Incisore, attivo fra il 1490 circa e il 1520. Vissuto nell'Italia settentrionale, si trasferì (1509 circa) a Roma dove rimase a lungo. Attento in un primo periodo ai modi del Mantegna, guardò poi alle soluzioni di Marcantonio Raimondi. Copiò anche da Dürer e da Luca di Leida ...
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Pittore (n. Brescia tra il 1484 e il 1487 - m. dopo il 1562). Tra i più importanti interpreti della scuola lombarda, nella sua pittura risulta evidente il rapporto con i maestri veneti e milanesi. Soprattutto [...] ; del 1513 è la tizianesca pala di S. Giustina (Padova, Museo civico), e del 1516-17 la pala di S. Francesco a Brescia, in cui dimostra la conoscenza di L. Lotto. Il suo stile espressivo, e la sua particolare attenzione verso la realtà quotidiana a ...
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BERTOLOTTI, Cesare
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Nacque a Brescia il 19 sett. 1854 e qui studiò pittura con R. Venturi e A. Glisenti. Con varie borse di studio del comune sul legato Brozzoni, andò a Firenze (1876-1878), dove [...] , oggi Hotel Laurin, 1911).
Bibl.: Lo studio più completo e recente sul B. è quello di M. Marioli in Pittori dell'800 bresciano (catal.), Brescia 1956, pp. 42 s., 47, 72-75 (bibl.; che però non è esatta poiché molti dati si riferiscono invece a F ...
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Pittore (Orzivecchi, Brescia, 1518 - Brescia dopo il 1580). Fu prima intagliatore in legno, poi allievo del Moretto, del quale riprese i modi. Attivo a Brescia. Fra le sue opere: Noli me tangere, Bergamo, [...] Accademia Carrara ...
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Architetto (n. Brescia 1724 - m. 1791). Eresse a Brescia il palazzo Martinengo (ora Salvadego), il palazzo Gambara (poi seminario S. Angelo), il palazzo Negroboni (poi Bevilacqua), il salone dell'Accademia [...] degli Erranti (1772, poi ridotto del Teatro Grande); a partire dal 1758 fu l'architetto del duomo di Brescia (ne completò la facciata e parte delle volte). A Gerolanuova costruì la villa Negroboni, ora Feltrinelli (1772-1791). ...
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Pittore (Bologna 1685 - Brescia 1768). Allievo a Modena di S. Caule, completò la propria formazione a Bologna con G. G. Dal Sole, maturando uno stile personale sensibile ai moduli tardo barocchi e alle [...] allegoriche per il duca di Richmond (Glorificazione del duca di Argyll, 1726, Bologna, Pinacoteca) dal 1738 si stabilì a Brescia dove svolse (in collab. con il quadraturista G. Zanardi) una vasta attività a carattere decorativo (Madonna col Bambino ...
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Pittore (Casale Monferrato 1665 - Brescia 1743), allievo, a Bologna, di M. Franceschini, del quale fu anche collaboratore. Dal 1701 attivo a Brescia, ove lasciò molte opere. ...
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Pittore (Salò 1739 - Brescia 1819). Trattò soprattutto soggetti religiosi, soffusi di reminescenze correggesche e della pittura veneta settecentesca. Sue opere nelle chiese di Brescia e della sua provincia. ...
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Pittore (Brescia 1498 circa - ivi 1554). Discepolo di F. Ferramola, col quale dipinse (1516) le ante d'organo ora in S. Maria a Lovere, si formò però piuttosto sotto l'influsso del Savoldo, del Romanino [...] e anche di Tiziano. Collaborò (1521) col Romanino alla decorazione della cappella del Ss. Sacramento in S. Giovanni Evangelista, a Brescia, vera galleria di quadri del M., che consente di seguire il suo stile a cominciare dall'Incoronazione. Le sue ...
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bresciano
agg. e s. m. (f. -a). – Appartenente o relativo alla città lombarda di Brescia, capoluogo di provincia; abitante, originario o nativo di Brescia. Come s. m., e per lo più con iniziale maiuscola, il Bresciano, il territorio della...