accumulatore
accumulatóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. del lat. accumulator -oris, da accumulare "ammucchiare" che è da cumulus "cumulo"] [LSF] Denomin. di dispositivi, di vario genere, atti a conservare, [...] specifico, solitamente acqua (ma anche sabbia o altro), opportunamente isolata per ridurre le perdite di calore verso l'esterno. ◆ [ELT] [INF] A. di dati: nella tecnica dei calcolatori elettronici, registro, contenente inizialmente un operando, in ...
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Nome depositato del sale di potassio del composto chimico di formula:
che si ottiene per reazione fra isocianato di fluorosolfonile ed etere ter-butilico. È una polvere cristallina, incolore, facilmente [...] urine, senza essere metabolizzato. Le verifiche tossicologiche e farmacologiche hanno dato esito favorevole e il suo uso come dolcificante non calorico è stato approvato in diversi paesi. Trova impiego anche in preparati per l’igiene del cavo orale. ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Chimica macroscopica e chimica microscopica
Ferdinando Abbri
Frederic L. Holmes
Antonio Di Meo
Marco Beretta
Chimica macroscopica e chimica [...] stabiliva che il fluido igneo era presente, sia pure in proporzioni differenti, in tutti i corpi e che l'assenza di calore osservabile nella maggior parte di essi era dovuta all'assenza di movimento delle particelle di fuoco. Nel momento in cui le ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. La pneumatica
John G. McEvoy
La pneumatica
Prima del XVII sec. non esisteva una conoscenza approfondita delle proprietà fisiche dell'aria, [...] ordinaria e la repulsione dell'etere. Joseph Black (1728-1799) adottò la concezione di Cullen in base alla quale il calore è la causa dell'elasticità e il principale agente dei fenomeni chimici, ma, a partire dalla metà degli anni Cinquanta del ...
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METILTERBUTILETERE
Eugenio Mariani
Il m. (MTBE), composto chimico di formula CH3−O−C(CH3)3, è un liquido incolore di densità 0,746 g/cm3, che bolle a 55°C e solidifica a −108°C; la sua tensione di vapore [...] per preparare il MTBE, che differiscono essenzialmente per il tipo di reattore usato e per il sistema di eliminazione del calore sviluppato. Da questo punto di vista si possono usare i reattori isotermi o adiabatici.
I primi due produttori hanno ...
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zolfo Elemento chimico di simbolo S, di numero atomico 16, di peso atomico 32,064.
Chimica
Caratteri generali
Dello z. sono noti 4 isotopi stabili (3216S, che è il più abbondante, con circa il 95%; 3316S, [...] +H2O;
la reazione [2], che è fortemente esotermica, ha luogo in uno speciale forno-caldaia dove si recupera la maggior parte del calore di reazione; i gas che così si formano, raffreddati a circa 300 °C, si mescolano con la restante parte di H2S per ...
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Elemento chimico bivalente, scoperto da L.-N. Vauquelin (1797), detto un tempo glucinio per il sapore dolciastro dei suoi sali; ha il simbolo Be, numero atomico 4, peso atomico 9,02; è un metallo leggero [...] ; il carbonato, BeCO3; il fluoruro, BeF2, impiegato nei reattori nucleari; il nitrato Be(NO3)2, che, instabile al calore, produce facilmente l’ossido, BeO, usato come refrattario e nelle lampade fluorescenti. Sono anche noti alcuni composti organici ...
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teflon
tèflon [Der. di te(tra)fl(uoroetilene), con il suff. -on di varie materie plastiche] [CHF] Nome commerc., propriam. marchio registrato, della plastica fluorurata costituita dal prodotto di polimerizzazione [...] del tetrafluoroetilene. Il t. è resistente al calore fino a ²300 °C e a tutti gli agenti chimici (alcali e acidi concentrati, solventi, ecc.). ...
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Chimico e fisico (Lione 1813 - Marsiglia 1880); prof. nell'univ. di Marsiglia (1856), autore di ricerche di termochimica (differenze nei calori di combustione delle forme allotropiche, calori di combustione [...] , ecc.) e sull'elettrolisi. A F. è dovuta una determinazione dell'equivalente meccanico del calore sviluppato dal lavoro elettrico di una pila (1858). Con J. Th. Silbermann introdusse (1852) il termine caloria per l'unità di misura delle quantità di ...
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Fisico e chimico tedesco (Briesen, od. Wa̧brzeźno, 1864 - Zibelle, od. Niwica,1941). Figlio di un giudice, studiò fisica in diverse università, e, nel 1887, si laureò con lode a Würzburg con F. Kohlrausch [...] constatazione che il principio del massimo lavoro di M. Berthelot (che correlava il lavoro massimo alla quantità di calore sviluppato) non aveva validità generale in quanto contrario ad alcune evidenze sperimentali. N. riconobbe che la soluzione del ...
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calore
calóre s. m. [lat. calor -ōris, der di calere «essere caldo»]. – 1. La sensazione determinata dalla vicinanza o dal contatto del corpo umano con un oggetto o con un ambiente caldi, cioè a temperatura più elevata di quella a cui si trova...
caloria
calorìa s. f. [dal fr. calorie, der. del lat. calor -oris «calore»]. – 1. Unità di misura della quantità di calore (simbolo: cal), pari alla quantità di calore che occorre somministrare a 1 grammo-massa di acqua distillata per portarne,...