Poeta italiano (Genova 1896 - Milano 1981). Tra i massimi poeti italiani del Novecento, già dalla prima raccolta (Ossi di seppia, 1925; ed. defin. 1931) fissò i termini di una poetica del negativo in cui [...] il risultato più alto della poesia di M. (Le occasioni, il cui primo nucleo è costituito da La casa dei doganieri e altri versi, 1932; La buferaealtro, 1956, che include anche i versi di Finisterre, 1943), a un approfondirsi della crisi ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] . V, 28) per inserirle poi fittamente nel Paradiso. La tecnica è ben nota anche a ➔ Francesco Petrarca, ad es. nel celebre verso Nel sonno”, in La buferaealtro, vv. 9-10).
La sinestesia entra così nell’esperienza ermetica e ne fanno uso sia Giuseppe ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] il rombo silenzioso»: “Arsenio”, in Ossi di seppia, vv. 21-22 e v. 33; «e poi l’ululo / del cane di legno è il mio, muto»: “Ballata scritta in una clinica”, in La buferaealtro, vv. 44-45); ovvero, come in Giuseppe Ungaretti, si rivela disponibile a ...
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L’epifrasi (dal gr. epíphrasis, formato da epí «su, sopra» e phrásis «parola, locuzione», nel senso di «parola aggiunta») è una figura retorica di tipo sintattico e di pensiero, che consiste nello spostare [...] …
(Eugenio Montale, “Carnevale di Gerti”,
in Le occasioni, vv. 38-39)
e i colpi si ripetono e i passi,
e ancora ignoro …
(Montale, “Il sogno del prigioniero”,
in La buferaealtro, vv. 31-32)
Come figura di pensiero, l’epifrasi indica lo sviluppo di ...
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MACCHIA, Giovanni
Enrico Guaraldo
Nacque a Trani il 14 nov. 1912 da Vito, presidente di corte d'assise, e Giuseppina Francavilla.
Trascorse l'infanzia in una famiglia numerosa: ai figli nati da queste [...] che il progetto venisse realizzato) di affidare al M. la prefazione della raccolta La buferaealtro, uscita nel 1956.
Nel 1948 il M. vinse la cattedra di lingua e letteratura francese all'Università di Catania. Nel 1949 fu chiamato all'Università di ...
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CALANDRA, Edoardo
Alessandra Briganti
Nacque a Torino da Claudio e da Malvina Ferrero l'11 sett. 1852 e, persa la madre, col fratello Davide venne educato dal padre, un avvocato appassionato di studi [...] non si occupò più di teatro, altro che in scritti ed abbozzi rimasti quasi tutti inediti, e ritornò invece alla narrativa con quelle esattezza del tratto realistico e l'indeterminatezza, lo sfumato, del segno decadente. La buferaè anche il romanzo in ...
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Ermetismo
LLuciano Anceschi
di Luciano Anceschi
Ermetismo
sommario: 1. Ermetismo: fortuna del nome. 2. L'ermetismo come categoria. 3. Problemi. 4. Metodo. 5. Premesse all'ermetismo. 6. Ungaretti. 7. [...] certi aspetti, non fu solo italiana. Per altro, la sola, e ovviamente ancora astratta, analisi del mutamento dei significati al Dolore (1947) di Ungaretti, e dagli Ossi di seppia (1925), alle Occasioni (1940), alla Bufera (1956) di Montale la prima ...
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FALQUI, Enrico
Renato Bertacchini
Nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 12 ott. 1901 da Gaetano e Angelina Carlomagno, entrambi sardi, e sino dalla giovinezza risiedette a Roma, dove eserciterà "bene [...] non era lecito porre Gli indifferenti sul medesimo piano indiscriminato e laudativo de La noia (cfr. Moravia e le stroncature, in Novecento letterario, s. 7, ed. 1963, pp. 182-186); e da un altro versante, nel rapporto Otto-Novecento, non si dovevano ...
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Narratori dell'Ottocento e del primo Novecento
Aldo Borlenghi
Nella prima metà dell'Ottocento nasce in Italia, e decade, la passione per il romanzo storico. Romanzi ambientati nel passato, più o meno [...] certa luce per la quale appariscono e più civili e più colti»; veniva così rovesciato anche l'altro appunto, che il romanzo fosse , dell'89, e '95, La bufera, del '98, ad A guerra aperta, del 1906, a Juliette, del 1909. V'è una estenuazione di dati ...
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restare
v. intr. [lat. restare, der. di stare] (io rèsto, ecc.; aus. essere). – 1. letter. a. Fermarsi, arrestarsi, non procedere oltre: Perch’io sia giunto forse alquanto tardo, Non t’incresca restare a parlar meco (Dante); Come uom che per...
infernale
agg. [dal lat. tardo infernalis, der. di infernus (v. inferno2)]. – 1. a. Dell’inferno, che si trova nell’inferno, che è proprio dell’inferno, soprattutto come luogo di pena secondo la concezione cristiana: le potenze i.; gli spiriti...