La prego di farmi scendere da cavalloTocca a Filomena iniziare la sesta giornata del Decameron dedicata ai leggiadri motti. Narra di un gruppo di dame e cavalieri che, dopo aver pranzato a casa di madonna [...] e puntuta avarizia di CangrandedellaScala e riattiva nei suoi confronti la liberalità del signore di Verona. Come Melchisedech e Bergamino sono abili novellatori, così il Saladino e Cangrande sono intelligenti ascoltatori. I personaggi sono, dunque ...
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1. «Si faceva chiamare Dante; era di Firenze, e fu condannato per non so quale delitto. Ti ricordi di quest’uomo?». Aggrottò le sopracciglia e si portò la mano alla fronte come chi cerca nella memoria. [...] anime dopo la morte», come si legge nell’epistola a CangrandedellaScala; ma, se la si considera sul piano allegorico, il soggetto è l’uomo «in quanto per i meriti e demeriti acquisiti con il libero arbitrio ha conseguito premi e punizioni dalla ...
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lombardo
agg. e s. m. (f. -a) [dalla voce germanica che fu adattata nel lat. mediev. nelle forme Longobardus o Langobardus (v. longobardo)]. – 1. Di Lombardia, relativo o appartenente alla Lombardia, e alla popolazione che abita questa regione:...
Signore di Verona (n. 1291 - m. Treviso 1329). Figlio di Alberto I, associato nel 1308 alla signoria dal fratello Alboino, con questo fu nominato vicario imperiale di Verona da Enrico VII nel 1311; con la morte del fratello rimase unico signore...
Signore di Verona (n. 1308 - m. 1351). Figlio di Alboino, successe col fratello Alberto II, alieno però dagli affari, allo zio Cangrande, di cui continuò, ma con minore capacità, la politica espansionistica. Acquistò Brescia (1332) partecipando...