MESOPOTAMIA
V. Strika
(gr. Μεσοποταμία)
Regione storica del Medio Oriente, il cui territorio si articola in due distinti nuclei, l'Iraq (arabo ῾Irāq) e la M. Superiore (arabo al-Jazīra), che si estende [...] km 120 a N di Baghdad. Uno degli scopi della nuova fondazione era in origine quello di ospitare la guardia turca del califfo, ma nei decenni successivi la città si sviluppò ampiamente lungo la sponda orientale del fiume fino all'883, quando il ruolo ...
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(al) Malik (al) Kāmil
Henri Bresc
I rapporti di M. con Federico II si chiariscono alla luce del sistema familiare ayyubide che alterna fra i principi competizione e precaria collaborazione. Il Saladino, [...] del nome del sovrano supremo dopo quello del califfo abbaside di Baghdad, fonte teorica dell'autorità. Il 1200 al-῾Ādil fu proclamato sultano d'Egitto e di Siria; investito dal califfo nel 1207, distribuì allora le province tra i suoi figli e M. ...
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Originario (m. 829) di Amorio, in Frigia, da oscura famiglia, raggiunse i più elevati gradi dell'esercito finché l'imperatore Leone V lo creò comandante della guardia palatina. Tra i responsabili dell'assassinio [...] di Cappadocia che si era fatto acclamare imperatore forte del sostegno dei temi dell'Asia Minore, con l'aiuto del califfo di Baghdād. Essendo riuscito infine a catturarlo, lo mandò a morte (823). Durante il suo regno, Arabi provenienti dalla Spagna ...
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Raccolta libraria, ordinata e custodita, con opportuni cataloghi, a determinati scopi di cultura; distinta perciò dal deposito, dall'emporio, dalla bottega di libri, con o senza ordine riuniti ad altro [...] Maǵd ad-Dawlah e Mu‛izz ad-Dawlah (sec. X-XI d. C.), il sultano sāmānida Nūḥ ibn Manṣūr (997 d. C.), il califfo fāṭimide al-‛Azīz bi-llāh (996), l'emiro ḥafṣide di Tunisi Abū Zakariyyā' I (1249), molti regoli spagnuoli; cortigiani come gli ‛abbāsidi ...
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Città dell'‛Irāq (Mesopotamia), situata presso le rive dello Shaṭṭ al-‛Arab, a 120 km. dal Golfo Persico. È unita a Baghdād da una ferrovia (570 km.) e dalla navigazione fluviale. È capoluogo del vilāyet [...] alla costruzione di un recinto e di abitazioni (nel 16 o 17 èg., 637 o 638 d. C., per ordine espresso del califfo ‛Omar, come vuole la tradizione). Non si trattava di una vera e propria città, ma piuttosto di un accampamento permanente, simile a ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia nell'Islam occidentale
Julio Samsó
Juan Vernet Ginés
L'astronomia nell'Islam occidentale
L'Andalus e il Maghreb
di [...] 900 e il 950), che intrattenne una corrispondenza con Abū Yūsuf Ḥasdāy ibn Šaprūṭ (905-975 ca.), il famoso medico ebreo del califfo omayyade ῾Abd al-Raḥmān III (r. 929-961), al quale egli inviò, in risposta alle domande formulate da Ḥasdāy stesso, un ...
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La civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. Geografia matematica e cartografia
Edward S. Kennedy
Geografia matematica e cartografia
Lo storico delle scienze esatte dell'Islam [...] il metodo più ricorrente per trovare la lunghezza di 1° lungo il meridiano terrestre era fondato sulla determinazione delle latitudini.
Il califfo al-Ma᾽mūn, che regnò dall'813 all'833, organizzò una o più spedizioni in vista di questo lavoro. Le ...
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MAZĀR-I SHERĪF
Virginia Vacca
Città dell'Afghānistān settentrionale, capoluogo della provincia del Turkestān afgano, posta su un canale del fiume Balkh-āb; aveva 46.200 abitanti nel 1928: È centro di [...] vicinanze sono due importanti fortezze sulla frontiera russa.
Il nome significa "luogo di pellegrinaggio", venerato specie dai musulmani sciiti, poiché un suo santuario, del sec. XV, possiede la pretesa tomba del califfo ‛Alī ibn Abī Tālib (v. ‛alī). ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. La scienza della musica negli scritti arabi
Amnon Shiloah
La scienza della musica negli scritti arabi
Un itinerario teorico nell'affascinante [...] al-ḏahab (Praterie d'oro) dello storico e geografo al-Mas῾ūdī (m. 345 o 346/956) come risposta alla domanda del califfo al-Mu῾tamid sull'origine del ῾ūd e della musica. Il discorso fu pronunciato durante un banchetto al quale partecipavano numerosi ...
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IBĀḌITI (in arabo Ibāḍiyyah, dialettalmente nell'Africa settentrionale Abāḍiyyah)
Carlo Alfonso Nallino
Appartenenti ad una setta musulmana eretica, la quale è un ramo moderato, ed unico sopravvissuto [...] quelle di 'Abd Allāh ibn Wahb ar-Rāsibī, capo dei Khārigiti caduto nella terribile rotta a loro inflitta dalle truppe del califfo 'Alīad an-Nahrawān (Mesopotamia orientale, alle falde del monte Zagros) nel 38 èg., 658 d. C. La prima rivolta ibādita ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...