Primate (m. 823), cioè katholikòs, della Chiesa nestoriana sotto gli Abbasidi, autore in siriaco di opere di diritto canonico, astronomia, filosofia. Di una presunta sua disputa teologica col califfo di [...] Baghdād, al -Mahdī, è rimasta una relazione in arabo, probabilmente spuria e di età più tarda ...
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Padre e dottore della Chiesa (Damasco dopo il 650 - San Saba, presso Gerusalemme, 749). Dalle fonti biografiche più antiche si sa che dapprima visse nella corte del califfo Yazīd, e tenne importanti cariche; [...] poi si ritirò a vita monastica, a San Saba. L'opera principale è la Fonte di conoscenza (Πηγὴ γνώσεως), divisa in tre parti (capitoli filosofici o Dialettica, libro delle eresie, capitoli teologici o "sulla ...
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Sultano selgiuchide (sec. 11º), fondatore dell'Impero musulmano dei Turchi selgiuchidi in Asia Anteriore. Regnò dal 1037 al 1063 a. C., e fu il primo dei "Grandi Selgiuchi", che si succedettero formalmente [...] abbaside di Baghdād. I rapporti con il califfo furono al centro della sua politica e culminarono nel suo ingresso vittorioso a Baghdād (1055), dove ricevette il titolo di "re d'Oriente e Occidente"; più tardi (1062) ottenne di sposare una figlia ...
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Sultano buwaihide di Persia (Ispahan 936 - Baghdād 983). Riuscì, con una serie di fortunate campagne, a riunire nelle sue mani tutti i dispersi dominî dei Buwaihidi, e a imparentarsi col califfo abbaside [...] di Baghdād, che gli conferì il titolo di sultano. Alla sua corte fu il poeta al-Mutanabbī ...
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(o Buidi, arabo Banū Buwaih) Dinastia persiana sciita del 10°-11° sec., che in vari rami dominò la Persia sud-occidentale e l’Iraq, dove alcuni suoi membri ebbero dal califfo abbaside il titolo di Amīr [...] al-umarā (comandante in capo) ed esercitarono con esso l’effettivo governo a Baghdad. Il loro potere crollò alla metà dell’11° sec., dinanzi ai Turchi Selgiuchidi ...
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Mahmud di Ghazna
Sultano musulmano di Persia (n. 971-m. 1030), figlio di Sabuktighin, secondo e maggiore sovrano della dinastia dei Ghaznavidi. Si fece riconoscere come sultano direttamente dal califfo [...] abbaside, giungendo a conquistare gran parte dell’Iran e, in una serie di campagne dal 1001 al 1026, il Panjab. Postosi come campione del sunnismo contro i Buwayhidi sciiti, fece di Ghazna la sua capitale, ...
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´nus Astronomo arabo d'Egitto (m. 1009). La sua grande opera d'astronomia, giunta a noi solo parzialmente, è intitolata az-Zīǵ al-ḥākimī ("Le tavole astronomiche hakimite"), dal nome del califfo fatimida [...] al-Ḥākim cui è dedicata ...
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al-Mansur, ibn Abi Amir
Reggente di al-Andalus dal 978 al 1002, l’Almanzor delle fonti cristiane (Algeciras 938-Medinaceli 1002). Di stirpe araba, ascese la burocrazia civile fino a diventare ciambellano [...] . Dopo aver trasferito l’amministrazione nella sua nuova residenza nei pressi di Cordova, governò al-Andalus come vicario del califfo, costringendo al tributo i signori cristiani, che sconfisse nel corso di una serie di fortunate campagne nel Nord ...
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Dinastia musulmana sunnita dello Yemen (1229-1454), successiva a quella degli Ayyubiti. L'eponimo fu Muḥammad ibn Hārūn, che acquisì il soprannome di Rasūl ("Messaggero") per la sua fedeltà ad un califfo [...] abbaside (sec. 12º). Con i R., lo Yemen conobbe un periodo di notevole benessere: grazie alla stabilità politica, grande impulso ebbero il commercio, con Aden come porto principale, e l'architettura, che ...
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Abu 'Abd Allah al-Shi'i
Abu ‛Abd Allah al-Shi‛i
Fondatore del regno fatimide in Nordafrica (m. 911). Propagandista sciita ismailita, si alleò con il mahdi ‛Ubayd Allah, futuro califfo fatimide, per [...] diffonderne il credo fra le tribù berbere, combattendo vittoriosamente gli Aghlabidi in nome del nuovo potere. Lo stesso mahdi, che egli aveva fatto riconoscere sovrano, lo fece tuttavia uccidere ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...