osservatorio
osservatòrio [Der. del lat. observatorium, da observare: → osservazione; nell'uso scient. è spesso sentito come nome proprio e quindi con l'iniziale maiusc.] [LSF] Luogo di osservazione, [...] (v. oltre), ecc. ◆ [STF] [ASF] O. astronomico e astrofisico: l'origine degli O. astronomici risale a tempi remotissimi. I Caldei avevano, annessi ai loro templi, edifici (ziqqurat) a forma di torri piramidali a più piani che servivano anche da O. e ...
Leggi Tutto
Scienza che studia i corpi celesti, le loro proprietà, natura ed evoluzione. Nel passato si soleva distinguere nettamente una branca dell’a., l’astrofisica, che si occupa specificamente dei processi fisici [...] in Inghilterra. La prima a. quantitativa ed elaborata per iscritto fu quella mesopotamica (Babilonesi, Assiri e Caldei); essa fu patrimonio della classe sacerdotale e aveva prevalentemente funzioni religiose e pratiche. In questo periodo fu ...
Leggi Tutto
La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La scienza della materia e della vita secondo la tradizione
Stefano Caroti
Baudouin van den Abeele
Graziella Federici Vescovini
La [...] , l’inventore delle arti magiche. Che la sapienza e tutte le scienze derivino da Ermete-Noè – e quindi da Mosè e dai Caldei che da lui discesero – è una leggenda che si fa risalire a due fonti arabe di primaria importanza, l’Introductorium maius in ...
Leggi Tutto
Luigi Accattoli
Giubileo
Annus centenus Romae semper est iubileus
Il Giubileo di Giovanni Paolo II
di Luigi Accattoli
24 dicembre 1999 - 6 gennaio 2001
II Giubileo ha dominato, come fatto religioso, l'anno [...] febbraio, nell'Aula delle udienze - quella "commemorazione di Abramo nostro padre nella fede" che avrebbe voluto compiere a Ur dei Caldei (che oggi si chiama Tal al Muqayyar, e si trova nel Sud dell'Iraq). All'omelia insiste sulla comunanza d'origine ...
Leggi Tutto
Dell’Oriente, cioè in genere dei paesi posti a E dell’Europa, e quindi soprattutto dei paesi asiatici, ma con estensione più o meno vasta secondo il significato che nei vari tempi è stato attribuito a [...] Missioni cattoliche si erano aperte nell’Impero turco. Primi a unirsi, un gruppo di nestoriani, da cui derivano gli odierni caldei cattolici. Siri e melchiti (ortodossi) si unirono dal 17° sec. e dal 1724 ebbero un proprio patriarca. Armeni di Aleppo ...
Leggi Tutto
Nella religione, la v. ecclesiastica, come distintivo permanente e non soltanto liturgico della professione sacerdotale, si trova nelle religioni cosiddette primitive e in quelle misteriche, non in quelle [...] altri riti usano l’epigonation e l’omophorion gli armeni, i siri e i copti uniti. Armeni, copti uniti, siri e caldei hanno una mitra pontificale di forma varia ma vicina alla latina; il copricapo dei vescovi copti non uniti è il turbante, quello ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. Conservazione e trasmissione
Dominique Charpin
Simo Parpola
Wilfred G. Lambert
Conservazione e trasmissione
Archiviazione e amministrazione
di Dominique Charpin
L'idea della [...] e sulla scienza sia ellenistiche sia ebraiche, ricordando, tra le altre cose, il ruolo preminente dei Caldei nella Roma imperiale, l'importanza degli oracoli caldei nel II secolo d.C. e gli stretti contatti tra gli Ebrei palestinesi e quelli ...
Leggi Tutto
L'evoluzione temporale dei sistemi - in particolare di quelli deterministici, cioè tali che la conoscenza del sistema a un dato istante ne determina tutta l'evoluzione futura - è stata negli ultimi decenni [...] di Saturno intorno all'anno 1715 con quelle degli anni intorno al 1595 e, infine, con quelle riportate da Tolomeo e risalenti ai Caldei nel 3° sec. a.C., E. Halley concluse che l'orbita di Saturno si stava allontanando dal Sole mentre quella di Giove ...
Leggi Tutto
La civilta islamica: scienze della vita. Botanica
Mauro Zonta
Botanica
Nel mondo arabo medievale, non esisteva una vera e propria botanica, ossia una scienza autonoma dedicata a uno studio sistematico [...] rispetto alle dottrine note fin dall'Antichità.
Una sorta di ampia quanto confusa enciclopedia di agronomia, attribuita ad alcuni sapienti caldei, il Kitāb al-Filāḥa al-nabaṭiyya, sarebbe stata tradotta in arabo nel 291/903 da Abū Bakr ibn Waḥšiyya ...
Leggi Tutto
Dalla scoperta dell'Antico all'archeologia moderna
Giovanni Rizza
Premessa
L'archeologia è una scienza storica che si distingue dalle altre discipline in quanto oggetto del suo studio sono i manufatti. [...] inglese di Bassora, J.E. Taylor, scavò il sito di Eridu e il tell che copriva la ziqqurrat di Ur dei Caldei. Lo scoppio della guerra di Crimea, nel 1855, fermò per un ventennio le attività archeologiche in Mesopotamia, ma erano già avviate ...
Leggi Tutto
caldeo
caldèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Chaldaeus, gr. Χαλδαῖος]. – 1. Della Caldea; relativo o appartenente ai Caldei, antica popolazione semitica originaria dell’Arabia orient., entrata in Mesopotamia verso il sec. 11° a. C. e stanziatasi...
caldaico
caldàico agg. [dal lat. Chaldaicus, gr. Χαλδαϊκός] (pl. m. -ci). – Della Caldea, dei Caldei (v. caldeo). Lingua c. (o caldea), denominazione inesatta, usata in Europa dal Rinascimento fino al sec. 19°, per designare la lingua aramaica...