Parola araba che significa "appartenente alla gente della dhimmah", ossia alla gente munita d'un patto di protezione, e designa il non musulmano suddito dello stato islamico. Tale sudditanza è ammessa [...] della materia, redatta nel 759 èg., 1358-1359 d.C., dal giurista shāfi'ita egiziano Ibn an-Naqāsh); diritto musulmano secondo la dottrina della scuola sciafeita, trad. G. Baviera, Milano s.a. (1916), pp. 216-222 (§ 71 come nel testo tedesco del 1910; ...
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Celebre teologo musulmano, fondatore del sistema ortodosso che da lui prese il nome di ash‛arita. Nacque ad al-Baṣrah (Bassorah) nel 260 èg., 873-874 d. C., e morì a Baghdād nel 324 èg., 936 d. C. Fu seguace [...] a 40 anni della scuola teologica dei Mu‛taziliti (v.), se ne staccò, e anzi ne divenne avversario, intorno al 300 èg., 913 d. C ciò è ignoto e ch'esso, in ogni caso, non ha nulla a che fare con l'adagiarsi umano. Ammettendo gli attributi eterni di Dio ...
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. Propriamente al-Giāmi‛ al-azhar "la moschea splendida", famosa moschea del Cairo, specie di università per gli studî teologici giuridici musulmani. Fu fatta edificare dal famoso generale Giawhar (v.) [...] NE.
Nel 378 ègira, 988 d. C., la moschea cominciò anche a servire di luogo d'istruzione per le discipline importante ed utile fino al 1908, con bibliografia delle fonti arabe); A. Sékaly, L'Université d'el-Azhar et ses transformations, nella Revue ...
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È l'arabo qāÿī (pronunziato qāẓī in persiano, turco e hindūstānī), "colui che decide" (una questione, una controversia, ecc.), designazione tecnica del magistrato che, in nome e per delega del sovrano, [...] dal sovrano o dall'altra autorità che lo abbia nominato; a sua volta egli può nominare suoi sostituti (nā'ib, de los jueces de Córdoba por Aljoxani (al-Khúshani), Madrid 194: C. Snouck Hurgronje, in Zeitschr. d. Deutsch. Morgenländ. Gsellsch., LIII, ...
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Noto anche sotto il nome di ash-Sharīf al-Idrīsī o di ash-Sharīf aṣ-Ṣiqillī, e, in Italia e Francia, di Edrisi; scrittore arabo di scienze naturali (farmacologia e botanica), mediocre poeta, ma soprattutto [...] Ediz. e trad.: Manca un'edizione del testo arabo completo; le parti di maggiore importanza sino a ora pubblicate insieme alla traduzione loro sono: M. Amari e C. Schiaparelli, L'Italia descritta nel Libro del re Ruggero compilato da Edrisi, Roma 1883 ...
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GEBER
Carlo Alfonso Nallino
. Forma latinizzata medievale del nome proprio arabo Giābir, portato, fra gli altri, da due autori di grandissima rinomanza anche in Europa: il matematico e astronomo Giābir [...] (Persia di NE.), ma vissuto ad al-Kūfah nella Mesopotamia poco a O. dell'Eufrate meridionale. Egli avrebbe avuto come maestri il principe di tratti leggendarî e morto nel 148 èg., 765 d. C.; sicché si dovrebbe dedurne che Giābir fiorì nella metà del ...
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. Affiliati alla confraternita religiosa e setta musulmana eterodossa Bektāshiyyah, che è nata e si è sviluppata soltanto fra Turchi e Albanesi, e che si collega strettamente ad alcuni periodi della storia [...] verso il 1329. Il Bektāshismo eterodosso, quale poi divenne celebre e ancor oggi esiste, sembra dovuto a Bālim Bābā, morto nel 922 èg., 1516 d. C., che lo costituì sotto forma di confraternita od ordine religioso di dervisci; il raggrupparsi d'intere ...
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Fondatore di quello che, cronologicamente, è il terzo dei sistemi o riti o scuole (madhhab) sunniti vigenti in rituale e diritto musulmano e che da lui prende il nome (v. islamismo, XIX, p. 614). Di stirpe [...] d. C.), e morì ad al-Fusṭāṭ (Cairo Vecchio) il 30 ragiab 204 (20 gennaio 820); andò a perfezionarsi a Medina sotto suo mausoleo al Cairo è tuttora oggetto di visite pie e dà il nome a un grande quartiere della città: al-Imām ash-Shāfi‛ī.
Gli shāfi‛ ...
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N Vocabolo arabo d'origine persiana, italianizzato in divano (fr. e ingl. divan, sp. diván, ted. Diwan), il quale è andato assumendo significati svariatissimi, che qui riassumiamo.
1. La parola araba, [...] registro si sviluppò già nel sec. III èg. (IX d. C.), se non prima, il significato di raccolta, collezione scritta, e cuscini e disposti lungo le pareti (le persone vi si sedevano a gambe incrociate e scrivevano tenendo i fogli di carta sulla mano ...
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. L'Abulfeda di molti scrittori europei, nome con cui è famoso ‛Imād ad-Dīn Ismā‛īl ibn ‛Alī ibn Maḥmūd al-Ayyūbī, storico e geografo arabo appartenente ad un ramo della celebre dinastia degli Ayyūbiti [...] latina auxit H. O. Fleischer, Lipsia 1831 (con pregevoli note); il testo arabo completo fu pubblicato a Costantinopoli nel 1286 èg. (1870 d. C.) in quattro volumi (fino a tutto il 709 èg. l'edizione è basata su varî manoscritti, per gli anni 710-729 ...
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