Poeta spagnolo nato a Cordova nel 1871, vivente. Fin da giovane si diede al giornalismo nel quale oggi ha una spiccata personalità. Scrittore fecondo, coltivò il teatro, esordendovi con El beso de Judas [...] (1895); il romanzo (La casa de Cardenas: 1906); e, con notevole successo, la novella. Fra le sue numerose traduzioni alcune sono perfette, come quelle dell'Hernani di Victor Hugo e de La Walhalla di Fastenrath. ...
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Architetto (n. forse Burgos - m. 1569), significativo esponente del Rinascimento andaluso. A Cordova terminò il transetto e il coro della cattedrale, iniziati dal padre Hernán il Vecchio (m. 1547); a Benameji, [...] presso Cordova, costruì il bel ponte a tre arcate (1550-56). A Siviglia dal 1557, fu arquitecto mayor della cattedrale e del Hospital de la Sangre, del quale rimangono anche interessanti disegni. ...
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Grammatico ebreo (n. Fez fine sec. 10º - m. inizî 11º), vissuto a Cordova. Rilevò, partendo dall'arabo, il trilitterismo delle radici ebraiche, chiarendo i fenomeni della coniugazione verbale. Le sue opere [...] sono specialmente dedicate ai verbi deboli e alla vocalizzazione. È a ragione considerato il fondatore della grammatica ebraica ...
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Esegeta (Siviglia 1558 - ivi 1637); gesuita (1572), prof. di esegesi a Siviglia, Cordova e nel collegio imperiale di Madrid; di vastissima erudizione filologica e patristica, scrisse numerosi commenti [...] biblici che ebbero una vastissima diffusione; molto importanti i Commentariorum in Job libri tredecim (2 voll., 1597-1601); tra gli altri: Praelectio sacra in Cantica Canticorum (1602) e Commentarii in ...
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Nobile siciliano (m. 1522); dopo aver militato al servizio di Consalvo di Cordova, fu nominato da Ferdinando il Cattolico grande ammiraglio e gran connestabile del regno. Ostile al viceré Ugo di Moncada, [...] e capo della sommossa che ne determinò la cacciata, fu chiamato in Spagna, donde fu rimandato dopo qualche anno in Sicilia, per tumulti contro il governo, che prendevano pretesto dalle voci di una sua ...
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Pseudonimo dello scrittore e uomo di teatro spagnolo Dionisio Villanueva y Ochoa (Cordova 1774 - Madrid 1834); scrisse cantici, favole, "villancicos", ecc. Esercitò notevole influsso sul teatro del suo [...] tempo, traducendo opere di A. F. F. Kotzebue, V. Alfieri, M.-J. Chénier, Voltaire, ecc., e rimaneggiando opere di Tirso de Molina, di Lope de Vega, di Calderón, di Rojas Zorzilla. Tra le sue commedie: ...
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àkam II Sovrano omayyade di Spagna (il 2º anche a portare il titolo califfale); regnò dal 961 al 976. Sostenne guerre vittoriose contro il re di León e Castiglia, e quello di Navarra, ai quali (966) impose [...] durevole; così anche contro i Fatimidi d'Egitto e gli Idrisidi marocchini. Fu soprattutto un gran protettore delle scienze e delle arti: fondò una ricca biblioteca a Cordova, che divenne il centro più importante della scienza islamica occidentale. ...
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Conquistatore spagnolo. Nato nel 1495 a Belalcázar (Cordova), seguì in America Pedro Arias Dávila e prese parte alla conquista del Nicaragua. La sua attività personale comincia tuttavia solo più tardi: [...] accompagnato nel Peru̇ Pizarro (1532), nel 1533 si accinge a conquistare il territorio di Quito. Vinto il principe inca Rumiñahui, occupa la regione, fondandovi le città di San Francisco de Quinto e di ...
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Seneca, Lucio Anneo
L.A. Seneca
4 a.C. ca
Nasce a Cordova
31 d.C ca
Raggiunta la questura inizia la carriera pubblica
39 d.C
Muore il padre
41 d.C
Coinvolto in un processo di adulterio, viene condannato [...] dall’imperatore Claudio all’esilio in Corsica
49 d.C
Viene richiamato a Roma per intercessione di Agrippina; gli viene affidata l’educazione di Nerone
62 d.C
Si ritira a vita privata a fronte dei vani ...
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Nel suo più generico significato è il riparo che si mette ai pericoli, agl'incomodi, ai danni proprî o altrui o anche traslatameme alle ingiurie, per salvare beni materiali o beni immateriali come l'onore, la reputazione, il decoro, ecc. Con la parola difesa si designano pure la cura e la sollecitudine che si pongono a tale oggetto, non solo cioè il fine della protezione di una cosa o di un bene, ma ...
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alcazar
alcázar ‹alkàtħar› s. m., spagn. [dall’arabo al-qaṣr «palazzo, fortezza», che risale, attrav. il gr. biz., al lat. castrum] (pl. alcázares ‹alkàtħares›). – Nome, in Spagna, di molte fortezze o cittadelle di età musulmana, e anche di...