Storico e filosofo arabo musulmano (m. 1030), di origine iranica, vissuto nell'Iraq. La sua opera storica, Tagiārib al-umam ("Le esperienze delle nazioni"), giunge sino al 980 ed è importante fonte per [...] la storia della decadenza del califfato abbaside. Scrisse anche un trattato di etica e una raccolta di sentenze morali, in cui si conservano riflessi di etica greca, persiana e indiana: la prima parte di quest'opera è anzi traduzione di un manuale ...
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Scrittore e filologo arabo (m. dopo il 932), in origine cristiano, poi convertitosi all'Islam. Frutto della sua esperienza come funzionario dell'amministrazione di Baghdād, è il Kitāb al-kharaǵ ("Libro [...] dell'imposta"), sull'organizzazione amministrativa e fondiaria del califfato abbaside. Di Q. resta anche il Kitāb naqd ash-shi῾r ("Libro di critica poetica"), preziosa e originale guida alla critica poetica e letteraria. ...
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Cugino, genero e quarto successore di Maometto come capo della comunità musulmana (Mecca forse 600 - Kūfa 661). Fu tra i primi seguaci dell'Islām, e sposò la figlia del Profeta, Fāṭima. Alla morte di Maometto [...] aspirò invano al califfato, cui pervenne solo nel 656, all'uccisione di ῾Othmān della cui morte fu moralmente tenuto corresponsabile. Dové quindi lottare, dapprima con la vedova di Maometto, ῾Ā'isha e i compagni del Profeta, Ţalba e Zubair, sconfisse ...
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Califfo abbaside (766-809 d. C.). Successe al fratello al-Hādī nel 786. Ebbe per ministro e consigliere il Barmecide Yaḥyà ibn Khālid, che (803) cadde repentinamente in disgrazia con tutta la sua famiglia [...] (v. Barmecidi). Sotto il suo califfato si ebbero lunghe guerre con i Bizantini, risoltesi favorevolmente per i musulmani. H. fu monarca bigotto e crudele, ma la sua figura abbellita dalla leggenda (specialmente nelle Mille e una notte) è passata a ...
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Sultano musulmano d'India (sec. 13º), la maggiore personalità della dinastia dei cosiddetti re schiavi. Regnò dal 1210 al 1235 e con una serie di campagne vittoriose s'impadronì dell'India a N dei Monti [...] Vindhya. Fu in rapporto col califfato di Baghdād, e proseguì la costruzione del Quṭb Minār. ...
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I discendenti del califfo ῾Alī ibn Abī Ṭālib. Dei suoi numerosi figli hanno interesse storico Muhammad ibn al-Ḥanafiyya, che fu nel 687 proclamato califfo nel ῾Irāq dal ribelle Mukhtār, e i figli di ῾Alī [...] strappare il potere agli Omayyadi, e poi agli Abbasidi. Alcune dinastie alidiche riuscirono però ad affermarsi fuori del centro del califfato, come gli Idrisiti e più tardi gli sceriffi del Marocco e, se è autentica la loro genealogia, i Fatimidi d ...
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Mongka
Gran khan dei tatari (m. 1259). Figlio di Tuluy e nipote di Genghiz, ultimo dei khan residenti a Karakorum, regnò dal 1251 al 1259 e ampliò i confini dell’impero. Inviò suo fratello Hülägü alla [...] conquista della Persia e contro il califfato di Baghdad, preso nel 1258. Contro la Cina organizzò una spedizione dell’altro fratello, Qubilay, che poi seguì, trovando la morte. ...
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Generale e statista turco (Salonicco 1881 - Istanbul 1938). Dopo la fine della prima guerra mondiale organizzò la lotta per l'indipendenza e l'unità nazionale della Turchia. Respinta l'invasione greca [...] ), diede il via a una serie di rivoluzionarie riforme costituzionali, quali l'abolizione del sultanato ottomano, del califfato e del diritto canonico islamico, la proclamazione della repubblica, la laicizzazione dello Stato. La sua ventennale azione ...
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Ibn Tulun, Ahmad
Fondatore della dinastia tulunide egiziana (n. 835-m. 884). Figlio di uno schiavo turco donato ai califfi abbasidi, fu inviato da Abu-l-‛Ala’ al-Ma’mun in Egitto per esserne governatore [...] nell’868. Impadronitosi delle finanze della provincia, approfittò della debolezza del califfato, causata dalla , per rendersi indipendente, aggiungendo nell’877 al dominio egiziano la Siria. ...
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al-Banna, Hasan
Teorico religioso egiziano (Mahmudiyya 1906-Il Cairo 1949). Entrato in contatto con il modernismo egiziano dei primi decenni del 20° sec., si convinse che occorreva evitare il contatto [...] con le idee e i costumi occidentali e ricondurre l’islam alla sua tradizione originaria. L’abolizione del califfato ottomano lo indusse, nel 1928, a fondare il movimento dei Fratelli musulmani, ispirato a un ideale di governo puramente islamico. Nel ...
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califfo
s. m. [dall’arabo khalīfa «successore» e anche «vicario, luogotenente»]. – Sommo monarca dell’islamismo, concependosi l’insieme dei paesi musulmani come un’unità politica sottomessa a un unico sovrano (erroneamente è stato invece,...