violento /vjo'lɛnto/ [dal lat. violentus]. - ■ agg. 1. a. [che usa la propria forza fisica o altri mezzi di coercizione per imporsi ad altri o a danno degli altri: un individuo v.] ≈ aggressivo, brutale, [...] intenso: un abito dalle tinte v.] ≈ e ↔ [→ VISTOSO (1. b)]. ■ s. m. (f. -a) [persona violenta: suo marito la picchia, è un v.] ≈ bruto, manesco, prepotente. ‖ prevaricatore, sopraffattore, soverchiatore, tiranno. ↔ bonaccione, non violento, pacifico. ...
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gorilla s. m. [dal gr. Górillai pl., adattam. d'una voce africana, ripreso nel 1847 dall'americano T. S. Savage; nel sign. 3. b sul modello del fr. gorille], invar. - 1. (zool.) [mammifero primate pongide [...] in piccoli gruppi nelle foreste dell'Africa] ≈ ⇑ primate, scimmia. 2. (fig.) [uomo d'aspetto animalesco, grossolano e brutale] ≈ animale, bruto, scimmione. 3. (estens., pop.) a. [chi svolge compiti di sorveglianza in case da gioco o locali notturni ...
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mostro /'mostro/ s. m. [lat. monstrum "prodigio, portento"]. - 1. [essere che si presenta con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale] ≈ ‖ monstrum, mostruosità. 2. (estens.) a. [persona brutta [...] a donna] venere. b. (fig., giorn.) [persona malvagia e crudele, che si è macchiata di delitti efferati] ≈ belva, bestia, bruto. 3. (fig., iperb.) [persona che possiede certe qualità in misura molto superiore al normale, anche seguito da una ...
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delinquente /delin'kwɛnte/ s. m. e f. [part. pres. di delinquere]. - 1. [chi ha commesso un fatto previsto dalla legge come delitto: d. abituale] ≈ criminale, fuorilegge, malvivente, reo. ⇓ assassino, [...] , gangster, ladro. ↔ innocente. 2. (estens.) [persona d'animo malvagio e perverso] ≈ avanzo di galera, bruto, canaglia, (spreg.) carogna, disonesto, farabutto, furfante, (non com.) gaglioffo, lazzarone, lestofante, malfattore, malvagio, manigoldo ...
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barbablù s. m. [dal nome di Barbablù (fr. Barbebleu), protagonista della omonima fiaba di Ch. Perrault (1628-1703)]. - [persona che incute paura e che è crudele con le donne, spesso con uso scherz.] ≈ [...] bruto, mostro, orco. ...
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bestia /'bɛstja/ s. f. [lat. bēstia]. - 1. [nome generico di ogni animale, escluso però l'uomo, anzi spesso contrapp. all'uomo] ≈ animale. ↑ [se feroce] belva, [se feroce] fiera. ↔ essere umano, uomo. [...] ] ≈ animaletto, insetto. 3. (fig.) a. (spreg.) [persona incline alla violenza e alla brutalità] ≈ animale, barbaro, belva, bestione, bruto, violento. ↔ agnellino, (fam.) pasta d'uomo, (fam.) pezzo di pane. ● Espressioni: andare (o entrare o montare o ...
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bestiale agg. [dal lat. bestialis]. - 1. a. [da bestia, nel senso generico di animale] ≈ animalesco, belluino. ↑ ferino, feroce. b. (fig., spreg.) [proprio di bestia, sia di persona sia di comportamento, [...] atteggiamento e sim.] ≈ animalesco, belluino, brutale, bruto, crudele, disumano, ferino, feroce, irragionevole, violento, [riferito a forza] erculeo. ↔ delicato, dolce, controllato, equilibrato, fine, leggero, lieve, mite, nobile, ragionevole, ...
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boia /'bɔja/ s. m. [forse dal provenz. boia "ceppi, catene", lat. boia -ae o boiae -arum, strumento di supplizio], invar. - 1. [chi ha l'ufficio di eseguire le sentenze di morte] ≈ carnefice, giustiziere. [...] 2. (estens.) [persona malvagia] ≈ aguzzino, bruto, delinquente, farabutto, furfante, manigoldo, mascalzone, (lett.) ribaldo. 3. (fig., fam.) [con funz. appositiva, con valore genericamente pegg. e superl.: tempo b.] ≈ brutto, cane, cattivo, da cani, ...
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bravaccio /bra'vatʃ:o/ s. m. [pegg. di bravo]. - 1. [chi si comporta in modo molto aggressivo e sim.] ≈ arrogante, attaccabrighe, bruto, energumeno, prepotente, prevaricatore, violento. ↔ bonaccione, nonviolento, [...] pacifista, pacioccone, pacione. 2. (stor.) [uomo d'armi al soldo dei signori] ≈ [→ BRAVO s. m.] ...
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bruto
Vincenzo Laraia **
. Il termine (cfr. il latino brutus), secondo un'accezione già affermata tra gli autori classici, è comunemente usato per indicare ciò che è privo di ragione, e come tale è passato nel lessico medievale; cfr. Isidoro...
Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia contro la quale s'erano battuti...