Poeta (Marradi 1885 - Castel Pulci, Firenze, 1932). Figlio di un maestro elementare, rivelò presto indole inquieta e straordinaria sensibilità. Dopo il liceo a Faenza, frequentò corsi di chimica all'univ. [...] dell'entrata in guerra dell'Italia, finì i suoi giorni nel manicomio di Castel Pulci, dove fu ricoverato nel 1918. Nei suoi Cantiorfici, raccolta di poesie, di prose liriche e di frammenti (2a ed. ampliata, a cura di B. Binazzi, 1928; 5a ed., con ...
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Filologo e critico letterario, nato a Firenze il 18 gennaio 1921. Laureato all'università di Firenze sotto la guida di M. Casella con la tesi Cino da Pistoia e la crisi del linguaggio poetico, libero docente [...] Leopardi (Una contraffazione d'autore. ''Il passero solitario'' di Leopardi, 1976; edizione dei Canti, 1984), di D. Campana (edizione del Taccuinetto faentino, 1960; dei Cantiorfici, 1973) e di G. Ungaretti, di cui ha pubblicato (1984) il carteggio ...
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Arte di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate leggi metriche, o secondo altri tipi di restrizione; con una certa approssimazione si può dire che il significato di p. è individuabile, [...] in testi che pure si presentano come scritti in prosa (un esempio interessante è rintracciabile in alcune parti dei Cantiorfici di D. Campana); ed è chiaro che quel principio è non un criterio per distinguere e classificare materialmente p ...
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Scrittrice finlandese (Helsinki 1921 - Tampere 1995); un senso di smarrimento e di solitudine, in parte attenuato dall'attaccamento alla natura, pervade la sua lirica d'impronta fondamentalmente modernista. [...] Opere poetiche più importanti: Tämä matka ("Questo viaggio", 1956), Orfiset laulut ("Cantiorfici", 1960), Kuolleet vedet ("Acque morte", 1977). Sulla rinuncia e la sconfitta s'impernia il dramma in versi Eros ja Psykhe ("Eros e Psiche", 1959), sulla ...
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BENE, Carmelo
Piergiorgio Giacchè
Nacque il 1° settembre 1937, secondogenito di Umberto e di Amalia Secolo, in località Campi Salentina (Lecce), dove i genitori avevano in gestione un tabacchificio di [...] due del suo infinito Amleto (1987; 1994); dall’altro crebbe il cartellone dei suoi concerti d’attore e d’autore, dai Cantiorfici di Dino Campana nel 1982 all’Egmont (un ritratto di Goethe) del 1983; quindi ancora le poesie di Friedrich Hölderlin e ...
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FALQUI, Enrico
Renato Bertacchini
Nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 12 ott. 1901 da Gaetano e Angelina Carlomagno, entrambi sardi, e sino dalla giovinezza risiedette a Roma, dove eserciterà "bene [...] ., Rime burlesche inedite, ibid. 1938; U. Foscolo, IlGazzettino, il Ragguaglio e l'Ipercalisse, Roma 1944; D. Campana, Cantiorfici e altri scritti, Firenze 1952; Id., Inediti, ibid. 1942; Scipione, Le civette gridano, Milano 1938; Id., Carte segrete ...
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CONTI, Angelo
Marcello Carlino
Nacque a Roma da Vincenzo e da Agata Casali il 21 giugno 1860, in una famiglia di antica tradizione culturale originaria di Arpino.
Compì i primi studi nella allora capitale [...] . Su di essa rifletterono Papini e Prezzolini; Campana la inserì nel suo vasto repertorio di letture per la elaborazione dei Cantiorfici.
Nel 1901 il C. tornò a Roma, presso la direzione generale delle Antichità e Belle Arti. Sempre a contatto con ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] con la metafora e l’➔ epifonema, come in Dino Campana:
(18) Nel cuore della sera c’è
sempre una piaga rossa languente
(Cantiorfici, “L’invetriata”, vv. 10-11)
o in Giuseppe Ungaretti:
(19) È il mio cuore
il paese più straziato
(L’allegria, “San ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] e chiara è la notte e senza vento»), o in molti altri canti con molteplici varianti, ora di stampo tradizionale e antico, ora più luce mediterranea s’è fusa in pietra di cenere», “Genova”, in Cantiorfici V, vv. 22-23) o in Arturo Onofri («Ecco il ...
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orfico
òrfico agg. e s. m. [dal lat. Orphĭcus, gr. ᾿Ορϕικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Relativo a Orfeo, mitico cantore greco: musica o.; la cetra o.; canti orfici. b. Che si riferisce al movimento e alla dottrina dell’orfismo, e al culto...