gurung
(o tamu) Popolazione himalayana di origini mongole e lingua appartenente alla famiglia tibeto-birmana, stanziatasi in epoca Kirat (8°-4° sec. a.C.) lungo le pendici meridionali dell’Himalaya [...] , ancora esistente, fra g. di montagna (pastori) e g. delle valli (mercanti e coltivatori). Il contatto con il buddhismo tibetano e con l’induismo nepalese, perdurato nel corso dei secoli, ebbe ripercussioni sia sulla tradizione religiosa g., legata ...
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WEBER, Friedrich Albrecht
Ambrogio Ballini
Indologo, tra i più illustri e fecondi del sec. XIX, nato a Breslavia il 17 febbraio 1825, morto a Berlino il 30 novembre 1901. Letteratura vedica nelle sue [...] indiano col semitico (frutto delle sue ampie conoscenze pure nell'ambito delle lingue semitiche) e con l'occidentale; jainismo e buddhismo: tutto fu da lui con edizioni e traduzioni di testi, con critiche dissertazioni, con esame e classificazione di ...
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setta Associazione di persone che seguono e difendono una particolare dottrina filosofica, religiosa o politica.
Nella storia delle religioni, si indicano come s., spesso con intenti polemici, gruppi che [...] pari di altri gruppi di particolari religiosità, come i sadducei, farisei, nazirei ecc.; e così nella formazione del buddhismo il momento essenziale non è stato quello del distacco dal brahmanesimo, religione di tutta la comunità indiana, ma quello ...
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Ikshvaku
Regno dell’India sudorientale formatosi nel sec. 3° ca. nella regione costiera compresa tra i fiumi Krishna e Godavari. Seppure di breve durata, il regno I. fu assai importante. I sovrani dell’I. [...] pionieri nel processo di armonizzazione delle tradizioni politiche indiane. Importante fu anche il patrocinio concesso al buddhismo; la capitale Nagarjunakonda divenne un centro di monasteri e università, capace di attrarre numerosi pellegrini e ...
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Sailendra
Dinastia indonesiana sviluppatasi nell’8° secolo d.C. I suoi sovrani estesero il potere sulle coste settentrionali di Giava: stabilirono rapporti commerciali e alleanze matrimoniali con il [...] di Sumatra e della Penisola Malesiana (13° sec.). Fu un periodo caratterizzato da una fiorente crescita culturale e artistica, dallo sviluppo del buddhismo mahayana e dalla costruzione di monumenti e templi, tra cui il famoso stupa di Borobudur. ...
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WU TAO-YÜAN (o Wu Tao-Tzŭ)
Laurence Binyon
Pittore cinese, nato circa il 700 d. C. a Yang-chai (Ho-nan). Non si conosce la data della morte, né rimangono sue opere. Fu chiamato alla capitale, Ch'ang-an, [...] dei quali erano a solo inchiostro. La maggior parte di essi andò probabilmente distrutta al tempo della proscrizione del buddhismo nell'845.
I critici cinesi sono tuttavia unanimi nel considerarlo il pittore più grande. Sui suoi contemporanei fecero ...
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Regione himalayana dell’India (60.730 km2), amministrata dall'India e istituita come territorio dell'Unione nel 2019, dopo la revoca dello statuto di semiautonomia dello Stato del Jammu e Kashmir di cui [...] inverno freddo. È una delle zone abitate più alte della Terra. La popolazione, parlante dialetti tibetani e professante il buddhismo lamaico, è formata da Ladaki e da Ciangpà, pastori nomadi. Si coltivano orzo, frumento, fave, albicocchi e peschi. La ...
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OLDENBERG, Hermann
Ambrogio Ballini
Indianista, nato ad Amburgo il 31 ottobre 1854, morto il 25 marzo 1920 a Gottinga, nella cui università era professore ordinario di sanscrito, giuntovi dopo avere [...] numerose ristampe; traduzione francese, sulla terza edizione tedesca, di A. Foucher, Parigi 1903). Oltre a scritti in difesa del buddhismo pāli, su cui la testé accennata grande opera fu dall'O. fondata, vanno ricordate le indagini sulle origini del ...
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KUMĀRAJĪVA
Giovanni Vacca
. Celebre monaco buddhista nato a Kucha, vit. ino a Turfan, nel Turkestan, da genitori indiani, verso il 344 d. C., morto a Chang-an (Si-an), in Cina, nel 413 d. C. Suo padre [...] 401 d. C. giunse a Chang-an, dove visse traducendo testi e insegnando. Egli fu il primo a introdurre il buddhismo mahāyāna in Cina, traducendo i principali scritti di Açvaghoşa, Nāgārjuna, Vasubhandu e Harivarman. Tradusse in cinese un centinaio di ...
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WANG Shou-Jen
Giovanni Vacca
Filosofo cinese, nato nel 1472 in Yü-yao nel Che-kiang, morto nel 1528 in Nan-ngan nel Kwang-si. Egli ebbe anche l'appellativo Yang-ling; quindi è spesso citato come Wang [...] intuitiva (liang-chih, espressione tolta da Mencio) conduce alla scienza. Il suo idealismo, che ha qualche contatto col buddhismo, ha preparato i Cinesi e i Giapponesi alla comprensione della civiltà europea. Le sue opere sono oggi ristampate e ...
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buddismo
(o buddhismo) s. m. [dal nome di Budda]. – Dottrina etica e filosofica che ha avuto origine dagli insegnamenti di Gautama Budda, e che, presentandosi come dottrina di salvazione, ha assunto forma di religione, ancora oggi diffusa...
scintoismo
(o shintoismo) s. m. [dal giapp. shin-tō, propr. «via (to) di dio (shin)»]. – Tradizione religiosa e rituale giapponese, considerata religione nazionale a differenza del buddhismo, che è invece religione importata, seppure largamente...