Giornalista e uomo politico (Como 1799 - Napoli 1862); il suo vero nome era Angelo Bianchi. Espulso dal Canton Ticino (1835), si trasferì a Milano (fino al 1847) e poi a Torino (1848), dove fu redattore [...] capo dell'Opinione, organo liberale. Eletto deputato nel 1849, nel 1850, per violenti attacchi all'Austria e al papa, fu espulso (ministero d'Azeglio) dal Piemonte; ma vi tornò poco dopo, sotto il Cavour, ...
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Scultore (Osteno, Como, 1418 - Roma 1503). Amico di umanisti, collezionista di sculture antiche, il B. fu, con Giovanni Dalmata, il maggiore esponente della scultura della seconda metà del 15º sec. a Roma. [...] Le sue opere, dai modi raffinati e dall'alta perizia tecnica, mostrano alcune durezze rivelatrici della sua formazione lombarda, addolcite, però, da influssi toscani rafforzati dal contatto con Mino da ...
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Fisico matematico (Como 1860 - Casanova Lanza, Valmorea, 1955). Prof. di fisica matematica dell'univ. di Pavia (1892) e di Torino (1904-35). Socio nazionale dei Lincei (1908), uno dei Quaranta membri della [...] Pontificia accademia delle scienze (dal 1939). Particolarmente importanti nella sua produzione scientifica i contributi portati alla teoria matematica dell'elasticità, in particolare le ricerche inerenti ...
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Costituzionalista e politologo italiano (Como 1918 - ivi 2001), ha maturato l'intera carriera universitaria presso l'Università cattolica del Sacro Cuore, insegnando nella facoltà di scienze politiche [...] (di cui è stato preside per molti anni) diverse discipline storiche, giuridiche e internazionaliste, oltre che scienza politica e dottrina dello Stato. Eletto deputato al Parlamento nel 1994 nelle liste ...
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Scultore (Pellio Inferiore, Como, 1610 - Roma 1686). Dopo aver lavorato a Napoli e negli Abruzzi, fu a Roma, collaboratore di G. L. Bernini e di A. Algardi. Personalità di non grande rilievo, il F. ebbe [...] tuttavia un posto notevole nell'ambiente contemporaneo per l'operosità della sua bottega, dove passarono gran parte degli scultori dell'ultima generazione del Seicento. Il F. cercò di contemperare le due ...
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Fotografa italiana (n. Como 1969). Conseguito il dottorato di ricerca al DAMS di Bologna, ha recepito creativamente gli stimoli del modernismo e del razionalismo architettonico compiutamente espressi nei [...] lavori di G. Terragni, accogliendo nei suoi scatti la sobria scansione dello spazio, che impiega per analizzare dettagli e particolari in grado di comporre universi interiori. Nelle sue opere tagli inediti ...
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Benedetto Odescalchi (Como 1611 - Roma 1689). Cardinale dal 1645, successe (1676) a Clemente X. Il suo pontificato fu caratterizzato dalla condanna del nepotismo e dagli sforzi di moralizzazione dei costumi [...] ecclesiastici e laici. In campo dogmatico avversò il probabilismo teologico-morale e il lassismo dei gesuiti; prima tollerante con il quietismo, lo condannò nel 1687. Si scontrò con Luigi XIV per la pretesa ...
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Scrittore italiano (Como 1878 - Roma 1960); nominato, nel 1930, accademico d'Italia, fu in seguito tenuto dal regime in sospetto di antifascismo. Dal classicismo carducciano dei versi giovanili all'umorismo [...] un poco panziniano dei primi racconti (Socrate moderno, 1908), al futurismo delle liriche de Il puro sangue (1919), al pirandellismo spinto fino all'automatismo dei personaggi dei racconti e dei romanzi ...
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Giornalista e scrittore (Como 1850 - Milano 1926). Vivace esponente di quella scapigliatura democratica così strettamente legata a quella letteraria, V. fu uno scrittore contro corrente. La sua impresa [...] più caratterizzante fu forse la fondazione (1901) e la direzione del settimanale La folla. Del 1901 è anche la pubblicazione del romanzo omonimo, nel quale egli riaffermò la propria fede "nell'uso rivoluzionario ...
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Scrittore latino (Como 23 d. C. - Stabia 79); venuto a Roma giovanissimo, ricoprì cariche civili e militari; ebbe sempre un'insaziabile curiosità di leggere e prendere appunti, come racconta con ammirazione [...] il nipote P. il Giovane in una lettera (III, 5) fondamentale per la biografia dello zio. Al momento dell'eruzione del Vesuvio, era a capo della flotta stanziata al Capo Miseno; non volle abbandonare il ...
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