RISI, Nelo
Riccardo D'Anna
– Nacque a Milano il 21 aprile 1920, da Arnaldo e Giulia Mazzocchi, in una famiglia della buona borghesia, fratello minore di Mirella (nata il 2 febbraio 1916) e Dino (nato [...] mitica Agenzia fotografica «Magnum» (fondata poco dopo il conflitto, fra gli altri, da Robert Capa e Henry Cartier-Bresson), divenne amico di Raymond Queneau e sposò, in circostanze non del tutto chiare, una pittrice «australiana piuttosto viziata e ...
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Le trou
Claudio G. Fava
(Francia/Italia 1956-1959, 1960, Il buco, 140m); regia: Jacques Becker; produzione: Serge Silbermann per Play Art/Filmsonor/Titanus; soggetto: dall'omonimo romanzo di José Giovanni; [...] alle ritualità, alle complicità del carcere, colte con precisione entomologica ‒ si pensa irresistibilmente al pur diversissimo Bresson ‒ lucidamente esercitata sul mondo militarizzato e attonito dei guardiani. Occhio spietato ma neutro sulla forzata ...
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Le sang des bêtes
Vincent Pinel
(Francia 1948, 1949, bianco e nero, 22m); regia: Georges Franju; produzione: Paul Legros per Forces et Voix de France; sceneggiatura: Georges Franju; commento: Jean Painlevé; [...] del personaggio di Chantal in Le journal d'un curé de campagne ‒ Il diario di un curato di campagna, Robert Bresson 1951) accompagna le immagini degli esterni; una voce maschile, asciutta e distaccata, descrive invece il lavoro che avviene negli ...
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Banshun
Dario Tomasi
(Giappone 1949, Tarda primavera, bianco e nero, 108m); regia: Ozu Yasujirō; produzione: Shōchiku; soggetto: dal racconto Chichi to musume (Padre e figlia) di Hirotsu Kazuo; sceneggiatura: [...] (Miwa Akiko), Mishima Masao (Onodera Jō), Tsubōuchi Yoshiko (Kiku).
Bibliografia
P. Schrader, Trascendental Style in Film: Ozu, Bresson, Dreyer, Berkeley 1972 (trad. it. Roma 2002).
D. Richie, Ozu, Los Angeles 1974.
Y. Lardeau, Printemps tardif ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] un paio di guanti e un berretto per ripararsi dal gelo invernale. In Les dames du Bois de Boulogne (1945; Perfidia) di Robert Bresson la caduta di un cilindro e di un c. da cabaret ricorda bruscamente a una fanciulla il passato che si era sforzata di ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] (1948, di Vittorio De Sica) era "il punto più basso in cui è caduta l'Italia" e irrise al capolavoro di Robert Bresson Un condamné à mort s'est échappé (1956; Un condannato a morte è fuggito). Non si devono certo confondere i singoli giudizi su ...
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Cinema nuovo
Marco Pistoia
Rivista cinematografica italiana quindicinale, poi bimestrale, fondata a Milano il 15 dicembre 1952, diretta da Guido Aristarco, con Giuseppe Grieco redattore capo, Tom Granich [...] rubrica Il mestiere del critico. Nel corso degli anni Sessanta l'attenzione fu rivolta a registi quali Fellini e Robert Bresson, Alain Resnais e Ingmar Bergman, Antonioni e Pier Paolo Pasolini, Jean-Luc Godard, oltre naturalmente a Visconti, con il ...
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Une partie de campagne
Janet Bergstrom
(Francia, 1936, 1946, bianco e nero, 45m); regia: Jean Renoir; produzione: Pierre Braunberger per Panthéon; soggetto: dall'omonimo racconto di Guy de Maupassant; [...] Gabrielle Fontan (la nonna), Jean Renoir (papà Poulain), Marguerite Houllé-Renoir (la cameriera), Henri Cartier-Bresson, Georges Bataille, Jacques Becker (seminaristi), Pierre Lestringuez (il prete), Alain Renoir (un giovane pescatore).
Bibliografia ...
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L'année dernière à Marienbad
Bill Krohn
(Francia/Italia 1961, bianco e nero, 94m); regia: Alain Resnais; produzione: Pierre Courau, Raymond Froment per Précitel/Terrafilm/Cineriz; sceneggiatura: Alain [...] in una scena), Cocteau, Epstein, Gance, L'Herbier, Ophuls, von Sternberg, Renoir, Disney, Lewton, Feuillade, Guitry, Bresson, Antonioni, Rossellini, Bergman. Opera originale al cui interno riecheggiano tutti questi influssi, il film è "aperto a ogni ...
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Scena
Michel Marie
Derivata dal termine greco skené, che designava una costruzione in legno provvisoria o molto leggera (come, per es., una struttura di tavole o un'impalcatura) e, in particolare, la [...] accentuano più il valore della durata di ciascun piano in sé che la loro successione, come, per es., nei casi di Robert Bresson e di Jean-Marie Straub.
A causa della sua valorizzazione come immagine della continuità e dell'omogeneità, la s. è stata ...
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