Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Novecento è considerato il secolo della moda per antonomasia. Da un lato continua [...] Cinquanta come nei film Gioventù bruciata (1955) e Il selvaggio (1953) poi capo dell’antimoda giovanile degli anni Sessanta -borghese fino a quel momento. La moda non esprime più il buon gusto – “detesto il buongusto” dichiara Gianni Versace – che poi ...
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Evoluzionismo
Stephen K. Sanderson
La natura dell'evoluzione sociale e le teorie a essa relative
Uno dei più importanti concetti della storia delle scienze sociali è quello di evoluzione. Nel XIX secolo [...] tra un antropologo culturale e un archeologo, rappresenta un buon esempio di studio recente basato in gran parte sul it.: La società antica: le linee del progresso umano dallo stato selvaggio alla civiltà, Milano 1970).
Nisbet, R., Social change and ...
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BARETTI, Giuseppe
Mario Fubini
Ebbe per causa di uomini e circostanze, ma più per il suo carattere irrequieto e combattivo, una vita errabonda e avventurosa: nato a Torino il 24 apr. 1719 da famiglia [...] che stava traducendo l'opera intera del tragico inglese, atteggiandosi a paladino del buon gusto e del teatro classicistico di Francia e giudicando lo Shakespeare "un selvaggio ubriaco" e un "barbaro istrione". La difesa dello Shakespeare, a cui il B ...
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CHIARI (Annicchiarico), Walter Michele Armando
Nacque l'8 marzo 1924 a Verona, terzogenito (prima di lui Osvaldo e Ada, e poi il minore Benito), da genitori pugliesi emigrati al Nord da Andria. Il padre [...] quattro decenni.
Chiari era una star e un talento selvaggio, difficile da maneggiare nei ritmi serrati e nella struttura , p. 212). In definitiva nel cinema Chiari ebbe un buon successo al botteghino per tutti gli anni Cinquanta e Sessanta, ...
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Abbigliamento
Nicola Squicciarino
Leopoldina Fortunati
Il termine abbigliamento, che in origine aveva il significato di "ornamento, decorazione, abbellimento (anche di cose)", indica oggi quasi esclusivamente [...] argomento, così si espresse a proposito dell'uomo che lui chiamava 'selvaggio': "Soddisfatti i bisogni della fame e della vendetta, il suo meno, e anche dal momentaneo stato d'animo, di buon umore, che farebbe preferire colori chiari e allegri, oppure ...
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GUTTUSO, Renato
Raffaele De Grada
Nacque a Bagheria, allora un grosso borgo agricolo nei dintorni di Palermo, il 26 dic. 1911, da Gioacchino agrimensore e da Giuseppina D'Amico. All'anagrafe venne dichiarato [...] velleità rivoluzionarie degli anni Venti, non vedeva di buon occhio l'uso incontrollato del colore, antitetico del tonalismo artista era colui che dipingeva e viveva nel medesimo atto (Il Selvaggio, 31 maggio 1941). Si vede nel G. una dialettica tra ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il teatro pastorale trae origine nel Cinquecento dalla fusione tra la tradizione [...] queste pastorali spoglie
fosse nascosto un dio? non mica un dio
selvaggio, o de la plebe de gli dèi,
ma tra’ grandi dolci baci, o cosa altra più cara:
quasi io di dare in cambio non sia buono,
a chi mi tace, o mi nasconde a lei,
o dolci baci, o cosa ...
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CARMIGNANI, Giovanni
Aldo Mazzacane
Nacque il 31 luglio 1768 a San Benedetto a Settimo, nel contado pisano, da Giovanni Antonio, fattore, e Maddalena Barsacchi. La prima formazione fu quella tipica [...] auspici per il "Toscano coturno" circa la nascita di "un buon Tragico". La tragedia fu rappresentata lo stesso anno a Firenze con del Pufendorf, contro le ipotesi di uno stato naturale selvaggio dell'uomo, che egli ritrovava in Hobbes e in Rousseau ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il romanzo europeo del Settecento modifica la propria fisionomia rispetto alle convenzioni [...] una vita civile, qui incontra dopo molti anni un selvaggio (Venerdì) che viene da lui educato, affronta alcuni povera ragazza che la mamma amava e che era veramente brava e buona; e di questo puoi ben vergognarti. Quanto al secondo caso, spero ...
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Pisa
Giovanni Cherubini
Eugenio Ragni
Pier Vincenzo Mengaldo
Isa Barsali Belli
Comune ghibellino della Toscana, le cui vicende politiche, sociali e culturali sono strettamente legate alla storia [...] maremmano: non han sì aspri sterpi né sì folti / quelle fiere selvagge che 'n odio hanno / tra Cecina e Corneto i luoghi colti )o della terza plurale del perfetto, documentata del resto di buon'ora anche in testi fiorentini, anzi in D. stesso ( ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, non coltivata: L’olmo fronzuto, e ’l...
bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti Che mostravan aver sì b. core (Berni);...