(App. IV, I, p. 765)
Drammaturgo e regista teatrale e cinematografico tedesco, morto a Monaco di Baviera il 10 giugno 1982. Come regista e autore cinematografico proseguì il suo cammino personalissimo [...] di una società in cui ognuno è all'altro nemico e l'infatuazione hitleriana sopravvive in una specie di freddo cannibalismo; Blut am Hals der Katze (1971) ripropone il problema del linguaggio come strumento, non di comunicazione bensì di reciproca ...
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Biruma no tategoto
Dario Tomasi
(Giappone 1956, L'arpa birmana, bianco e nero, 116m); regia: Ichikawa Kon; produzione: Takaki Masayuki per Nikkatsu; soggetto: dall'omonimo romanzo di Takeyama Michio; [...] Ichickawa, Nobi ‒ Fuochi nella pianura, 1959, storia di un gruppo di soldati che, per sopravvivere alla fame, si dà al cannibalismo).
Se il monito di Mizushima è quello di non dimenticare gli orrori della guerra, per evitare in futuro di perpetrarne ...
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Regista cinematografico statunitense, nato il 16 gennaio del 1948 a Carthage (N.Y.). Nel 1970 ha vinto l'Oscar per il miglior soggetto con il cortometraggio The resurrection of Broncho Billy, scherzoso [...] di terrore, mentre il secondo è forse il film più polemico di C., in cui gli 'yuppies' rappresentano una metafora del cannibalismo sociale della destra americana al potere. Con Memoirs of an invisible man (1992; Avventure di un uomo invisibile) C. è ...
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Ichikawa, Kon
Dario Tomasi
Regista giapponese nato a Ujiyamada il 20 novembre 1915. Appartenente alla generazione dei registi che hanno iniziato l'attività nel secondo dopoguerra, I. si è distinto da [...] da un romanzo di Ōoka Shōhei, è incentrato su un gruppo di soldati che, per sopravvivere alla fame, si dà al cannibalismo. In quegli stessi anni, i più felici del cinema di I., il regista fornì ulteriore prova del suo eclettismo con Yukinojō henge ...
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Denis, Claire
Daniela Turco
Regista cinematografica francese, nata a Parigi il 21 aprile 1948. L'Africa, con i suoi spazi dilatati e la sua luce, e l'immigrazione africana in Europa, con il suo drammatico [...] è invece un'opera cruda, che tocca i nodi più evidenti del suo cinema, mescolando, in primo luogo, sesso e cannibalismo, Bianchi e Neri, ripulsa e desiderio, senza riuscire tuttavia a raggiungere la limpidezza rigorosa di Beau travail. Ha poi diretto ...
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Trash
Marcello Garofalo
In ambito cinematografico il termine (letteralmente: spazzatura, ciarpame, sciocchezze) è stato usato, a partire dalla metà degli anni Sessanta, in una gamma di accezioni così [...] sanguinario e trash, nel 1963 diresse Blood feast, la storia di un sacerdote egiziano che, sotto le spoglie di cuoco cannibale, si procura pezzi scelti di cadaveri per far ritornare in vita una principessa defunta. Per la prima volta sugli schermi ...
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Ferreri, Marco
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico, nato a Milano l'11 maggio 1928 e morto a Parigi il 9 maggio 1997. Il suo approccio al cinema avvenne nel segno del grottesco e dell'humour [...] della norma corporale. Un tema, quello dell'eccesso di cibo, che ossessionò sempre F. e che si ritrova nel cannibalismo di Los negros tambien comen (1988; Oh come sono buoni i bianchi!!!), in La carne (1991), nonché nel documentario girato ...
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cannibalismo
s. m. Tendenza letteraria di un gruppo di giovani scrittori italiani degli anni Novanta, caratterizzata da espressioni linguistiche e contenuti cruenti, con sfumature talvolta grottesche o ironiche. ◆ una novità, il tramonto --...
cannibalismo
s. m. [dal fr. cannibalisme, der. di cannibale «cannibale»]. – 1. L’uso di cibarsi di carne umana, altrimenti detto antropofagia (v.). 2. fig. Comportamento da cannibale, crudeltà inumana.