Cancelliere di Filippo il Bello (n. Saint-Félix de Caraman 1260 circa - m. 1313). Dopo essersi dedicato con successo alla vita militare e agli studî giuridici (nel 1291 già insegnava diritto a Montpellier), [...] alla memoria di Bonifacio VIII, nella politica di espulsione dalla Francia degli Ebrei di Linguadoca (1306), sia infine collaborando (1307) alle pratiche conclusesi con la soppressione dell'ordine dei Templari. Nel 1309 fu nominato cancelliere. ...
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Cancelliere dell'Impero (1120 circa - 1167), ebbe la nomina da Federico I (1156); arcivescovo di Colonia (dal 1159), fu fautore di un atteggiamento energico verso i comuni e il papato, deciso per questo [...] a valersi anche dello scisma. Nel 1167 scese in Italia, e con Cristiano di Magonza sconfisse in battaglia i Romani presso Tuscolo. Morì tre mesi dopo ...
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Cancelliere di Francia (Parigi 1588 - Saint-Germain-en-Laye 1672). Consigliere al parlamento, referendario al Consiglio di stato, parteggiò per Richelieu, dal quale ebbe la nomina a guardasigilli (1633), [...] quindi a cancelliere (1635); ma poi si avvicinò alla regina Anna d'Austria. Pronto ai voleri di Mazzarino e poi di Luigi XIV, partecipò attivamente dal 1662 al processo contro il sovrintendente N. Fouquet (1661-64). Dal 1665, come membro del ...
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Cancelliere di Francia (n. Parigi 1401 - m. 1472), figlio di Jean I; consigliere di Carlo VII, che lo fece (1445) suo cancelliere, prese parte alla conquista della Normandia e della Guienna e all'assedio [...] di Caen. Perse l'ufficio allorché fu vittima di intrighi di corte all'inizio del regno di Luigi XI, che però, consolidatosi al potere, gli restituì (1465) la carica ...
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Cancelliere di Francia (sec. 12º). Intimo di Stefano de Garlande, godette per questa via il favore di Luigi VI; benché Stefano de Garlande fosse caduto in disgrazia, fu nominato da Luigi VII cancelliere [...] di Francia (1137), carica che tenne fino al 1140 allorché fu a sua volta allontanato dalla corte ...
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Cancelliere della corte sassone (Lipsia 1550 - Dresda 1601). In Francia e in Italia aveva subito l'influsso del calvinismo, e tornato in Sassonia aveva determinato un'evoluzione del luteranesimo in senso [...] melantoniano: abolizione della formula di concordia, ecc. Travolto dalla reazione luterana, alla morte del principe Cristiano I fu giustiziato ...
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Cancelliere di Transilvania (Kisbún 1642 - Vienna 1717). Quando la regione entrò a far parte dei dominî asburgici, ne difese l'individualità, anche dopo che il Diploma Leopoldinum (1691) ne aboliva l'indipendenza. [...] Per la sua opera di propaganda ebbe a soffrire lunghi anni di prigione e di esilio ...
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Cancelliere di Castiglia (m. 1150), poi arcivescovo (dal 1126); organizzò, dopo il passaggio della città al dominio cristiano, una scuola di traduttori dall'arabo che resero largamente accessibili opere [...] scientifiche greche tradotte, commentate o rielaborate dagli Arabi ...
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GIOVANNI
Irene Scaravelli
Cancelliere e notaio di Berengario I, fu vescovo di Cremona forse a partire dal 915. Originario di Verona nella seconda metà del secolo IX, la sua vicenda biografica risulta [...] (ibid., nn. 83, 86), in uno del 913 (ibid., n. 92).
Sembra, insomma, che nel caso di G. i due titoli di cancelliere e notaio siano intercambiabili e non indichino due cariche distinte, tali che dall'una si venga promossi all'altra. La recognitio, poi ...
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cancelliere
cancellière s. m. (f. -a) [lat. tardo cancellarius, in origine il custode dei cancelli del tribunale, poi titolo d’impiegati, di funzionarî, di dignitarî]. – Titolo che indica funzioni assai varie nella pubblica amministrazione:...