mokṣa In sanscrito, liberazione, emancipazione, salvezza. In India il concetto religioso del m. (come del suo sinonimo mukti), appena anticipato dalla letteratura vedica antica, si cristallizza nelle [...] dalla propria individualità psicofisica mediante il riconoscimento dell’identità tra il principio dell’io e l’ātmàn universale (brahman); il m. così concepito comporta anche la liberazione dall’ignoranza, dal male e dalla morte.
Il buddhismo spinge ...
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Termine moderno, derivato dal nome del fiume Indo, che all’inizio del 19° sec. i Britannici iniziarono a usare per designare il complesso di credenze e pratiche religiose della vasta popolazione dell’India [...] (ātman) e ne mettono in risalto l’identificazione con il brahman. In altre parole, il principio onnipresente del mondo e l a due categorie, una assolutistica, in cui la realtà ultima è il brahman, come si è già osservato, l’altra teistica, con un dio ...
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ātmàn Nei più antichi testi indiani (Rigveda) il «soffio (del vento)», l’anima: rappresenta metafisicamente il principio dell’essere in quanto opposto prima al corpo (come fenomeno) e poi al non essere. [...] Per un naturale sviluppo cosmologico, l’ā. diviene il principio essenziale del mondo, e come tale s’identifica, nelle Upaniṣad, con il brahman (➔ brahmanesimo) in una concezione che tende ad assorbire l’anima individuale nell’anima del mondo. ...
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Religione
Carlo Rocchetta
Il concetto di religione non può essere definito astrattamente, al di fuori di una posizione culturale storicamente determinata e di un riferimento a specifiche formazioni [...] 4-5). Il fine di tutto è la liberazione dalla ruota delle reincarnazioni con il ricongiungimento definitivo con l'origine, il Brahman. È in vista di questo fine escatologico che viene proposta una triplice via di liberazione. La prima via è il karma ...
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Fase di sviluppo della storia religiosa dell’India, iniziata nel 2° millennio a.C. e durata fino alla metà del 1° d.C., in cui l’elemento culturale predominante è dato dalla religiosità e dalla speculazione, [...] (karman) buone o cattive compiute nelle esistenze precedenti, e per effetto del processo speculativo compiutosi sulla sacra formula sacrificale ( brahman) – che viene a essere identificata con l’Uno-Tutto, l’Anima dell’universo che tutto può e a cui ...
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In generale ogni dottrina che consideri divina la totalità delle cose e che identifichi la divinità con il mondo. Il termine entrò nell’uso agli inizi del Settecento: il deista inglese J. Toland parlò [...] dalle Upaniṣad, in cui però hanno ormai gran parte i motivi speculativi; qui viene esplicitamente affermata l’identità tra Brahman (concepito come dio universale, comprendente in sé tutte le divinità e manifestantesi nel cosmo) e l’ātman, cioè l ...
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Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] induismo, il mondo che abbiamo sotto i nostri occhi è soltanto un'apparenza (Maya), dietro la quale si cela la realtà vera (Brahman), che è eterna e immutabile, da cui tutto deriva e a cui tutto ritorna. Se l'uomo ‒ grazie alla meditazione ‒ giunge a ...
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immortalità Condizione di non essere soggetto alla morte.
Religioni antiche e politeistiche
Le prime forme di una credenza nell’i. equivalgono a manifestazioni dell’incapacità di concepire uno stato [...] degli uomini e primo mortale. Nelle Upaniṣad, invece, si formula la tesi che l’uomo può pervenire a una identità col brahman, concepito come anima del mondo, e cioè a una i. impersonale: sono le radici della dottrina buddhistica del Nirvana, che solo ...
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brahmanico
brahmànico ‹bramà-› (o bramànico) agg. (pl. m. -ci). – Che si riferisce ai brahmani o al brahmanesimo: casta, religione b.; sacrificio brahmanico.
flamine
flàmine s. m. [dal lat. flamen -mĭnis, affine al sanscr. brahmán «sacerdote»]. – Sacerdote dell’antica Roma addetto a una particolare divinità, dalla quale prendeva il nome; i tre flamini più importanti erano addetti al culto di Giove,...