Ballerino, coreografo e regista belga (Bruxelles 1944 - Massa 2021); dal 1960 ha fatto parte della compagnia di Roland Petit e poi del Ballet du XX siécle di Maurice Béjart. Nel 1979 è stato direttore [...] artistico del Mudra di Bruxelles e nel 1981 ha fondato una compagnia propria, L'Ensemble, per la quale ha realizzato numerosi spettacoli e coreografie: Monsieur, monsieur, 1982; Cascade, 1986; Dante Symphonie, 1990; Odissea blu, 1995; Pierrot lunaire ...
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Feldmaresciallo austriaco, d'origine belga (Bruxelles 1789 - Padova 1850). Combatté in Italia durante la campagna del 1812-15, nel 1820 in occasione dell'insurrezione napoletana, nel 1830 nelle Romagne. [...] Feldmaresciallo nel 1840. Con la sua tattica offensiva ebbe parte decisiva nella vittoria austriaca nella battaglia di Novara (1849) ...
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Pittore (Alost o Aelst 1502 - Bruxelles 1550); soggiornò in Italia e a Costantinopoli. Dal 1527 ad Anversa, la sua bottega fornì, oltre che dipinti, cartoni per arazzi, vetrate e decorazioni per feste, [...] contribuendo alla diffusione del linguaggio manierista. Pubblicò un compendio degli scritti di Vitruvio e di S. Serlio ...
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Agiografo belga (Houx, Namur, 1897 - Bruxelles 1984), dal 1975 socio straniero dei Lincei. Molti suoi scritti sono negli Analecta bollandiana; gli altri sono per lo più raccolti in Études critiques d'hagiographie [...] et d'iconologie (1967), Recherches d'hagiographie latine (1971), Recueil d'hagiographie (1977) ...
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Pittore belga (Anversa 1839 - Schaerbeek, Bruxelles, 1921). Studiò ad Anversa; soggiornò a Parigi e risentì fortemente l'influsso di F. Millet, Ch.-F. Daubigny, C. Corot. Fu uno dei fondatori della scuola [...] di Termonde, ed è considerato uno dei migliori paesisti belgi di tendenze impressioniste ...
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Pittore e disegnatore belga (n. Bruxelles 1890 - m. 1976). Lo studio della musica, cui si dedicò nella prima giovinezza, la vasta cultura letteraria, la conoscenza delle opere di J. Ensor e O. Kokoschka, [...] ebbero grande influsso sulla sua pittura, che appare ricca di molteplici esperienze (simbolismo, divisionismo, cubismo) ma non priva d'un accento personale, specie nei paesaggi e nei ritratti ...
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Poeta belga di lingua francese (Bruxelles 1858 - ivi 1924). Le sue opere, tra cui si citano come principali: La nuit (1897, poesie), Le cérisier fleuri (1890, poesie), Prométhée (1899, poema drammatico), [...] Jonas (1900, poesie), Savonarole (1911, dramma), Le roi Cophétua (1919, dramma), lo rivelano uno degli esponenti del simbolismo, che in lui si colora della maniera di Baudelaire portata all'esasperazione ...
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Uomo politico belga (Montegnée 1873 - Bruxelles 1966). Ministro delle Finanze (1920), quindi primo ministro (1920-25) sostenuto da una coalizione cattolico-liberale, si dedicò con impegno alla ricostruzione [...] nei territorî devastati dalla guerra. Di nuovo primo ministro (1934-35) alla testa di un ministero cattolico-liberale, fu poi (1939-44) ambasciatore del Belgio negli USA ...
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Uomo politico (Cincinnati, Ohio, 1825 - Bruxelles 1889); avvocato, fu (1856-65) deputato dell'Ohio alla Camera dei rappresentanti. All'opposizione durante il periodo della guerra civile, fu (1864) candidato [...] alla vicepresidenza. Senatore (1878), propose (1882) la legge, che porta il suo nome, sulla riforma del servizio civile. Infine (1885) fu ambasciatore in Germania ...
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Famiglia di arazzieri, attiva a Bruxelles dal sec. 16º al 18º. Tra i suoi membri: Frans I, attivo nel sec. 17º, che intessé arazzi su cartoni di P. P. Rubens (La vita dell'uomo); Jan Frans, suo figlio, [...] di cui si ricordano varie serie di arazzi; Peter (m. 1752), figlio di Jan Frans ...
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antiBruxelles
(anti-Bruxelles), agg. inv. Che contrasta il processo di unificazione europea; critico nei confronti degli organi comunitari, che hanno sede a Bruxelles. ◆ Specialmente [Tony] Blair, che per gli standard inglesi è un euroentusiasta,...