Figlio (m. 842) di Michele II, cui succedette (829) e di cui continuò la politica iconoclastica. Saggio amministratore, combatté con varia fortuna gli Arabi della Cilicia e della Mesopotamia, riuscendo [...] (841) a concludere una tregua. Si adoperò per formare una lega contro gli Abbasidi, rivolgendosi a Venezia, a Ludovico il Pio e al califfo di Cordova. Morì lasciando la corona al figlio Michele III, sotto la reggenza della madre Teodora. ...
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Pittore lombardo (n. 1580 circa - m. Madrid 1649), forse allievo del Caravaggio; dal 1611 lo si trova a Toledo, e poi a Madrid dove fu maestro di disegno del re Filippo IV. Risentì dell'influenza di O. [...] Gentileschi e di D. Velázquez, del quale fu amico. Opere a Toledo (affreschi in S. Pedro Martir), a Cordova (cattedrale), e al Prado (Allegoria). ...
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al-Mansur, ibn Abi Amir
Reggente di al-Andalus dal 978 al 1002, l’Almanzor delle fonti cristiane (Algeciras 938-Medinaceli 1002). Di stirpe araba, ascese la burocrazia civile fino a diventare ciambellano [...] Hisham II, avendo eliminato i concorrenti. Dopo aver trasferito l’amministrazione nella sua nuova residenza nei pressi di Cordova, governò al-Andalus come vicario del califfo, costringendo al tributo i signori cristiani, che sconfisse nel corso di ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Gli Arabi
Maria Giovanna Stasolla
Gli arabi
Nell’ambito del patrimonio archeologico dell’Europa sono individuabili, con diversa rilevanza, le tracce di una presenza islamica [...] : la loro insubordinazione e il conflitto con i Berberi contribuirono a indebolire e poi a rovesciare il califfato di Cordova. Nella prima metà dell’XI secolo, la frammentazione politica in piccoli regni governati da sovrani berberi, slavi o andalusi ...
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Drammaturgo tedesco (Friburgo i. Br. 1798 - ivi 1857). Epigono dello Schiller, in uno stile enfatico e declamatorio compose un gran numero di drammi storici (Pizarro, 1817; Die Bartholomäusnacht, 1819; [...] Kurdistan, 1821; ecc.), in cui si avverte la lettura di Walter Scott. Ma più è noto per il libro Humoristische Pilgerfahrt nach Granada und Cordova (1835), in cui con colorita vivacità racconta le tragicomiche peripezie di un suo viaggio in Spagna. ...
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Escher
Escher Maurits Cornelis (Leeuwarden 1898 - Laren 1972) disegnatore e incisore olandese. Diplomatosi alla Scuola di architettura e arti decorative di Haarlem, si dedicò successivamente alla grafica. [...] dove, a Granada, rimase colpito dalle decorazioni moresche dell’Alhambra (in seguito studierà quelle della moschea di Cordova). Dal 1924 al 1935 visse in Italia, prevalentemente a Roma, che tuttavia abbandonò nel 1935, anche perché insofferente ...
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Questa famiglia di orefici spagnuoli rappresenta splendidamente l'oreficeria spagnola del Cinquecento. Enrique si crede fosse oriundo di Harff, piccolo villaggio presso Colonia; ma egli si trovava già [...] novanta chili, e composto di 5000 pezzi. Quest'opera insigne andò perduta nel 1809 durante la guerra d'indipendenza. I tabernacoli di Cordova e Toledo segnano il sommo dell'arte di E. A. In questi, come in quelli di Sahagún (León) e Salamanca, come ...
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Rabbino nato a Qal‛at Ḥammād nell'attuale provincia di Costantina; studiò ad al-Qairawān in Tunisia, poi tenne scuola a Fez (Fās, donde il suo nome arabo al-Fāsī), fino a che nel 1088 fu costretto a emigrare [...] per mene di avversarî. Si trasferì prima a Còrdova e poi di là a Lucena, dove tenne scuola fino a che morì, novantenne circa, il 19 maggio 1103. Fu una delle più alte autorità che l'ebraismo rabbinico abbia avute. Compose un'opera colossale, ...
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. Famiglia ebraica originaria probabilmente della Provenza. I suoi membri più notevoli sono: Yiṣḥāq ben mōsheh, detto pure Profeit o Profet (letture inesatte Profiat, Peripot) soprannominato Ēfōdi, o Efodeo [...] (sec. XIV-XV), nativo di Cordova. Passato apparentemente al cristianesimo nell'Aragona in seguito alle persecuzioni del 1391, si recò poi in Palestina, dove ritornò all'ebraismo. Sue opere principali:1) un'epistola, scritta intorno al 1396, che si ...
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CAMPO Città della Spagna a SO. di Ciudad Real, da cui dista 35 km. e alla cui provincia appartiene, essendone il capoluogo d'un mandamento. Almodóvar trae nome dall'arabo al-mudawwar "rotondo", che è appellativo [...] abbastanza frequente nella toponomastica della penisola iberica (A. del Rio, provincia di Còrdova; A. del Pinar, Cuenca, ecc.). La città, che fu fortezza degli Arabi nel Medioevo, non conserva di questo periodo se non insignificanti vestigia. Il suo ...
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alcazar
alcázar ‹alkàtħar› s. m., spagn. [dall’arabo al-qaṣr «palazzo, fortezza», che risale, attrav. il gr. biz., al lat. castrum] (pl. alcázares ‹alkàtħares›). – Nome, in Spagna, di molte fortezze o cittadelle di età musulmana, e anche di...