Nato a Napoli circa il 1545 e ivi morto circa il 1620, fu dapprima segretario dell'Accademia degli Svegliati, fondata da Giulio Cortese nel 1586 e soppressa nel 1593 da Filippo II per sospetto di congiura [...] , duca di Conca. Dell'ufficio che con molta abilità il C. tenne presso questo signore è frutto il suo Trattato del segretario A Matteo di Capua è dedicata l'opera più nota del C. (molto importante nella storia della novellistica), Le otto giornate ...
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TARTAROTTI, Girolamo
Giulio Natali
Poligrafo, nato il 2 gennaio 1706 a Rovereto, ivi morto il 16 maggio 1761.
Era già noto per alcune operette filosofiche e letterarie, quando, dopo aver molto lottato [...] in cui continuavano i processi di stregoneria, un'importanza paragonabile a quella che doveva avere più tardi l'opera di C. Beccaria. Ma il T., con gli stessi argomenti con cui combatteva la stregoneria, sosteneva l'arte magica: onde Scipione Maffei ...
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MAZZONI, Giulio
Pittore, scultore e stuccatore, nato a Piacenza nel 1525 (?), ivi morto nel 1618 (?). Scolaro di Giorgio Vasari, collaborò con questi nel 1543 in Firenze ad alcune pitture e nel 1544 [...] M. ha importanza soprattutto come stuccatore; compone e modella con sicurezza, eleganza e finezza.
Bibl.: F. Schottmüller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930; C. Cecchelli, Il palazzo Spada, in Capitolium, VII (1931), pp. 372-86. ...
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Pittore, nacque a Parma intorno al 1566 e vi morì intorno al 1630. Studiò il Correggio senza accostarsi alla sua fine sensibilità, ne imitò il colore senza eguagliarne la freschezza, ne accentuò il contrasto [...] Medici nei pressi di S. Lazzaro Parmense. La personalità artistica di G. C. A. è tuttora confusa con quella di Luigi Amidano, pittore del quale ben poco si conosce. Giulio Cesare fu ritenuto maestro di Bartolomeo Schedoni, ma è più logico parlare di ...
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Cardinale, letterato. Nato a Ferrara nel 1668, fu eletto, trentenne, principe dell'Accademia degl'Intrepidi, e riformò nel 1698 lo Studio ferrarese. Quantunque molto occupato nella corte di Roma, dove [...] in italiano l'antico poema eroico latino, continuando la tradizione epica della sua Ferrara.
Bibl.: Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, s. v.; C. Calcaterra, Il traduttore d. Tebaide di Stazio, Asti 1910, e Introduzione alla Tebaide di Stazio, trad. da ...
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Nato a Melilli (Siracusa) il 6 febbraio 1843, prese parte ai rivolgimenti del'60 a Siracusa, fece gli studî a Napoli, interrotti dal servizio militare e dalla caccia ai briganti di Calabria. Un libro di [...] Nei versi giovanili e nel poemetto lirico autobiografico Un'anima (1872), il C. è un poeta idillico e soave, d'affetti teneri e gentili. in luminose intuizioni estetiche. Le più belle poesie del C. si debbono cercare tra le liriche della maturità: ...
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Incisore in legno, mantovano, noto specialmente per i suoi chiaroscuri. Non ne conosciamo la data né di nascita né di morte, ma sappiamo che dal 1584 al 1585 lavorava a Firenze, dal 1586 al 1596 a Siena, [...] un teschio, e la grande e bella Deposizione dalla Croce. A Mantova ritrasse dal Mantegna i Trionfi di Giulio Cesare.
Bibl.: C. D'Arco, Di cinque valenti incisori mantovani, Mantova 1840; P. Kristeller, in Thieme-Becker, Künstler-Lex., I, Lipsia ...
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Letterata, nata a Venezia nel 1751, morta nel 1796. Figlia di Domenico, giornalista e compilatore di opere storiche, collaborò con il padre nella compilazione dell'Europa letteraria. Di temperamento brioso [...] Venezia. Nel '73, morì l'Europa letteraria per trasformarsi l'anno dopo nel Giornale enciclopedico, che visse otto anni. Poi la C. si trasferì a Vicenza, e pubblicò la raccolta Il trionfo della verità (1788), alla quale collaborò il Parini con l'ode ...
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Dottissimo poligrafo e umanista. Nato a Ferrara il 17 settembre 1479, militò per qualche tempo nell'esercito dell'imperatore Massimiliano e in quello di Giulio II, e fu onorato di ambascerie e commissioni. [...] .: A. Barotti, Memorie d'illustri ferraresi, I (1777), p. 231 segg.; E. Piana, Ricerche e osservaz. sulla vita e sugli scritti di C. C., Rovigo 1899; A. Luzio e R. Renier, La cultura e le relaz. letter. d'Isabella d'Este Gonzaga, in Giornale stor. d ...
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Umanista. Nato a Torri, in quel di Verona, intorno al 1444, aveva, giovine ventiquattrenne, già acquistato tanta rinomanza negli studî letterarî, che da Paolo II fu chiamato a Roma pubblico professore, [...] , scrisse due epitaffi in suo onore.
Bibl.: S. Maffei, Verona illustrata, II, Verona 1731, pp. 220-33; G. Levi, Cenni intorno alla vita e agli scritti di D. C., Padova 1900; R. Malaboti, D. C., contributo alla storia dell'umanesimo, Milano 1919. ...
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giulio1
giùlio1 agg. [dal lat. Iulius]. – Appartenente alla gente Giulia, gente patrizia romana che, già illustre nel sec. 5° a. C., si inserì in seguito, soprattutto per opera di Cesare e di Augusto, nella leggenda delle origini troiane di...
giuliano2
giuliano2 agg. [dal nome di Giulio Scaligero (v. oltre)]. – In astronomia, ciclo o periodo g., il periodo di tempo contenente 2.914.695 giorni (cioè 7890 anni del calendario giuliano, di cui alla voce prec.), che si ottiene moltiplicando...