Scrittore belga di lingua francese (Ougrée, Liegi, 1866 - Bruxelles 1945). Dopo aver compiuto i proprî studî a Liegi, si recò a Parigi dove si di stinse come critico e come poeta minuzioso e prezioso. [...] Le sue raccolte di poesie, Chantefable un peu naïve (1891), Clartés (1901), La flamme immortelle (1925), riflettono un animo sensibile alle preziosità e alle armonie verbali. Scrisse anche acute pagine ...
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Uomo politico e scrittore belga (Marcinelle, Hainaut, 1864 - Bruxelles 1936). Membro del Partito liberale progressista, poi di quello operaio (socialista), deputato socialista dal 1894, partecipò alle [...] lotte in favore del moto vallone e durante la prima guerra mondiale fu uno dei più attivi difensori delle sorti del suo paese. Dopo la pace, fu ministro delle Scienze e delle Arti (1919-21), delegato alla ...
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Scrittore belga (Maastricht 1806 - Saint-Josse-ten-Noode, Bruxelles, 1874), autore di scritti storici e di studî ritmici per dimostrare la necessità d'una riforma del verso destinato al canto. Di maggiore [...] interesse è la sua opera poetica, che in patria ebbe un riconoscimento solo postumo. In Primevères (1854) riunì tutta la sua produzione precedente; l'opera maggiore è il poema Les quatre incarnations du ...
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Matematico, pedagogista e uomo politico italiano (Catania 1916 - Bruxelles 1982), figlio di Giuseppe. Prof. di geometria analitica dal 1956 nell'univ. di Palermo, poi in quella di Roma, ove successivamente [...] passò alla cattedra di matematiche complementari. Tra le opere più propriamente tecniche: Geometria degli indivisibili (1959) e Istituzioni di algebra astratta (1965); più divulgative, La fondazione della ...
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Scrittore belga di lingua francese (Ollignies, Hainaut, 1905 - Bruxelles 1987). Membro, con P. Nougé e R. Magritte, del gruppo dei surrealisti belgi, nelle sue raccolte poetiche unì alla pratica della [...] scrittura automatica la propensione all'aforisma, al plagio, al collage e alla boutade (Les haches de la vie, 1937; Frappez au miroir, 1939; Textes automatiques, 1976). Un posto a sé occupano Mes inscriptions, ...
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Giurista e scrittore belga di lingua francese (n. Bruxelles 1939); studioso di diritto internazionale, si è occupato di problemi riguardanti la libertà di stampa, lo stato giuridico dei rifugiati politici, [...] la prescrizione dei crimini di guerra. Approdato alla letteratura con L'Inde ou l'Amérique (1969), romanzo in cui tentava di demistificare il concetto dell'innocenza dell'infanzia, dopo i racconti di Niveau ...
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Scrittore belga di lingua francese (Ghlin, Mons, 1869 - Bruxelles 1952). Entrato giovanissimo nella lotta politica, fu nel 1920 tra i fondatori del Partito comunista belga, dal quale fu espulso nel 1928 [...] con l'accusa di trockismo. Esordì come poeta sotto l'influenza di È. Verhaeren (L'enfant qui fut deçu, 1913), passando in seguito a poemi carichi di lirismo rivoluzionario (La guerre des hommes, 1920; ...
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Critico belga di lingua francese (Chênée, Liegi, 1902 - Bruxelles 1991). Esponente di spicco della nouvelle critique, fu prof. alle univ. di Edimburgo, Baltimora, Zurigo e Nizza. Nei suoi studî è risalito [...] dalle opere al processo che le genera, analizzando la percezione e la rappresentazione di tempo e spazio nei diversi autori e ricostruendo il rapporto - del quale il cerchio è il simbolo privilegiato - ...
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Spaak, Charles
Daniela Angelucci
Sceneggiatore belga, nato a Bruxelles il 25 maggio 1903 e morto a Nizza il 4 febbraio 1975. Autore di numerose sceneggiature originali ma anche di efficaci adattamenti [...] però portare a termine gli studi. Dopo aver tentato la strada del giornalismo, cominciò a scrivere per il teatro a Bruxelles. Nel 1928 si trasferì a Parigi dove divenne assistente del regista Jacques Feyder, con il quale lavorò alla sceneggiatura di ...
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antiBruxelles
(anti-Bruxelles), agg. inv. Che contrasta il processo di unificazione europea; critico nei confronti degli organi comunitari, che hanno sede a Bruxelles. ◆ Specialmente [Tony] Blair, che per gli standard inglesi è un euroentusiasta,...