giustizialismo
Dottrina e prassi politica su cui era fondato, in Argentina, il regime di J.D. Perón, presidente della Repubblica dal 1946 al 1955 e dal 1973 alla morte (1974). Era caratterizzata da una [...] proclamata equidistanza tra comunismo e capitalismo, da un accentuato nazionalismo e da un programma di riforme sociali associato a spunti autarchici e corporativi. ● Nel linguaggio comune il termine indica l’atteggiamento di chi chiede che venga ...
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In genere, ogni metodo d’azione politica che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionari sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico sociale esistente solo attraverso [...] metà del 20° sec., si definiscono riformisti i partiti socialdemocratici o socialisti che hanno abbandonato l’ideologia marxista e che si propongono quindi non di superare il capitalismo, ma di correggerne (attraverso vari strumenti) i difetti. ...
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Corporativismo/Corporatismo
Philippe C. Schmitter
Introduzione
Il corporativismo, sia come prassi politica sia come concetto teorico, ha conosciuto alterne fortune: da una parte è stato presentato come [...] papa Leone XIII, invocava la creazione di associazioni miste di datori di lavoro e lavoratori come via media tra capitalismo e socialismo.
A partire da questo momento i sostenitori di una qualche forma di corporativismo cominciarono a proliferare in ...
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Termine coniato in campo pubblicistico per indicare una corrente ideologica e politica sviluppata verso la metà degli anni 1970 dal Partito comunista italiano e da altri partiti comunisti dell’Europa occidentale [...] dell’URSS di L. Brežnev. Esso affermava il principio della realizzazione di una società socialista nei paesi a capitalismo avanzato attraverso la progressiva attuazione di riforme economiche e sociali nel pieno rispetto delle regole previste dalle ...
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Proletariato
Massimo L. Salvadori
di Massimo L. Salvadori
Proletariato
Il significato originario
Il termine ha avuto origine in età romana. Esso indicava, nell'ambito della divisione della popolazione [...] (1934-1954). Nella sua concezione il proletariato non ha nulla a che fare con il rapporto tra operai e capitalisti nel capitalismo moderno. Esso è una categoria introdotta per indicare in generale la condizione degli esclusi, presente in ogni tempo e ...
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Vera Zamagni
L’economia di mercato era nata ‘sociale’ nelle città libere del medioevo italiano, dove la mercatura, l’artigianato specializzato delle corporazioni e le professioni – giuristi, notai, architetti, [...] cambiare anche il modo di produzione, ma commettendo un errore fatale: quello di identificare il mercato col capitalismo. Per abbattere il capitalismo, il marxismo ha ritenuto dunque di eliminare il mercato, ma non ci può essere struttura economica ...
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Internazionalismo
Lucio Levi
Introduzione. La dimensione universalistica della Rivoluzione francese e della Rivoluzione russa
I grandi movimenti rivoluzionari liberale, democratico, nazionale e socialista, [...] della guerra, lord Lothian ha osservato: "La divisione del mondo in Stati sovrani ha preceduto di molto il capitalismo moderno. Il capitalismo non causa la guerra all'interno di uno Stato. Né potrebbe provocare la guerra in seno a una federazione ...
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PACIFISMO
Chiara Ingrao-Giulio Marcon-Mario Pianta
(XXV, p. 879)
Il p., come rifiuto della guerra e impegno per la soluzione nonviolenta dei conflitti, ha segnato profondamente la seconda metà del 20° [...] fra le nazioni, Milano 1970; S. Melman, Pentagon capitalism: The political economy of war, New York 1970 (trad. it., Capitalismo militare, Torino 1974); N. Bobbio, Il problema della guerra e le vie della pace, Bologna 1979; G. Rochat, Antimilitarismo ...
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GRAMSCI, Antonio
Giuseppe Vacca
Nacque ad Ales, allora in provincia di Cagliari, il 22 genn. 1891, quarto di sette figli, da Francesco, impiegato nell'ufficio del Registro, e da Giuseppina Marcias, [...] , p. 207). Perciò, quando i bolscevichi assumono il potere il G. scrive il celebre articolo La rivoluzione contro il "Capitale" (1° dic. 1917), nel quale dà una giustificazione storica dell'evento basata su una interpretazione di Marx che annuncia i ...
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LIBERALISMO (XXI, p. 36)
Giovanni CASSANDRO
Negli anni che seguirono al 1870 il liberalismo europeo parve in declino non soltanto come movimento politico, costretto quasi sempre alla difensiva di fronte [...] e il socialismo, il primo divenuto imperialistico e razzistico, il secondo trapassato nelle sue pratiche attuazioni in capitalismo di stato e perciò in pianificazione totale della produzione e della distribuzione. Né, per ora, è possibile ...
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capitalismo
s. m. [der. di capitale3, sull’esempio del fr. capitalisme]. – Termine, originariamente introdotto dalla critica socialista e poi generalmente accolto dalla scienza e dalla storiografia economica, col quale si indica il sistema...
capitale1
capitale1 agg. [dal lat. capitalis, der. di caput -pĭtis «capo»]. – 1. Che riguarda il capo, la testa, e quindi la vita stessa: pena c., la pena di morte; delitto c., che si sconta con la morte; per estens., nemico c., odio c., acerrimo,...