Delhi, sultanato di
Venne fondato dall’ex schiavo turco Qutb al-Din Aibek che si dichiarò indipendente dai Ghuridi nel 1206 dopo la morte del suo signore Muhammad di Ghur. Aibek, progenitore della stirpe [...] ’avvento dei Mughal. Nel 1229 il successore Iltutmish (1211-36) fu ufficialmente proclamato sultano da un rappresentante del califfato abbaside. Iltutmish creò l’Unione dei quaranta, una coalizione di schiavi turchi, il cui potere si affiancò sempre ...
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al-Mutawakkil
Califfo abbaside (n. 822-m. 861). Regnò dall’847, stabilendosi in una nuova città reale a poca distanza da Samarra, dove si circondò della sua guardia del corpo di pretoriani turchi, dai [...] la parentesi dell’adozione del come dottrina ufficiale. Con la prevalenza da lui favorita dell’elemento militare e mercenario, che non tardò a diventare il vero arbitro dello Stato, iniziò l’irreversibile decadenza politica del califfato abbaside. ...
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zanj, rivolta degli
Si indica così la principale delle tre rivolte di schiavi neri africani (in ar. al-zanj) in Iraq e in Khuzestan, esplosa fra l’869 e l’883, provocando danni immensi e decine di migliaia [...] a tenere i principali centri della regione, costituendo un vero e proprio Stato, debolmente contrastato dal califfato di Baghdad. Dall’879, il califfo al-Muwaffaq con il figlio, futuro al-Mu‛tadid, mossero personalmente all’attacco dei ribelli ...
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Valencia Città della Spagna (catalano València; 791.413 ab. nel 2018), capoluogo della provincia omonima e della Comunità Valenzana (➔); situata quasi al centro di una fertilissima huerta, si è sviluppata [...] nel 714, acquistò grande importanza commerciale e industriale. Capitale di uno dei ‘regni di Taifas’ sorti dallo smembramento del califfato di Cordova (1021), nel 1094 fu conquistata dal Cid, che vi rimase come sovrano indipendente fino al 1099. Nel ...
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Califfo omayyade (m. 743 d. C.), che regnò dal 724 alla morte. Energico e accorto amministratore, tenne con fermezza il governo dell'Impero, coadiuvato dal governatore dell'Iraq Khālid al-Qasrī. Sotto [...] (732), e la vittoriosa resistenza alla pressione turca in Asia centrale. Gli ultimi anni di Hishām furono turbati dalla grande rivolta berbera nel Marocco, e da problemi di successione. Con la sua morte si aprì la crisi del califfato omayyade. ...
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'Uthman ibn 'Affan
‛Uthman ibn ‛Affan
Califfo rashidun (Taif 579 ca.-Medina 656). Terzo dei califfi successori di Maometto, successe a ‛Umar ibn al-Khattab nel 644. Fra i primi convertiti all’islam, [...] solo oralmente. Avversato dalla tradizione sciita, che lo accusava di venalità e di nepotismo per aver favorito durante il suo mandato il clan degli Omayyadi, ‛U. fu ucciso da un partigiano di ‛Ali ibn Abi Talib, suo successore al califfato. ...
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Nome di due dinastie berbere regnanti nell’Occidente islamico.
Z. di Ifriqiya, appartenenti alla grande confederazione Sanhaja e originari del Maghreb centrale. La dinastia fu istituita nel 972 da Bulujjin [...] dei primi, furono richiamati nella Penisola Iberica da al-Mansur ibn Abi ‛Amir alla fine del 10° secolo. Dopo il crollo del califfato, il loro capo, Zawi ibn Ziri, fondò un regno a Granada (1013), che si resse con alterna fortuna fino alla conquista ...
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Stato della Transcaucasia, confinante a N e a NE con la Federazione Russa, a SE con l’Azerbaigian, a S con l’Armenia, a SO con la Turchia; a O si affaccia sul Mar Nero con uno sviluppo costiero di 310 [...] .
La conquista araba, verso la metà del 7° sec., lasciò il potere diretto all’aristocrazia locale e l’indebolimento del califfato permise il graduale formarsi di una monarchia nazionale. Questa raggiunse l’apogeo con il re David II (1089-1125) e con ...
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Califfo arabo, fondatore della dinastia degli Omayyadi; regnò dal 661 al 680 d. C. Governatore della Siria (641), si ribellò al califfo ῾Alī per vendicare l'uccisione del predecessore di quest'ultimo, [...] suo congiunto, il califfo ῾Othmān (656). Quando ῾Alī fu ucciso, nel 661, M. era già di fatto padrone di buona parte dell'impero arabo, dello stato omayyade e stabilì le modalità di successione al califfato, carica che da elettiva divenne ereditaria. ...
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Insieme di tendenze e di movimenti dell’islam moderno miranti a un rinnovamento dei legami spirituali e politici fra tutti i popoli musulmani e all’emancipazione dal dominio europeo. Tendenze panislamiche [...] panislamiche ai suoi scopi di egemonia sui popoli musulmani che vivevano fuori dell’Impero ottomano. Dopo l’abolizione del califfato (1924) l’idea di un p. politico divenne una mera utopia, mentre rimase vivo un sentimento panislamico di solidarietà ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...