Drammaturga inglese (Brentwood, Essex, 1971 - Londra 1999). Autrice discussa, ha suscitato in pari misura scandalo, indignazione ed entusiasmi fin dal precoce, controverso esordio con Blasted (1995, rappresentato [...] al Royal court theatre), un testo di estrema violenza tematica (stupro, oltraggio, cannibalismo, denuncia dello scandalismo dei mass media) e formale (uso di un linguaggio crudo e destrutturazione delle convenzioni teatrali realiste), nel quale ...
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Artista italiano (Napoli 1934 - Roma 2011). Dopo aver vissuto a Ischia e a Napoli, si è stabilito a Roma dove, nel 1970, ha esposto, alla galleria La Salita, Studi su Marcel Duchamp 1965-1970: maschile [...] femminile e androgino. Incesto e cannibalismo in M. Duchamp, installazione di oggetti con forti connotazioni concettuali e simboliche. Aperte a interpretazioni visuali e mentali, dai risvolti esoterici e inquietanti, sono anche le sue successive ...
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Drammaturgo e romanziere giapponese (n. Tokyo 1940); uno degli esponenti di maggior rilievo, con Shuji Terayama, Minoru Betsuyaku e Makoto Sato, del teatro d'avanguardia degli anni Sessanta. Il suo nome [...] personaggi della tradizione giapponese. K. è inoltre autore di romanzi, tra i quali Sagawakun kara no tegami ("Una lettera dall'amico Sagawa", 1983; trad. it. L'adorazione, 1985), storia d'amore, follia e cannibalismo ispirata a un fatto di cronaca. ...
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CAMILLO DE LELLIS, santo
Adriano Prosperi
Nacque a Bucchianico (Chieti), il 25 maggio 1550, figlio di Giovanni e di Camilla de Compellis.
Il padre, uomo d'arme, prese parte alle campagne militari che [...] del mestiere delle armi al livello umilissimo a cui egli lo sperimentò: epidemie, stragi, miseria, perfino episodi di cannibalismo, e una divorante passione per il gioco che ingoiava periodicamente tutto il danaro accumulato. Non v'è traccia di ...
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Regista cinematografico statunitense, nato il 16 gennaio del 1948 a Carthage (N.Y.). Nel 1970 ha vinto l'Oscar per il miglior soggetto con il cortometraggio The resurrection of Broncho Billy, scherzoso [...] di terrore, mentre il secondo è forse il film più polemico di C., in cui gli 'yuppies' rappresentano una metafora del cannibalismo sociale della destra americana al potere. Con Memoirs of an invisible man (1992; Avventure di un uomo invisibile) C. è ...
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Ichikawa, Kon
Dario Tomasi
Regista giapponese nato a Ujiyamada il 20 novembre 1915. Appartenente alla generazione dei registi che hanno iniziato l'attività nel secondo dopoguerra, I. si è distinto da [...] da un romanzo di Ōoka Shōhei, è incentrato su un gruppo di soldati che, per sopravvivere alla fame, si dà al cannibalismo. In quegli stessi anni, i più felici del cinema di I., il regista fornì ulteriore prova del suo eclettismo con Yukinojō henge ...
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BAGLIONI, Giampaolo
Gaspare De Caro
Nacque a Perugia da Rodolfo e da Francesca di Simonetto da Castel San Pietro, intorno al 1470. Sposò nel 1490 Ippolita Conti, di aristocratica famiglia romana, e [...] Atti, opposta a quella del Canale, si abbandonassero a un feroce saccheggio, conclusosi addirittura con un episodio di cannibalismo. Quindi, alla testa di diecimila uomini, marciò contro Viterbo donde scacciò la sua stessa sorella Ippolita, vedova di ...
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Denis, Claire
Daniela Turco
Regista cinematografica francese, nata a Parigi il 21 aprile 1948. L'Africa, con i suoi spazi dilatati e la sua luce, e l'immigrazione africana in Europa, con il suo drammatico [...] è invece un'opera cruda, che tocca i nodi più evidenti del suo cinema, mescolando, in primo luogo, sesso e cannibalismo, Bianchi e Neri, ripulsa e desiderio, senza riuscire tuttavia a raggiungere la limpidezza rigorosa di Beau travail. Ha poi diretto ...
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Sadismo
Vittorio Volterra
Il termine sadismo venne coniato, nel 1869, dallo psichiatra R. von Krafft-Ebing, che lo derivò dal nome del marchese D.-A.-F. de Sade, scrittore francese del 18° secolo. Designa [...] nella cavità anale o vaginale, asportare i genitali o le mammelle, strangolare, soffocare, compiere atti di vampirismo e cannibalismo ecc. L'orgasmo può avvenire nel corso di questi macabri rituali, ma può anche precederli. Talvolta la violenza del ...
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PIAGGIA, Carlo Valeriano
Francesco Surdich
PIAGGIA, Carlo Valeriano. – Nacque nel 1827 a Badia di Cantignano, nel Comune di Capannori (Lucca), da Pietro, un mugnaio, e da Jacopa Marraccini. Era il terzogenito [...] la permanenza per circa un anno e mezzo presso la tribù che aveva, fra le altre caratteristiche, la fama di praticare il cannibalismo.
In quel periodo riuscì a imparare la loro lingua e seppe osservare con attenzione e simpatia i loro originali usi e ...
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cannibalismo
s. m. Tendenza letteraria di un gruppo di giovani scrittori italiani degli anni Novanta, caratterizzata da espressioni linguistiche e contenuti cruenti, con sfumature talvolta grottesche o ironiche. ◆ una novità, il tramonto --...
cannibalismo
s. m. [dal fr. cannibalisme, der. di cannibale «cannibale»]. – 1. L’uso di cibarsi di carne umana, altrimenti detto antropofagia (v.). 2. fig. Comportamento da cannibale, crudeltà inumana.