Nato il 14 novembre 1812 in Verona, dove morì il 17 luglio 1878. Carcerato dell'Austria a Mantova nel 1852 e nel '59 a Josephstadt. Insegnò a Firenze, dopo il '64, estetica e storia dell'arte, nell'Istituto [...] Croce, La letteratura della nuova Italia, Bari 1914-15, I, pp. 73-91; C. De Lollis, in Rassegna contemporanea, 5-2ª, VII, 25 maggio 1914; G. Biadego, Bibliografia aleardiana, Verona 1916; A. Belloni, A. A. e A. Messedaglia, in Rassegna nazionale, 16 ...
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SADOLETO, Iacopo
Angiolo Gambaro
Umanista, nato a Modena il 12 luglio 1477 da Giovanni, professore di diritto civile a Ferrara, e da Francesca Machiavelli; morto a Roma il 18 ottobre 1847. Avviato agli [...] pace e di moderazione.
Opere: Opera omnia, Magonza 1607; Verona 1737-38, voll. 4: questa seconda edizione è la Lettere del card. I. S. e di Paolo S. suo nipote, Modena 1872; C. Malagola, Una lettera inedita del Bembo e due del S., Torino 1875.
Bibl.: ...
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Uno dei più puri martiri del Risorgimento italiano, nato a Briana, frazione di Noale (Venezia), il 17 febbraio 1817, giustiziato a Mantova il 4 luglio 1855. Frequentò l'Accademia militare degl'ingegneri [...] Costretto all'esilio dopo la caduta di Venezia (28 agosto 1849), il C. riparò a Patrasso, in Grecia, poi ad Atene, e tornato in via) condotto a Cles, poi a Bolzano, a Innsbruck, a Verona, infine internato nel Castel San Giorgio di Mantova.
Durante la ...
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Chiusura fatta per lo più di elementi di metallo o di legno o di pietra, posti a qualche distanza e collegati tra loro. Può essere mobile e a battenti, quando funziona da porta; esteso, prende anche il [...] in S. Croce a Firenze; e del cimitero scaligero di Verona, con motivi floreali ed araldici (la scala) entro quadrilobi ( Jahrh. aus Süddeutschland, Lipsia 1909; J. F. Blondel e C. E. Briseux, Motifs de ferronnerie ancienne, ecc. Parigi 1914; ...
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GHETTO
Umberto Cassuto
. Si chiama così, dal sec. XVI in poi, un quartiere cittadino destinato a essere dimora coattiva degli Ebrei, chiuso d'ogni intorno, all'infuori di una o più porte che lo mettono [...] costumanze religiose: così ad esempio gli Ebrei di Verona solevano celebrare annualmente come una festa il giorno Gli ebrei a Firenze nell'età del Rinascimento, Firenze 1918, p. 98 segg.; C. Roth, in Revue des études juives, LXXIX, p. 163 segg.; id., ...
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L'evoluzione rapida e talvolta lo sconvolgimento economico subito da quasi tutti i settori della trattazione commerciale, congiuntamente alle difficoltà che sempre più si oppongono al libero commercio [...] la cui posizione geografica esclude la necessità di trasferimenti oltre frontiera.
C'è anche da rilevare che le grandi fiere, in genere, branche di attività. Così talune fiere, come quella di Verona, dedicata all'agricoltura, quella di Tripoli, che ha ...
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Pittrice. Nacque il 7 ottobre 1675 a Venezia e ivi morì il 15 aprile 1757. Secondo A. M. Zanetti, allieva di G.A. Lazzari, poi di Giuseppe Diamantini e infine di Antonio Balestra, dalla cui pittura delicata [...] vaporosa la sua tecnica del pastello.
Furono dirette allieve di Rosalba C. la sorella Giovanna che con lei collaborò (morta nel 1738) , in Boll. d'arte, VIII (1928-29), pp. 13-20; G. Fiocco, La pittura veneziana del Seicento e Settecento, Verona 1929. ...
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Pittore, nato a Venezia il 30 gennaio 1720. Formatosi sulla maniera di Antonio, tra il 1740 e il 1745 all'incirca visitò Roma e varie città dell'Italia settentrionale: Torino, Milano, Brescia e Verona. [...] R. Pinacoteca di Brera in Milano; nelle vedute di Verona della Galleria di Dresda; mentre vedute di Venezia posseggono . f. Kunstw., IV (1911), pp. 471-501; P. Ettinger, Der jüngere C. u. seine Radierungen, ibidem, V (1912), pp. 24-26; id., Die ...
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Scultore piemontese, nato a Casal Monferrato il 14 marzo 1859, vivente a Torino, senatore del regno. Figlio di Giovanni B., scultore in legno, studiò all'accademia di Brera (1876-1879); ma più delle opere [...] realismo dei particolari, nelle statue del Padre Lachenal ad Aosta (1899), di V. Bersezio a Pevedagno (1904) e di C. Lombroso a Verona (1922), e un po' anche in certi busti (E. De Amicis, G. Giacosa, ecc.) condotti con impressionismo pittorico.
Dal ...
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Nato a Padova il 22 gennaio 1677, abbandonata la carriera ecclesiastica e restato semplice abate, si diede tutto agli studî filosofici e poi matematici e fisici. Nel 1713 andò a Parigi, e vi disputò col [...] , anima della tragedia alfieriana.
Bibl.: G. Toaldo, Vita di A. C., premessa al vol. II di Prose e poesie di A.C., Venezia 1756; G. Zanella, A. Pope e A. C., in Paralleli letter., Verona 1885; A. Zardo, Un tragico padovano del sec. scorso, Padova ...
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veronica
verónica 〈berónika〉 s. f., spagn. [dal nome dell’icona che raffigura il volto di Cristo (v. veronica1), richiamata dalla cappa distesa]. – Figura tipica della corrida, nella quale il torero spostandosi lateralmente porta il toro a...
baglioniano agg. e s. m. (f. -a) Che è proprio del cantautore e uomo di spettacolo Claudio Baglioni; come s., chi è seguace, fan di Claudio Baglioni. ◆ Lo spettacolo deve piacere, senza rischi inutili. Fatuo e sfacciato, ricorre ad ogni astuzia,...