SORANZO, Pietro
Andrea Pelizza
– Figlio del senatore Lorenzo e nipote di Nicolò, a sua volta senatore, pronipote di Giovanni (doge 1312-28), nacque in data imprecisata tra il primo e il secondo decennio [...] Gradenigo si recò a Verona a salutare solennemente i fratelli Cansignorio e Paolo Alboino della Scala (che avevano avvicendato Cangrande II al governo della città); nel 1360 fu podestà a Conegliano. Nell’occasione, fu autorizzato dal Senato a una ...
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pane
Antonietta Bufano
Attilio Mellone
L'uso proprio del termine è limitato a qualche esempio della Commedia e del Fiore, dove il p. è visto per lo più come il " cibo " per eccellenza, quello che prima [...] " (Buti). Si veda inoltre il Parodi (in " Bull. " XVIII [1911] 73): " Il Poeta allude direttamente alla scomunica di Cangrande, del quale, nel canto innanzi, ha già fatto una così ardente apologia ".
P. degli angeli. - L'espressione ‛ p. degli ...
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PONZONI, (Ponzone) Ponzino
Marco Gentile
PONZONI, (Ponzone) Ponzino. – Nacque probabilmente a Cremona nell’ultimo quarto del XIII secolo, figlio di Federico Ponzoni e Ortensia Zaneboni.
Membri a pieno [...] corso del 1314 Ponzino esercitò l’ufficio di podestà a Padova, dove condusse la resistenza della città euganea a Cangrande della Scala, distinguendosi per le sue doti di comandante militare e leader politico di spicco nel coordinamento delle forze ...
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BAISIO, Guido da
Germano Gualdo
Nacque da Filippo a Reggio Emilia, intorno al 1285, da antica e nobile famiglia di parte ghibellina: fu vescovo di Reggio Emilia, Rimini e Ferrara.
Nipote del celebre [...] di Bologna, ricevette dal pontefice Giovanni XXII il mandato di pubblicare il processo e la sentenza di scomunica emessa contro Cangrande della Scala e l'interdetto contro Verona. Altri incarichi ebbe negli anni 1323-1324, concernenti l'abate di ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Egloge - Introduzione
Enzo Cecchini
Nonostante l'innegabile loro marginalità nell'ambito della produzione dantesca, le due egloghe presentano vari e notevoli motivi d'interesse, [...] non si sia stabilito a Ravenna prima del febbraio 1320; d'altro lato il carme non può essere posteriore alla sconfitta di Cangrande sotto le mura di Padova, cioè al 25 agosto: PADOAN); per la seconda egloga di Dante, tra il secondo semestre del 1320 ...
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Dionisi, Gian Giacomo
Steno Vazzana
Scrittore (Verona 1734-1808). Nel gruppo degli studiosi veronesi, che primi in Italia nella seconda metà del Settecento applicarono al problema del testo dantesco [...] la datazione delle cantiche, a identificare la fonte della Commedia nella visione di Alberico da Montecassino, il Veltro in Cangrande o a misconoscere in Pietro il figlio di D.: saggi tutti così ricchi d'informazioni e attente deduzioni, da sembrare ...
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cambiare
Antonietta Bufano
Il verbo, frequentemente usato nelle sue diverse accezioni (e v. anche CANGIARE) nella lirica due-trecentesca, anche in D. è di uso esclusivamente poetico, con un'unica eccezione [...] di loro il risplendente candore col vermiglio infocato " (Venturi); con oggetto astratto, in Pd XVII 90, dove Cacciaguida esalta Cangrande della Scala, per cui fia trasmutata molta gente, / cambiando condizion ricchi e mendici, " imperò che li ricchi ...
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Visconti
Giorgio Baruffini
Famiglia di Milano. La prima sua menzione nell'opera dantesca ricorre in Cv IV XX 5, ove la famiglia viene ricordata, insieme con gli Uberti, come esempio di grande schiatta, [...] , quanto un riferimento al contenuto simbolico dei due stemmi.
Dopo la morte dell'imperatore, Matteo V., con Cangrande della Scala e Passerino Bonacolsi, fu il principale assertore della politica ghibellina, e venne per questo scomunicato, insieme ...
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Ordelaffi
Augusto Vasina
Famiglia di origine rimasta tuttora imprecisata, risulta ambientata in Forlì non prima della seconda metà del sec. XII: infatti le testimonianze superstiti ci consentono di [...] in Italia di Enrico VII, quando D.; a nome della Parte bianca di Firenze, avrebbe scritto da Forlì a Cangrande della Scala per deplorare temerità, petulanza e cecità mostrate dai Fiorentini di fronte alla venuta dell'imperatore. È presumibile che ...
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Giovanni Balbi da Genova
Antonio Martina
Lessicografo medievale, nato a Genova; appartenne all'ordine dei frati predicatori e scrisse il Catholicon, che egli stesso dichiara di terminare nel 1286 definendolo [...] a G. Listo, L'arte del periodo nelle opere volgari di D.A. e del sec. XIII, Bologna 1902, in " Bull. " X (1902) 76; G. Vandelli, recens. a R. D'Alfonso, F. D'Ovidio, F. Torraca, Sull'Epistola a Cangrande, in " Bull. " VIII (1900-1901) 140, 148, 154. ...
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lombardo
agg. e s. m. (f. -a) [dalla voce germanica che fu adattata nel lat. mediev. nelle forme Longobardus o Langobardus (v. longobardo)]. – 1. Di Lombardia, relativo o appartenente alla Lombardia, e alla popolazione che abita questa regione:...