GIOVANNI da Gaeta
Elisabetta Campolongo
Non si conosce la data di nascita di questo pittore, originario di Gaeta, attivo intorno alla seconda metà del XV secolo.
La personalità di G. venne delineata [...] di Tommaso da Foligno, dove valori espressivi comuni sono ravvisabili nell'accentuata espressività dei volti, nel nervoso calligrafismo delle linee e nelle gamme cromatiche attenuate tese a creare un'atmosfera quasi irreale (Casanova Uccella, p ...
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GUERCIO, Gaspare
Fabio Cosentino
Figlio dello scultore Vincenzo, nacque a Palermo nel 1611.
Di Vincenzo si hanno poche notizie: nel 1579 realizzò una finestra per il palazzo comunale di Palermo (Di [...] , a partire dall'accentuato verticalismo ottenuto con l'aggiunta di un terzo ordine loggiato. Seguono un minuto calligrafismo decorativo che, sovrapponendosi al rigido telaio di paraste, crea un effetto chiaroscurale, l'uso dell'ordine architettonico ...
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PERICOLI, Niccolo, detto il Tribolo
Alessandra Giannotti
PERICOLI, Niccolò, detto il Tribolo. – Nacque a Firenze il 17 maggio 1497 dal legnaiolo Raffaello di Niccolò, detto Riccio de’ Pericoli, e da [...] di putti posti nella parte sinistra dell’alto zoccolo, contraddistinti da un modellato plastico e nervoso lontano dal calligrafismo tipico del Marrina, sembrerebbe rivelare l’intervento del Tribolo e il suo assiduo studio su Donatello, Michelangelo ...
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DONGHI, Antonio
Valerio Rivosecchi
Nacque a Roma il 16 marzo 1897 da Ersilia De Santis, romana, e da Lorenzo, un commerciante di stoffe originario di Lecco. Dopo l'infanzia trascorsa in collegio si [...] I, pp. 38 ss.; L. Trucchi, D. alla Sylvia, in Momento sera, 3 nov. 1968; L. Sinisgalli, Il fisco uccise il pittore calligrafo, in IlTempo, 23 nov. 1968; G. Sangiorgi-J. Recupero, A. D. (catal., Ente premi Roma), Roma 1971 (con antologia della critica ...
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DEL DUCA (Duca, De Duca), Giacomo (Iacopo)
Sandro Benedetti
Figlio di Giovan Pietro e fratello del fonditore Lodovico (Bertolotti, 1879, p. 14), nacque a Cefalù (Palermo) all'inizio del terzo decennio [...] al di là dell'edificio. Il lavoro non raggiunge un livello formale unitario, indugiando nel trapasso tra il calligrafismo di alcune soluzioni formali della facciata (portale, finestre basse), in cui ritornano modi decorativi delle prime opere, e ...
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calligrafismo
s. m. [der. di calligrafico]. – Termine adoperato dapprima (1922) da G. A. Borgese per indicare la tendenza stilistica degli scrittori contemporanei a dare eccessiva importanza all’esteriorità formale, trascurando o curando poco...
calligrafare
v. tr. [der. di calligrafia] (io callìgrafo, ecc.), non com. – Mettere in calligrafia, in bella scrittura: in essi [enormi registri] ... erano minutamente calligrafati tutti i conti di Casa Salina (Tomasi di Lampedusa). In partic.,...