Michele da Cesena
Francescano (Cesena 1270 ca.-Monaco di Baviera 1342). Maestro di teologia a Parigi, eletto generale dell’ordine (1316) in un momento acuto della lotta con gli spirituali per l’osservanza [...] della regola; in linea con l’azione del pontefice Giovanni XXII intervenne contro il movimento. La rottura con il pontefice avvenne dopo che il capitolo generale francescano di Perugia (1322) presieduto ...
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Stilicone
Politico e generale (n. 360 ca.-m. 408). Di padre vandalo, si distinse soprattutto contro i visigoti (391-392). Fu personaggio tra i più influenti alla corte di Teodosio, a Costantinopoli. [...] Tentò di mantenere l’unità dell’impero, osteggiato in questo da Arcadio, imperatore d’Oriente. Non essendo riuscito a domare una rivolta di visigoti (395), S. fu accusato di complicità con il nemico. In ...
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Zenone
Imperatore d’Oriente (n. 430 ca.-m. 491). Fece rapida carriera nell’esercito bizantino, e sposò Ariadne, figlia di Leone I e di Verina (468), suscitando l’ostilità di Aspar, capo dei goti al servizio [...] di Leone medesimo. Ucciso Aspar (471), morto Leone I (474) e poco dopo il legittimo erede Leone II, figlio di Z. stesso e di Ariadne e in nome del quale Z. aveva esercitato la reggenza, Z. salì sul trono ...
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Attila
Re degli unni (n. 395 ca.-m. 453). Unificò le diverse tribù unne, su cui regnò dal 434 (fino al 445 insieme al fratello Bleda, che poi uccise), imponendosi sui germani. In lotta dal 441 con Teodosio [...] II, imperatore d’Oriente, riuscì a imporgli una pace umiliante (447), ottenendo terre sul Danubio. Si spinse in seguito verso la Gallia (451), dove fu fermato da Flavio Ezio. L’anno successivo (452) invase ...
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Perseo
Re di Macedonia (n. 213 ca.-m. 165 o 162 a.C.). Figlio di Filippo V e ultimo re dei macedoni. Indusse il padre a sopprimere il fratello più giovane, Demetrio, per l’amicizia che questi portava [...] ai romani. Morto Filippo (179), P. rinnovò il trattato con Roma, ma continuò la preparazione politico-militare della riscossa. Eumene di Pergamo, impensierito dalla politica di lui, indusse il senato romano ...
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Agatocle
Tiranno di Siracusa (n. 360 ca.-m. 289 a.C.). Figlio di un fuoriuscito di Reggio stabilitosi in Siracusa, valoroso ufficiale e oratore di parte democratica, s’impadronì del potere con una sanguinosa [...] rivolta (316). Divenuto tiranno di Siracusa, si adoperò a unificare la Sicilia greca e a respingere le minacce di italici e cartaginesi. Sconfitto da questi ultimi all’Ecnomo (310), A. riuscì a infrangere ...
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Alarico I
Re dei visigoti (n. ca. 370-m. 410). Acclamato capo dal suo popolo (395), invase la Macedonia e la Grecia, ma, contrastato da Stilicone, venne a patti. L’imperatore d’Oriente Arcadio lo nominò [...] poi comandante militare dell’Illirico, conferendo così la piena autonomia ai visigoti. Nel 400, proclamato re dai suoi, A. invase l’Italia, ma fu sconfitto da Stilicone a Pollenzo (402). Ritiratosi nell’Illirico, ...
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Manegoldo di Lautenbach Teologo (n. 1040 ca
m. tra il 1103 e il 1119). Difficile ricostruirne la biografia: verso il 1082 era canonico nel convento di Lautenbach, più tardi (1086) a Raitenbach in Baviera [...] e in seguito in Alsazia, dove forse fondò un convento di canonici regolari a Marbach; partigiano di Gregorio VII contro Enrico IV, fu fatto arrestare dall’imperatore (1098); ma nel 1103 era di nuovo a ...
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Pisistrato
Tiranno di Atene (n. 600 ca.-m. 528/27 a.C.). Acquistò fama vincendo i megaresi, con cui Atene era in guerra, ai quali tolse il porto di Nisea, e forse anche l’isola di Salamina; approfittò [...] del credito acquistato per inserirsi nelle lotte politiche che allora agitavano Atene e per ottenere una guardia armata. Con questa occupò l’acropoli (560) e assunse in Atene il supremo potere: secondo ...
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Guglielmo di Conches Filosofo (n. 1080 ca
m. dopo il 1154). Fu uno dei maggiori rappresentanti del platonismo del sec. 12°. Maestro della scuola di Chartres, è autore di commenti al De consolatione [...] philosophiae di Boezio, alle Institutiones di Prisciano, a Macrobio, nonché al Timeo platonico (ne abbiamo due redazioni); parallelamente a questi commenti scrisse trattati sui principi della filosofia ...
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ca
cong. [lat. quam e quia], ant. – Che, perché: Lo padre mio mi fa stare pensosa, Ca di servire a Cristo mi distorna (Compiuta Donzella). La forma è tuttora in uso in qualche dialetto (per es., nel napoletano).
ca'
ca’ (o cà o ca) s. f. – Antico troncamento di casa: E reducemi a ca per questo calle (Dante); anche per indicare le casate nobili: madonna Lisetta da ca’ Quirino (Boccaccio). Rimane vivo e d’uso comune in denominazioni di palazzi storici...