MAFIA
Giuseppe Giarrizzo
(XXI, p. 863)
La parola e l'immagine. − La storia della m. è stata, e continua a essere in gran parte, storia del ''concetto'' di m. − un concetto in cui peraltro l'immagine [...] in quei reati che l'opinione mafiosa crede che si debbano liquidare fra la parte che ha offeso e quella offesa").
Come per la camorra, così per la m. il carcere è lo spazio in cui il modello associativo si struttura e si diffonde, mentre per la ...
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MANISCALCO, Salvatore
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Nacque intorno al 1813 a bordo di un bastimento in navigazione tra Messina e Palermo. Poco o nulla si sa sulla sua famiglia e sugli anni della giovinezza vissuti prevalentemente [...] messa, fu raggiunto da un paio di pugnalate alla schiena vibrategli da V. Farina, un piccolo delinquente poi indicato come "camorrista". Si salvò e fu compensato da Francesco II con una decorazione e un aumento di stipendio; ma da allora non concesse ...
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GAMBUZZI, Carlo
Giovanni Brancaccio
Nacque a Napoli il 26 ag. 1837 da Pasquale e Maria Carolina Landolfi. Il padre, direttore della fabbrica dei tabacchi napoletana, volle che i gesuiti lo educassero [...] che inaspriscono il mal comune a Napoli, non saranno modificate, Napoli arrischia di continuare ad essere preda di clientele e camorre".
A distanza di poco più di un anno da quella appassionata autodifesa, il G. si spense improvvisamente a Napoli il ...
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camorrista
s. m. e f. [der. di camorra1] (pl. m. -i). – Chi appartiene alla camorra; chi fa camorra, cioè si serve della prepotenza, della corruzione e del favoritismo come mezzi per ottenere, e far ottenere a proprî amici e devoti, cariche...
camorra1
camòrra1 s. f. [voce napol., forse connessa con morra «frotta, torma»]. – 1. Associazione della malavita napoletana con leggi, obblighi e doveri particolari, linguaggio convenzionale e tribunali proprî, che ebbe il suo massimo sviluppo...