Ivory, James
Monica Trecca
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato il 7 giugno 1928 a Berkeley (California), da padre di origine irlandese e madre discendente da una famiglia [...] prima (ancora un adattamento da Forster), con il suo stile ricercato, che nei momenti meno riusciti sfiora il calligrafismo di maniera, elabora un'equilibrata rilettura critica con la quale tratteggia il confronto, a tratti aspro, tra realtà sociali ...
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Lux Film
Gaia Marotta
Società cinematografica di produzione e di distribuzione, fondata a Torino il 21 febbraio 1934 dall'imprenditore Riccardo Gualino con il nome di Compagnia italiana cinematografica [...] alla sua capacità di affrontare una vasta gamma di tematiche e di generi: dall'attualità sociale di Luigi Zampa, al calligrafismo di Lattuada e Soldati, alla comicità di Macario, sino ai grandi kolossal storici sull'antichità greco-romana e biblici ...
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POGGIOLI, Ferdinando Maria
Stefania Carpiceci
POGGIOLI, Ferdinando Maria (Nando). – Nacque a Bologna il 15 dicembre 1897 da Daniele e da Cesira Adani, terzo di cinque figli: dopo Brando e Dante, prima [...] Roma, 1978, pp. 37-66; La bella forma (catal.), a cura di E. Imparato, Pesaro 1992, pp. 45-69; La bella forma. P., i calligrafici e dintorni, a cura di A. Martini, Venezia 1992 (in partic. G. Moneti, A proposito de La morte civile e di Gelosia: dall ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] ; e Senza pietà (realizzato nel 1947, ma uscito nel 1948) di Lattuada continua a oscillare fra "raffinato calligrafismo" ed "esasperato realismo" (Castello 1956). Oscillarono invece verso la commedia il populista L'onorevole Angelina (1947) e ...
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Scenografia
Alessandro Cappabianca
Per scenografia, in teatro, si intende lo sfondo (in genere, artificiale, appositamente progettato) davanti al quale si svolge l'azione drammatica. Nel cinema tutto [...] , dal punto di vista delle scelte di s. non si deve dimenticare la fioritura, negli anni Trenta e Quaranta, del cosiddetto calligrafismo, con il suo interesse per la 'bella forma' e la ricostruzione storica e con nomi come quelli di Virgilio Marchi o ...
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calligrafismo
s. m. [der. di calligrafico]. – Termine adoperato dapprima (1922) da G. A. Borgese per indicare la tendenza stilistica degli scrittori contemporanei a dare eccessiva importanza all’esteriorità formale, trascurando o curando poco...
calligrafare
v. tr. [der. di calligrafia] (io callìgrafo, ecc.), non com. – Mettere in calligrafia, in bella scrittura: in essi [enormi registri] ... erano minutamente calligrafati tutti i conti di Casa Salina (Tomasi di Lampedusa). In partic.,...