SPAGNA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gi. La.
(España, A. T., 37-38, 39-40, 41-42, 43).
Sommario. - Nome e confini (p. 196); Struttura e morfologia (p. 197); Clima (p. 200); Idrografia (p. 201); Suoli [...] è in corrispondenza. Il suo temperato stoicismo, che ha qualcosa di letterario e di dilettantesco (La cuna y la sepultura; El Bruto), s'intreccia con motivi epicurei e gli permette di studiarsi e di osservare il mondo contemporaneo e la politica del ...
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ORATORIA
Gino FUNAIOLI
Cesare GIARRATANO
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. Antichità classica. - Grecia. - Popoli riccamente dotati che ebbero intensità e libertà di vita politica, quale il greco o l'attico e il romano della progredita [...] specie, se convengono nel genere. Calvo è più serrato, Asinio più numeroso, Cesare più splendido, Celio più mordace, Bruto più grave, Cicerone più veemente, più nutrito, più vigoroso; però tutti hanno un'eloquenza egualmente sana, anzi rappresentano ...
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PALIZZI
Carlo Siviero
. Famiglia di pittori napoletani.
Filippo, il più importante, nacque a Vasto il 16 giugno 1818 e morì a Napoli l'11 settembre 1899.
Con un "gruppo di vacche e d'altri animali", [...] nella ricerca profonda dei caratteri d'un mondo fino allora negletto, incompreso o tenuto in dispregio dalla pittura, il mondo bruto, trovava tutto il segreto e la forza della sua arte.
Come il Caravaggio, egli sentì che l'impostazione categorica e ...
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Nacque a Pesaro da genitori libertini l'anno 170 a. C., passò la vita a Roma e giunse all'estrema vecchiezza. Era di piccola statura, ma d'animo fiero e superbo, e sentiva altamente di sé e dell'arte sua. [...] di un monte scorge la prima nave, quella degli Argonauti.
Scrisse anche due preteste: il Brutus, in onore di quel D. Giunio Bruto che fu console l'anno 138 e trionfò dei Galleci e dei Lusitani, e gli Aeneadae sive Decius. Il Brutus rappresentava la ...
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Nacque il 26 marzo 1829 in Avignone, ed ivi morì il 24 ottobre 1886. Il padre era uno stampatore papale, la madre discendeva da un avventuriero greco. Con questi dati biografici si sogliono spiegare la [...] queste sboccano nella dissoluzione di una famiglia o nella morte della colpevole. E Lou pastre metteva in scena l'istinto bruto dell'uomo pressoché primitivo, il quale vuol sua la donna, anzi ogni donna desiderata, e tutte le assoggetta, riluttanti o ...
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Vedi TIVOLI dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
TIVOLI (Tibur)
B. Conticello
Cittadina che sorge a N-E di Roma, al km 32 della S.S. n. 5 (Tiburtina-Valeria), presso il Salto dell'Aniene. La città antica occupava [...] luce in località Carciano- nome che è, forse, corruzione da Cassio- ed hanno restituito numerosi monumenti); Villa detta di Bruto (il nome non ha giustificazione; esso si deve alla tradizione antiquaria per la vicinanza dei resti a quelli della villa ...
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temere
Antonietta Bufano
Di questo verbo, le cui numerose occorrenze appartengono per la massima parte alla Commedia, va notata anzitutto la molteplicità dei costrutti. D. lo adopera come assoluto, [...] cfr. If II 88, più avanti, e, più generalmente, Cv IV XXII 5 ogni animale, sì come elli è nato, razionale come bruto, se medesimo ama, e teme e fugge quelle cose che a lui sono contrarie, e quelle odia.
Le situazioni particolarmente difficili in cui ...
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CASALI, Gaetano
Roberta Ascarelli
Nacque a Lucca nei primi anni del XVIII secolo. Ebbe una discreta educazione sia artistica sia culturale, che lo distingueva dalla maggior parte degli attori del tempo, [...] per le sue interpretazioni drammatiche: "Lo spettabile Casali / Sieda pur ch'é il benvenuto / Ed in tuon di Cassio e Bruto / La polenta un po' c'insali". Si dissocia invece da questo giudizio il Manfredi, che sostiene la versatilità del C., "... il ...
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Quo vadis?
Vittorio Martinelli
(Italia 1912, 1913, colorato, 119m a 16 fps); regia: Enrico Guazzoni; produzione: Cines; soggetto: dall'omonimo romanzo di Henryk Sienkiewicz; sceneggiatura: Enrico Guazzoni; [...] V e della regina, che vollero complimentarsi con il regista e con gli attori. Uno dei più festeggiati fu Bruto Castellani, al quale i sovrani si rivolsero chiamandolo 'Ursus' (il personaggio da lui interpretato), per esprimergli la loro simpatia ...
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MAZZAFERRO, Giorgio (Nicolò Farfaro). – Nacque verosimilmente verso la fine del Cinquecento ed era forse di origine napoletana; per la ricostruzione della sua biografia non si traggono che pochissime notizie [...] condanna espressa dall’autore riguarda in primo luogo il nuovo stile di canto, eseguito con «voce inarticolata a guisa di animale bruto, e non di animale ragionevole» (Ziino, 1969, p. 107), che nella sua ricerca di virtuosismo fine a se stesso oscura ...
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bruto
agg. e s. m. [dal lat. brutus «pesante, inerte, stolido», di origine osca]. – 1. agg. Privo della ragione: al ventre serventi a guisa d’animali b. (Boccaccio); o che è proprio delle bestie, materiale: la forza bruta. Di qui, con varî...
brut
‹brüt› agg., fr. [dal lat. brutus «bruto»]. – Propr., greggio; in partic., dello champagne, molto secco, che non ha subìto la seconda fermentazione.