Pisistrato
Tiranno di Atene (n. 600 ca.-m. 528/27 a.C.). Acquistò fama vincendo i megaresi, con cui Atene era in guerra, ai quali tolse il porto di Nisea, e forse anche l’isola di Salamina; approfittò [...] del credito acquistato per inserirsi nelle lotte politiche che allora agitavano Atene e per ottenere una guardia armata. Con questa occupò l’acropoli (560) e assunse in Atene il supremo potere: secondo ...
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Guglielmo di Conches Filosofo (n. 1080 ca
m. dopo il 1154). Fu uno dei maggiori rappresentanti del platonismo del sec. 12°. Maestro della scuola di Chartres, è autore di commenti al De consolatione [...] philosophiae di Boezio, alle Institutiones di Prisciano, a Macrobio, nonché al Timeo platonico (ne abbiamo due redazioni); parallelamente a questi commenti scrisse trattati sui principi della filosofia ...
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Anselmo di Laon Teologo (Laon 1050 ca
di Laon
ivi 1117). Visse dapprima a Parigi e fu quindi a capo, con il fratello Rodolfo (m. 1134-36), della scuola teologica di Laon; fu maestro di Gilberto Porretano [...] e di Guglielmo di Champeaux. Nelle collezioni di Sententiae, varie – tra quelle «non sistematiche» – sono attribuibili ad A. (fonte principale è il Liber Pancrisis), mentre le «sistematiche» (che preludono ...
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Alcibiade
Politico e generale ateniese (n. ca. 450-m. 404 a.C.). Fu una delle figure più importanti della guerra del Peloponneso. Imparentato per parte di madre alla potente famiglia degli Alcmeonidi, [...] venne eletto appena trentenne alla suprema carica di stratego; fu dapprima alla testa della corrente più avanzata del partito democratico, che poi abbandonò per passare al partito conservatore di Nicia, ...
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Massinissa
Re di Numidia (n. 238 ca.-m. 149 o 148 a.C.). Figlio del re Gaia, fu inviato dal padre nella Spagna, in aiuto ai cartaginesi, coi quali nel 211 sconfiggeva Publio Scipione, ma fu nel 207 fra [...] gli sconfitti di Ilipa, per opera del figlio di quello (il futuro Africano). Tornato in Africa nel 206 per rivendicarvi il regno paterno, che gli era stato usurpato, dopo aspra lotta lo perdette a opera ...
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Villani, Giovanni
Cronista fiorentino (n. 1280 ca.-m. 1348). Di famiglia popolana, si diede alla mercatura e percorse (1302-08) molte contrade d’Europa. A Roma per il giubileo (1300), si maturò in lui [...] la vocazione di farsi storico di Firenze. Dal 1316 esercitò importanti funzioni pubbliche a Firenze; fu tre volte priore (1316, 1317, 1321), ufficiale alla moneta (1317), camerlengo ai lavori per la nuova ...
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Teofrasto di Ereso
Filosofo (m. 287 ca. a.C.). Fu allievo di Aristotele, che dovette conoscere durante il soggiorno di questi ad Asso, e che seguì in Macedonia e poi ad Atene, e a cui successe (dal 322-21 [...] alla morte) nella direzione del Peripato. Sotto il suo scolarcato la scuola proseguì e approfondì un indirizzo di ricerca naturalistica ed erudita, proseguito poi con Stratone di Lampsaco. Note sono, a ...
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Raghunātha Śiromaṇi Pensatore indiano (n. 1475 ca
m. 1550). Bengalese, appartenne alla tradizione Navyanyāya (➔). Tra i suoi numerosi scritti il più noto è il commento Dīdhiti («Raggio di luce») al [...] Tattvacintāmaṇi («Gemma dei desideri della vera essenza [dei mezzi di retta conoscenza]») di Gaṅgeśa (➔ Navyanyāya). R. ha commentato anche altre importanti opere di Nyāya e Vaiśeṣika ed è autore di tre ...
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Giovanni Peckham Teologo (Patcham, Sussex, 1240 ca
Mortlake 1292). Educato nel convento di Lewes, si fece francescano e studiò a Oxford, poi a Parigi, dove si addottorò dopo essere stato allievo di [...] s. Bonaventura. Nono provinciale dei francescani d’Inghilterra (1275), fu chiamato a Roma da Niccolò III che lo nominò (1277) lector sacri palatii. Arcivescovo di Canterbury (1279), iniziò una vasta azione ...
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Giuseppe il Filosofo Umanista bizantino (Itaca 1280 ca
Salonicco 1330 ca.). Monaco nelle Meteore e sul Monte Àthos, compose un’enciclopedia (Λογικὴ παίδενοις) nella quale cercò di riunire tutti i rami [...] dell’insegnamento teoretico (utilizzando a tal fine soprattutto gli scritti di Platone, Aristotele, Plotino e Proclo) ...
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ca
cong. [lat. quam e quia], ant. – Che, perché: Lo padre mio mi fa stare pensosa, Ca di servire a Cristo mi distorna (Compiuta Donzella). La forma è tuttora in uso in qualche dialetto (per es., nel napoletano).
ca'
ca’ (o cà o ca) s. f. – Antico troncamento di casa: E reducemi a ca per questo calle (Dante); anche per indicare le casate nobili: madonna Lisetta da ca’ Quirino (Boccaccio). Rimane vivo e d’uso comune in denominazioni di palazzi storici...