Ibn Tulun, Ahmad
Fondatore della dinastia tulunide egiziana (n. 835-m. 884). Figlio di uno schiavo turco donato ai califfi abbasidi, fu inviato da Abu-l-‛Ala’ al-Ma’mun in Egitto per esserne governatore [...] nell’868. Impadronitosi delle finanze della provincia, approfittò della debolezza del califfato, causata dalla , per rendersi indipendente, aggiungendo nell’877 al dominio egiziano la Siria. ...
Leggi Tutto
Poeta arabo di origine persiana (Ahwāz 758 - Baghdād 813 circa). Visse alla corte degli Abbasidi, e godé il favore dei califfi Hārūn ar-Rashīd e al-Amīn. La sua poesia leggera e spesso cinica, dedicata [...] soprattutto al vino e all'amore, è insigne per intrinseco valore d'arte e per aver inaugurato un nuovo stile, discostandosi dall'imitazione delle forme antiche. In vecchiaia, compose rime ascetiche ...
Leggi Tutto
Governo di un califfo e territorio sotto il suo dominio. Istituito dopo la morte di Maometto (8 giugno 632), il califfato ha avuto termine nel 1258, con la conquista di Baghdad da parte dei mongoli.
I [...] al 1258, anno in cui i mongoli posero fine al loro potere, ma già verso la metà del 10o sec. il califfato era entrato in crisi, poiché nel vastissimo Impero abbaside molti governatori delle province non sempre riconoscevano nei fatti l'autorità del ...
Leggi Tutto
'A'isha
‛A’isha
Terza moglie di Maometto e sua prediletta (n. ca. 614-m. Medina 678). Figlia di Abu Bakr, primo dei califfi ortodossi, andò in sposa a Maometto a soli sei anni e, dopo la morte di lui, [...] prese parte agli eventi drammatici della sua successione. Contraria sia al terzo califfo ortodosso, ‛Uthman, sia al suo successore ‛Ali, si unì ai due nemici di questo, Talha e al-Zubair, e guidò da Bassora l’opposizione. Sconfitta con loro nel 656, ...
Leggi Tutto
MUKHTĀR
Francesco Gabrieli
. Avventuriero arabo del secolo I dell'ègira (VII d. C.), che nel 66/685, approfittando della guerra civile scoppiata fra i califfi omayyadi di Siria e l'anticaliffo ‛Abd [...] Allāh Ibn az-Zubair, seppe, con l'aiuto soprattutto dell'elemento persiano dei mawālū o clienti, rendersi padrone del grande centro di al-Kūfah nel ‛Irāq, stabilendovi una specie di dittatura sciita in ...
Leggi Tutto
Generale arabo dell'epoca abbaside, che tra il 908 e il 933 fu l'arbitro e quasi il dittatore alla corte califfale di Baghdād, dove i califfi al-Muqtadir e al-Qāhir dovettero subire la sua onnipotente [...] influenza; al-Qāhir riuscì infine a sbarazzarsi di lui facendolo giustiziare ...
Leggi Tutto
Medico cristiano nestoriano (al-Ḥīra 809 - Bagdhād 873). Studiò in Persia nell'accademia di Giundīshāpūr, ed ebbe maestro Yaḥyà ibn Māsawaihi. Godé poi il favore dei califfi al-Ma'mūn e al-Mutawakkil, [...] sotto cui tradusse in arabo e in siriaco, con buoni criterî filologici, opere filosofiche e mediche greche (tra l'altro, quasi tutto Galeno e il corpo ippocratico). Si può considerare il creatore principale ...
Leggi Tutto
Compagno e segretario di Maometto (n. Medina - m. tra il 660 e il 675). Dopo la morte del Profeta (632), conservò questo e altri uffici sotto i primi tre califfi. Raccolse una prima volta per uso privato [...] di Abū Bakr i testi coranici, e fu poi il principale raccoglitore della redazione ufficiale definitiva, ordinata da ῾Othmān (650 circa) ...
Leggi Tutto
Matematico e astronomo arabo (Ḥarrān, Mesopotamia, 836 - Baghdād 901); appartenne alla setta ellenistica dei Sabî. Dapprima cambiavalute, si dedicò poi alla scienza, acquistando grande fama e il favore [...] dei Califfi a Baghdād, dove passò buona parte della sua vita. Conoscitore della lingua greca, tradusse Apollonio, Archimede, Euclide, Tolomeo. È da considerarsi il primo prosecutore dell'opera di al-Khuwārizmī (v.). Poco ci è rimasto delle sue opere ...
Leggi Tutto
Scrittore arabo, nato ad al-Baṣrah, ove studiò; fiorì soao i califfi da al-Ma'mūn ad al-Mutawakkil e morì in tardissima età nel 255 èg. (868-869 d. C.). Fu uomo di genio che riassunse esemplarmente, nella [...] sua complessa figura di teologo militante e di fecondo letterato, i caratteri più tipici della vita intellettuale araba di quel periodo; spirito assetato di sapere, curioso di costumi e dottrine di popoli, ...
Leggi Tutto
califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...