europa cristiana: i pontefici nominavano i vescovi, approvavano i nuovi ordini religiosi, imponevano tributi a tutta la cristianità ...
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capo-
– Primo elemento di numerose parole composte, anche di formazione recente, nelle quali indica il dirigente o il capo di un gruppo di persone o di un ente, chi presiede a un lavoro e sim. (oltre alle voci qui registrate nell’ordine alfabetico,...
capo
s. m. [lat. caput]. – 1. a. La parte più elevata del corpo umano, unita al torace per mezzo del collo. È sinon. di testa (per i riferimenti anatomici, v. questa voce), che è termine più com. (non però in Toscana) anche per il capo degli...