Famiglia persiana che diede ai primi califfi ‛abbāsidi una serie di uomini di stato. La tradizione li vuole discesi dal sommo sacerdote di un tempio buddhistico della Battriana; il primo di essi che rivestì [...] figlio di Khālid, Yaḥyà, il quale fu consigliere di al-Mahdī e precettore del figlio di lui, Hārūn ar-Rashīd. Quando questi divenne califfo (170 èg., 786 d. C.), Yahyà al-Barmakī ebbe il titolo di vizir e fu, per diciassette anni, il vero capo dell ...
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MUFAḌḌALIYYḌḌT
Michelangelo Guidi
. Così le poesie raccolte da al-Mufaḍḍal. Antologia i antichi poemi redatta da al-Mufaḍḍal ad-Ḍa bī, celebre grammatico della scuola di Kūfah, morto fra il 70 e il [...] 797 d. C. La collezione fu redatta per al-Mahdī, allora principe ereditario per desiderio di suo padre, il califfo al-Manṣūr; essa contiene 130 poemi o frammenti che sono fonte preziosa per la conoscenza della poesia araba antica. Non è però sicuro ...
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suhrawardiya
Ordine mistico musulmano fondato in Iraq dal sufi iraniano Shihab al-Din al-Suhrawardi (1097-1168), autore del celebre trattato Adab al-Muridin («la condotta dei discepoli»). La scuola fu [...] promossa soprattutto da suo nipote Shihab al-din Abu Hafs ‘Umar (1145-1234), il quale fu inviato come emissario del califfo di Baghdad alla corte di Khwarezm Shah a Bukhara. Sotto la sua guida la tariqa acquisì numerose adesioni; successivamente si ...
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Sceriffo della Mecca (İstanbul 1856 circa - ‛Ammān 1931). Durante la prima guerra mondiale si ribellò alla Turchia e si proclamò (1916) re del Ḥigiāz, titolo riconosciutogli dall'Intesa. Nel 1924, ispirato [...] un mondo arabo unito e indipendente sotto la sua egida, assunse, nonostante l'opposizione di molti stati musulmani, il titolo di califfo. In quello stesso anno fu costretto ad abdicare dinanzi all'invasione del Ḥigiāz da parte dei Wahhabiti del Naǵd. ...
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IBN KHURDĀDHBIH, Abū 'l-Qāsim ‛Ubaid Allāh ibn ‛Abd Allāh
Michelangelo Guidi
Geografo arabo di origine persiana, fiorito nel sec. III dell'èg. (IX-X d. C.); verso il 300 èg. (912-13 d. C.) occupò l'alta [...] carica di direttore delle poste nella provincia di al-Gibāl (Media) e fu intimo del Califfo al-Mu‛tamid.
È autore di molti scritti arabi di vario argomento (anche di musica, letteratura, ecc.), tra i quali ci è conservato il Kitāb al-masālik wa' ...
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Mu'nis
Mu‛nis
Generale dell’esercito abbaside, probabilmente di origine servile ed eunuco, che tra il 908 e il 933 fu arbitro e dittatore alla corte califfale di Baghdad. Vincitore sui carmati e i Fatimidi, [...] M. ebbe un ruolo cruciale nell’instaurare contro Ibn al-Mu‛tazz; in seguito, impose al-Qahir come califfo, ma questi se ne sbarazzò facendolo giustiziare. ...
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LEONE Magistro (Λέων μάγιστρος)
Silvio Giuseppe Mercati
Letterato e diplomatico bizantino del sec. IX-X. Della famiglia dei Choirosfaktai, fu promosso magistro poi proconsole e patrizio da Leone VI suo [...] congiunto, sotto il quale compì tre ambascerie a Simeone, zar dei Bulgari, tra gli anni 893-904, e una quarta presso il califfo di Baghdad, durata tre anni (907-909). Al ritorno, per intrighi e calunnie di nemici fu esiliato. Dopo il suo richiamo, ...
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Città della Mesopotamia (‛Irāq) situata a 56 m. s. m. presso la sponda settentrionale del lago omonimo a 70 km. a SSE. di Kerbelā. Dapprima semplice villaggio a 12 km. di al-Kūfah, en-Negef (od an-Nagiaf, [...] essere pertanto divenuta meta di pellegrinaggio degli sciiti imāmiti. Appunto alla moschea sepolcrale eretta sulla presunta tomba del califfo (l'autenticità di questa è stata spesso discussa, fin da tempo antico, dagli stessi musulmani) essa deve l ...
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malikismo
La scuola legale che ascrive la sua interpretazione all’insegnamento di Malik ibn Anas, espresso nell’opera Il cammino spianato e nei suoi numerosi commentari. Il m. sostiene la condanna rigorosa [...] scismatismo, l’osservanza del cd. «costume di Medina» e la nozione d’interesse comune come guide nell’interpretazione legale. Adottato dal califfo abbaside al-Mansur (8° sec.) in Iraq, il m. si diffuse in Egitto, in Nord Africa e in al-Andalus, dove ...
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Re degli elfi e delle fate nella letteratura cavalleresca. W. Shakespeare ne fa un personaggio, ma di secondo piano, in A midsummer night's dream (Sogno di una notte di mezza estate), e Ch. M. Wieland [...] un amore puro, e Huon (dopo essere caduto nel peccato) mostrerà di amare con purezza e fedeltà una fanciulla, Rezia, figlia del califfo.
Dall'Oberon di Wieland J. R. Planché trasse il libretto per l'omonima opera musicale (1826) di C.M. von Weber. ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...