Ultimo califfo arabo della dinastia degli Omayyadi (sec. 8º). Salito al potere nel 744, sostenne strenue lotte contro pretendenti e ribelli kharigiti. Domati questi, fu travolto dalla rivoluzione abbaside [...] scoppiata nel Khorāsān (battaglia del Zāb, 750); fuggì allora in Egitto dove fu ucciso ...
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ir Califfo abbaside (1158-1225), salì al trono nel 1180 e regnò fino alla sua morte. Fu la più grande figura del periodo finale del califfato abbaside: a lui si deve il tentativo di restaurare la sovranità [...] e il prestigio del califfato dopo lo smembramento in cui era precipitato. ...
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ī Califfo abbaside (m. 949) dal 944 al 946. Dovette riconoscere (945) il potere di fatto dei Buwaihidi nell'Iraq, e conferì l'appellativo di Mu῾izz ad-Dawla al buwaihide Aḥmad ibn Abī Shugiā῾, ma l'anno [...] seguente fu da lui accecato e deposto ...
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Principessa musulmana, sorella del califfo Hārūn ar-Rashīd (sec. 8º-9º d. C.); fu da questo data in moglie al suo amico e cortigiano Gia῾far al-Barmakī e secondo la leggenda fu causa involontaria della [...] rovina di lui e di tutta la sua famiglia ...
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Terzo califfo dell'Islam. Eletto alla morte di ῾Omar, ne continuò la politica, pur non avendo le doti del suo predecessore. Nonostante avesse promulgato una versione ufficiale del Corano, ῾O. si inimicò [...] larghi strati della comunità musulmana, per aver condotto una politica che favoriva i membri della famiglia degli Omayyadi a cui apparteneva. Tale risentimento sfociò in una rivolta: assediato nella sua ...
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´n Califfo abbaside, secondo figlio di Harūn ar-Rashīd (Baghdād 786 - presso Tarso 833). Amministrò le regioni orientali durante il califfato di suo fratello al-Amīn; acquistata popolarità e potenza sconfisse [...] lo stesso al-Amīn (813), prendendone il posto. Nel corso del suo califfato numerose furono le insurrezioni, sia da parte alide sia da parte degli stessi abbasidi; al-M. cercò una riconciliazione proclamando suo erede ῾Alī ar-Riḍā, ma il disegno fallì ...
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Califfo arabo, fondatore della dinastia degli Omayyadi; regnò dal 661 al 680 d. C. Governatore della Siria (641), si ribellò al califfo ῾Alī per vendicare l'uccisione del predecessore di quest'ultimo, [...] suo congiunto, il califfo ῾Othmān (656). Quando ῾Alī fu ucciso, nel 661, M. era già di fatto padrone di buona parte dell'impero arabo, dello stato omayyade e stabilì le modalità di successione al califfato, carica che da elettiva divenne ereditaria. ...
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Califfo omayyade (m. 743 d. C.), che regnò dal 724 alla morte. Energico e accorto amministratore, tenne con fermezza il governo dell'Impero, coadiuvato dal governatore dell'Iraq Khālid al-Qasrī. Sotto [...] (732), e la vittoriosa resistenza alla pressione turca in Asia centrale. Gli ultimi anni di Hishām furono turbati dalla grande rivolta berbera nel Marocco, e da problemi di successione. Con la sua morte si aprì la crisi del califfato omayyade. ...
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Califfo abbaside (sec. 10º), regnò dal 908 al 932. Salì al trono con l'aiuto del generale eunuco Mu'nis, che eliminò il pretendente ibn al-Mu'tazz, e rimase praticamente arbitro dell'impero. Il periodo [...] di al-M. segna una progressiva decadenza del califfato di Baghdād, col sorgere del rivale califfato sciita dei Fatimidi d'Egitto, e, infine, degli sciiti Hamdanidi. Sotto al-M., ibn Faḍlān compì la sua missione presso i Bulgari del Volga. ...
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Califfo abbaside (m. 842), figlio di Hārūn ar-Rashīd. Salì al trono (833) alla morte del fratello al-Ma῾mūn, e regnò fino alla morte. In politica estera, il suo califfato si distinse per le fortunate campagne [...] contro i Bizantini, alcune dirette personalmente (presa di Amorio, 838); in politica interna, per aver mantenuto il favore di al-Ma῾mūn alla scuola teologica mutazilita tentando di imporne le dottrine ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...