Marwan II
Ultimo califfo omayyade (n. 695 ca.-m. 750). Salito al potere nel 744, sostenne strenue lotte contro pretendenti umayyadi e ribelli kharijiti. Domati questi, fu travolto dalla rivoluzione abbaside [...] scoppiata nel Khurasan. Fuggì allora in Egitto dove fu ucciso da un contingente abbaside inviato sulle sue tracce ...
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Imperatore romano (m. 260 d. C. circa). Acclamato Augusto (253) dall'esercito alla morte di Treboniano Gallo, la sua politica fu filosenatoria e mirata alla persecuzione dei cristiani (editti 257-258). [...] restano del primo periodo della sua vita. Si sa che era di nobile origine; fu console (prima del 233); poi (252 ca.) in Rezia ebbe l'incarico da Treboniano Gallo di radunare milizie per combattere l'usurpatore Emiliano. Alla morte di Treboniano fu ...
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Nicia
Generale e politico ateniese (n. 470 ca.-m. 413 a.C.). Più volte stratego (dal 428-427 a.C. in poi) durante la guerra del Peloponneso, concluse (421) con Sparta la pace che da lui prende il nome [...] e che durò ben poco. Dopo la vittoria spartana a Mantinea (418), infatti, pur controvoglia, fu messo a capo con Alcibiade della spedizione in Sicilia (415-413), che si rivelò fallimentare e dove N. perse ...
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Tetzel, Johann
Domenicano tedesco (Pirna, Sassonia, 1465 ca.-Lipsia 1519). Predicatore in Sassonia, Slesia, Franconia, dal 1516 sottocommissario per la predicazione di quell’indulgenza per la fabbrica [...] di San Pietro che indusse Lutero a formulare le 95 tesi di Wittenberg nel 1517. A queste, T. contrappose 50 tesi, preparate da K. Koch (Konrad Wimpina) e pubblicate nel 1518. Ma nelle successive polemiche ...
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Licurgo
Oratore e politico ateniese (n. 390 ca.-m. 323 a.C.). Allievo di Platone e di Isocrate, dopo la disfatta di Cheronea (338 a.C.), fu l’artefice, con Demostene, della riscossa antimacedone. Eletto [...] (338) tamias (responsabile delle finanze) e rinnovatagli la magistratura (fino al 326), assestò il bilancio di Atene. Condusse una campagna implacabile contro i traditori e i filomacedoni facendosene accusatore ...
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Eumene di Cardia
Generale greco (n. 360 ca.-m. 316 a.C.) al servizio dei macedoni. Fu segretario di Filippo II e poi capo della cancelleria di Alessandro Magno con l’incarico di redigere le effemeridi [...] reali. Alla morte di Alessandro (323) lottò per mantenere l’unità dell’impero: fu dapprima dalla parte di Perdicca e combatté aspramente contro Antigono; nel 317, vinto da Antigono, fu fatto prigioniero ...
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Valdemaro IV
Re di Danimarca (n. 1320 ca.-m. nel castello di Gurr, Sjaelland, 1375). Figlio di Cristoforo II, durante l’esilio del padre (1326-1331) fu con lui presso la corte di Ludovico il Bavaro. [...] Divenuto re (1340), estese la sua sovranità sulla Svezia merid. (1360) e sull’isola di Gotland (1361). Dovette ratificare la Pace di Stralsund (1370), che assicurava alla la supremazia politica ed economica ...
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Andronico III Paleologo
Imperatore bizantino (Costantinopoli 1297 ca.-ivi 1341). Nipote di Andronico II e da lui associato al trono (1320), temendo di essere soppiantato nella successione, depose il [...] nonno (1328). Non poté opporsi ai turchi, che occuparono l’Anatolia minacciando la Tracia, né ai serbi che allargavano le conquiste in Macedonia; ritolse Lesbo e Chio ai genovesi e ristabilì l’autorità ...
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Mswati II
Re dello Swaziland (n. 1820 ca.-m. 1868). Salito al potere dopo la morte nel 1840 del padre e fondatore del regno, Sobhuza I, inaugurò una politica di espansione attraverso l’integrazione di [...] genti sotho (➔ Lesotho) e altri nguni. Campione dell’indipendenza dello Swazi contro l’espansionismo degli , riformò l’esercito e si alleò con inglesi e del Transvaal, portando il regno al suo apogeo ...
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Aziru
Re di Amurru, in Siria (regno ca. 1350-1335 a.C.). Ereditò dal padre Abdi-Ashirta un regno montano, di origine tribale, poco coeso. Suddito formale dell’Egitto, riuscì ad ampliare il territorio [...] ai danni delle città costiere e della valle dell’Oronte. All’avanzare degli ittiti passò dalla loro parte, strinse un trattato di vassallaggio con Shuppiluliuma e trasmise il regno ai suoi discendenti ...
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ca
cong. [lat. quam e quia], ant. – Che, perché: Lo padre mio mi fa stare pensosa, Ca di servire a Cristo mi distorna (Compiuta Donzella). La forma è tuttora in uso in qualche dialetto (per es., nel napoletano).
ca'
ca’ (o cà o ca) s. f. – Antico troncamento di casa: E reducemi a ca per questo calle (Dante); anche per indicare le casate nobili: madonna Lisetta da ca’ Quirino (Boccaccio). Rimane vivo e d’uso comune in denominazioni di palazzi storici...