RUSSELL, William
Medico, nato nell'isola di Man nel 1852, professore della clinica medica di Edimburgo. È noto per avere descritto alcune formazioni rotonde od ovali con vacuoli, nelle cellule del carcinoma [...] (corpuscoli di R.); alle quali si attribuì un'importanza causale nello sviluppo del cancro.
Scrisse: Investigations into some morbid cardiac conditions (Londra 1886); Physical diagnosis (Edimburgo, Londra 1902); Arterial hypertonus sclerosis and ...
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Doll, Sir Richard William
Medico inglese (Londra 1920 - Oxford 2005). Fu direttore del Medical research council britannico e poi prof. a Oxford (1969-83). Si occupò dell’epidemiologia dei tumori adottando [...] metodi statistici. Fu il primo a stabilire il rapporto tra fumo di tabacco e cancro polmonare (1951), e indicò come cancerogene sostanze quali il nichel e l’amianto (1955). ...
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Ostetrico e ginecologo italiano (Mortara 1849 - Milano 1928), prof. di ostetricia e ginecologia nelle univ. di Sassari, Catania, Pavia e infine di Milano, della quale fu il primo rettore (1924). Fondò [...] varie istituzioni a tutela della maternità e l'Istituto Vittorio Emanuele per la cura del cancro. Fu anche deputato, senatore del Regno e sindaco di Milano. Fra i suoi numerosi lavori, particolarmente importanti gli studî sulla presentazione frontale ...
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Genere di funghi Ficomiceti, famiglia Sinchitriacee, monotipico (Schilberszky 1896) affine a Synchytrium, del quale anzi è ritenuto da molti come sinonimo. Specie tipica Chr. endobiotica Schl. (Synchytrium [...] endobioticum [Schl.] Perciv.), il ben noto fungo del cancro o rogna nera dei tuberi di patata, da cui l'Italia è sino ad oggi immune (fr. gale noire; sp. sarna negra o verrugosa: ted. Kartoffelkrebs; ingl. potato wart, black wart). ...
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politerapia
s. f. Associazione di più princìpi terapeutici per la cura di una patologia.
• Alla fine degli anni Novanta Carlo Madaro, pretore a Maglie, in Puglia, aveva emanato un’ordinanza che imponeva [...] all’Asl salentina di somministrare la cura Di Bella (una politerapia anti-cancro inventata dal modenese Luigi Di Bella) a un giovane paziente. (Adriana Bazzi, Corriere della sera, 28 febbraio 2012, p. 50, Idee & opinioni) • Quali sono le ...
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gene caretaker
Gene coinvolto nei meccanismi di controllo della stabilità del genoma o più semplicemente nei processi di riparazione del DNA. I geni caretaker (letteralmente geni manutentori) fino a [...] controllano la struttura del DNA. La presenza di una lesione ereditaria dei geni caretaker predispone allo sviluppo del cancro. D’altra parte, anche quando il processo della trasformazione neoplastica è iniziato a causa delle mutazioni di oncogeni ...
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Vogelstein, Bert
Oncologo statunitense (n. Pikesville, Maryland, 1949). Ricercatore e prof. di oncologia e patologia presso la Johns Hopkins university, si è dedicato in partic. allo studio degli oncogeni. [...] Ha chiarito i meccanismi molecolari che provocano la trasformazione maligna di polipi intestinali inizialmente benigni, causando il cancro del colon, mettendo in evidenza il rischio genetico di questa patologia e l’utilità degli screening per mezzo ...
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Trasformazione delle cellule
Renato Dulbecco
di Renato Dulbecco
Trasformazione delle cellule
sommario: 1. Introduzione: a) trasformazione permanente e abortiva; b) il fenotipo delle cellule trasformate; [...] la trasformazione tumorale, ma le eccezioni non sono rare.
Probabilmente la mancanza di una correlazione ben definita tra cancro e trasformazione è dovuta al fatto che ambedue i processi dipendono da molte proprietà cellulari, così che il significato ...
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Halsted, William Stewart
Chirurgo statunitense (New York 1852 - Baltimora 1922). Prof. di chirurgia al Johns Hopkins hospital di Baltimora (dal 1892), perfezionò le tecniche chirurgiche esistenti, tra [...] l’asportazione della colecisti e l’intervento di riparazione dell’ernia inguinale. Ideò l’intervento di mastectomia nel cancro della mammella e praticò l’anestesia tronculare, iniettando cocaina nei nervi periferici. Inoltre, introdusse l’uso di ...
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Biologo austriaco (Atzgersdorf, Vienna, 1901 - Edmonton, Alberta, 1972). Direttore del dipartimento di biologia dell'univ. di Vienna (1938), trasferitosi in Canada, divenne direttore della divisione di [...] Ottawa (1949). Le sue ricerche portarono importanti contributi alla fisiologia cellulare e comparata e alla diagnostica del cancro. Tuttavia, B. è ricordato soprattutto come iniziatore della teoria dei sistemi in biologia. Egli infatti considerava l ...
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cancro1
cancro1 s. m. [lat. cancer -cri]. – 1. ant. Granchio: Vedeasi il c. l’ostrica ingannare (Pulci). 2. Una delle costellazioni dello Zodiaco (tra i Gemelli e il Leone), nel cui segno si trova il Sole al solstizio d’estate. In astrologia,...
cancro2 s. m. [dal lat. cancer -cri (v. la voce prec.), che ebbe anche questo sign., come il gr. καρκίνος]. – 1. Tumore maligno; in partic., nel linguaggio medico, il tumore maligno che prende origine dalle cellule epiteliali in una zona qualunque...